🩰🌷☀️🎀
«ballerini sulle gradinate» dice una voce della produzione interrompendo il gioco che stavo facendo con marisol
mettiamo velocemente in ordine e andiamo verso le gradinate, siamo le prime ad essere arrivate
«ammazza già qua state» dice chiara trovandoci già sedute
subito dopo arrivano tutti gli altri e maria inizia a parlare
«allora compito per nicholas»
«scommetto che hai pensato fosse per lui» mi dice il biondo vicino a me una volta che nicholas si è alzato
«forse» rispondo fredda
ammetto che mi ha fatto piacere risentire la sua voce
«per me è dalla parte di emanuel» dice nicholas
«ti pare che la cele si ferma» dico io ed infatti avevo ragione, è dalla parte della cele
dopo aver visto la coreografia il moro scoppia a piangere
«ma guarda che la puoi fare secondo me, e poi qui nessuno ha mai studiato latino» dico io
«se vuoi io posso aiutarti» dice marisol
«ne parlerò con raimondo» dice lui
subito dopo maria ci saluta e ognuno va nella propria stanza
~
io, gaia, kumo e simone siamo fuori con ezio che ci sta raccontando della scomparsa del padre
«io non riesco ad essere felice perché quando ho un momento felice è come se una vocina mi dice “è inutile che sorridi tanto tuo padre non è con te”» spiega lui
«questa vocina devi mandarla a fanculo, io ne ho tante e piano piano sto imparando a mandarle via» dice simone
sorrido pensando al fatto che forse si riferisse alle sue paranoie sull’aspetto fisico perché anche se non sembra sono davvero fiera di lui
«ezio comunque mi dispiace se siamo partiti con il piede sbagliato, non so perché mi sono comportata in quel modo con te» dico facendo qualche tiro dalla mia iquos
«figurati, ma queste parole dovresti dirle a qualcun altro» dice con un sorriso in volto
«comunque nonostante i problemi all’inizio con voi mi sono trovato subito bene, siete delle persone stupende» continua lui e noi lo abbracciamo tutti insieme
simone nell’abbraccio mi tocca il braccio. mi era mancato questo contatto
«raga io ho lezione» dice ezio rientrando seguito da gaia e kumo
lasciano me e simone da soli
«io rientro, ho lezione» dico facendo finta di parlare a me stessa quando in relata è palese io stia parlando con il biondo
«aspetta» dice lui prendendomi il polso
«simo ho lezione» ripeto
«ce l’hai tra un’ora» ribatte lui
«come fai a saperlo?» chiedo
«me li ricordo» dice lui semplicemente
«hai 3 minuti per dirmi ciò che devi dirmi» dico sedendomi sui divanetti
«mi manca passare del tempo con te, mi manchi» dice lui
«pensa che non siamo stati lontani neanche 48h» dico indifferente
«a te non frega un cazzo del rapporto che avevamo» dice lui
«se lo dici tu» dico alzandomi
«te ne frega o non te ne frega?» dice lui ribloccandomi il posto
«mi fregava. mi frega. mi fregherà.» dico tra un tiro e l’altro
«e allora perché non risolviamo?» dice lui
«simone i gesti valgono più di mille parole. non sono abituata a perdonare così in fretta; non sono abituata a perdonare solo con le parole»
«non capisco cosa c’entra»
«ragiona che ci arrivi» dico
«dai cami» dice prendendomi per i fianchi
«non mi corrompi simone sai che sono contro le corruzioni»
«anche contro quelle fatte da me?»
«tutte, anche se me le fa mia madre sono contro» dico lasciando il giardino
pov’s simone
«dai camilla ma quindi che devo fare» chiedo non ricevendo risposta, ormai è troppo lontano per sentirmi
rientro anche io e incontro mew con matthew
«risolto?» chiede lei
«no, mi ha detto che i gesti valgono più di mille parole e basta»
«ti ha detto chiaro e tondo quello che vuole» dice matthew
«perché io non lo capisco?»
«simone devi farle una sorpresa, un gesto carino che a lei piace»
«aiutami dai» dico io
«chiedi a gaia e chiara, loro sono le sue compagne di stanza sapranno qualcosa in più di me»
«grazie»
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𝐔𝐍𝐀 𝐐𝐔𝐄𝐒𝐓𝐈𝐎𝐍𝐄 𝐃𝐈 𝐒𝐆𝐔𝐀𝐑𝐃𝐈 || 𝐒𝐈𝐌𝐎𝐍𝐄 𝐆𝐀𝐋𝐋𝐔𝐙𝐙𝐎
Romancedue ragazzi con caratteri completamente diversi si incontrano nella scuola di amici. sono legati dalla passione della danza ma non solo. Simone, ragazzo biondo di 18 anni, buono e sensibile. Camilla ragazza mora di 18 anni, determinata e scontrosa...