diciannove

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🩰🌷☀️🎀

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🩰🌷☀️🎀

«sulle gradinate» dice gaia rientrando in casetta

tutti ci sediamo e sentiamo la voce di maria collegarsi

«come sapete ogni puntata ricevete un voto da ogni prof di canto o di ballo dipende se siete ballerini o cantanti. oggi vi mostrerò una classifica stilate dalla media dei voti dei professori in queste prime 5 puntate» dice maria

«che ansia» dico sedendomi sull’ultimo gradino

simone è qualche gradino più avanti a me

«spero almeno di non essere ultima» dico a sarah che è vicino a me

«stai tranquilla» dice simone girandosi a guardarmi

«quanto sei bello» gli mimo con le labbra ricambiando lo sguardo

«tu sei bellissima» mi dice lui sorridendomi

gli sorrido

«dove sono i cuscini?» chiedo a gaia staccando lo sguardo da simone

«sono tutti sotto» dice lei indicando i gradini più bassi

«non ho voglia di scendere» dico io ridendo facendo una faccia svogliata

«vieni qui» dice simone

«dai vieni tu qui c’è più spazio» dico battendo la mano affianco a me

si alza e si siede di fianco a me

«vieni qui» dice simone allargando le gambe per farmi spazio in mezzo a lui

mi metto in mezzo a lui

«partiamo dal ballo» dice maria

«primo posto» dice maria

«dustin» diciamo in coro noi ballerini e sullo schermo apparte il nome dell’australiano che sorride 

e così via

«quarto?» chiede maria

«o kumo o cami» dice nicholas

«camilla» dice maria e sullo schermo apparte il mio nome con 7.15 di media

«brava amore» dice simone stringendomi i fianchi e appoggiando la testa nell’incavo del mio collo

maria fa vedere il resto della classifica ma simone non è ancora comparso

«penultimo?» chiede maria

«simone» dice nicholas

«simone» ripete maria e sullo schermo esce il nome del biondo con una media insufficiente

lo guardo e mi rigiro subito sullo schermo

«sei tranquillo?» gli chiedo riattaccandomi a lui

«si» mi risponde lui

«non scappare dopo che parliamo un po’» dico io

~

siamo usciti in cortile io, simo, chiara e nicholas e ci siamo seduti sui divanetti

«questo è un percorso e quindi sinceramente do più peso a questa classifica dei professori piuttosto che quella dei giudici» dice simone

«è giusto è giusto. però loro non stanno mettendo un voto al tuo percorso ma alle tue esibizioni» dice nicholas

«non ti devi disperare. ci saranno tantissimi no nel tuo percorso ma finché non cadi non ti rialzi. se va tutto bene, si sei contento ma non crescerai mai» dico guardandolo

lui mi avvolge la spalla con il braccio per avvicinarmi di più a lui

«ho paura anche per emanuel. sono il ballerino della sua squadra che considera di meno» dice lui

«secondo me emanuel è fiero del percorso che stai facendo perché comunque stai facendo un sacco di miglioramenti che si vedono. semplicemente quelli sono dei voti inerenti a un’esibizione che fai» dice nicholas

«si esatto» dico io guardando il biondo

~

sono 3 ore e qualche minuto che sono in sala. sono le 11 di sera e non mi sono fermata neanche per mangiare

«sei sicura di non voler tornare in casetta?» mi chiede elena per la terza volta nel corso della lezione

«va bene, me ne torno a casa» dico io prendendo il borsone «scusa ele se ti ho trattenuta ma non mi sento molto sicura con questa coreografia sui tacchi» dico

«devi stare tranquilla. la sai bene, la fai bene» mi rassicura lei

«grazie» dico facendo un sorriso

«dai adesso vai» dice lei e io esco dalla sala

torno in casetta ancora con i tacchi, il pantaloncino e la maglia tanto a quest’ora stanno tutti dormendo

apro il cancelletto della casetta e intravedo una luce ancora accesa

«cazzo» dico cercando di vedere chi si trova al di là del vetro

entro delicatamente, senza fare rumore ma i miei tacchi fanno un rumore esagerato quando prendo dentro il filo per terra

simone è seduto sul divano

«finalmente sei qui» dice il ragazzo gettandosi addosso a me

«sono sudatissima, lo dico per il tuo bene, meglio non toccarmi» dico ridendo

«non mi interessa» dice lui riempiendomi di baci sul viso

«che hai fatto fino ad ora?» mi chiede lui dopo poco

«non si nota?» dico indicando i tacchi e la testa piena di sudore

si sofferma a guardarmi

«si vabbè tu non ti puoi presentare così a me» dice lui allontanandosi

«simo è un semplice pantaloncino e una maglia corta» dico ridendo

«che mi fanno un certo effetto» dice lui

«sei scemo» dico ridendo

lui si avvicina a me e mi avvolge i fianchi, io metto le mani intorno al suo collo

«la vera domanda è perché sei ancora sveglio se di solito vai a letto alle 10.15?» gli chiedo

«perché volevo aspettarti. non dormo senza la tua buonanotte» dice lui sorridendo tra le mie braccia

«cioè tu mi hai aspettata?» chiedo incredula

«si» dice lui avvicinandosi, ci diamo un bacio a stampo, bacio che approfondiamo

«vuoi qualcosa da mangiare?» mi chiede dopo che ci siamo staccati

«tranquillo mi prendo qualcosa di confezionato» dico io andando verso la cucina

«ti faccio un panino» dice lui bloccandomi i fianchi e spingendomi indietro

«non devi» dico guardandolo

«stai zitta» dice lui dandomi un bacio a stampo «se voglio, lo faccio» dice lui

siamo uno di fianco all’altro in cucina

«non mi guardare» dice lui mentre sta tagliando il pane

«allora devo andarmene» dico

«non mi resisti» dice lui

«potrebbe essere vero» dico

𝐔𝐍𝐀 𝐐𝐔𝐄𝐒𝐓𝐈𝐎𝐍𝐄 𝐃𝐈 𝐒𝐆𝐔𝐀𝐑𝐃𝐈 || 𝐒𝐈𝐌𝐎𝐍𝐄 𝐆𝐀𝐋𝐋𝐔𝐙𝐙𝐎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora