novantadue

732 29 1
                                    

🩰🫧🌟🌺

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

🩰🫧🌟🌺

dopo due piani di scale, entro nella mia classe e sbadiglio mettendo la mano davanti alla bocca

«oggi non ho proprio voglia» dico lasciando lo zaino sul pavimento

«lo vedo» mi prende in giro aurora, seduta di fianco al mio banco

«ma già di prima mattina devi rompere?» chiedo sedendomi contro voglia

«siamo cariche stamattina?» dice lei facendomi fare un sorriso

«ciao amò» ci saluta matilde entrando in classe

«amo sei di nuovo in ritardo» la rimprovera aurora, prendendosi un'occhiataccia dalla ritardataria

«non è colpa mia se l'autobus non può saltare il traffico» si giustifica lei, sapendo di star mentendo

«l'autobus non vola o sei tu che prendi il terzo autobus al posto del primo?» chiedo e lei soffoca una risata

«ok, avete ragione» dice sedendosi al suo posto mentre la campanella inizia a suonare

«buongiorno» dice la professoressa di chimica entrando in classe

«buongiorno» diciamo in coro alzandoci in piedi per poi risederci

dopo circa mezz'ora entra il bidello con un lungo foglio bianco in mano

«scusate l'interruzione, volevo comunicare che oggi la palestra la dividerete con una classe di un altro instituto» dice lui

«oddio» commentano le ragazze in ultima fila «magari farò motoria per la prima volta»

«che rincoglionite» dico girandomi verso di loro sorridendo

~

«ragazzi, scendiamo in palestra» dice il professore di motoria entrando in classe

«andiamo, muovetevi» ci urla la rappresentante di classe

arriviamo velocemente nella palestra ed andiamo negli spogliatoi rispettivi

«devo cambiarmi le scarpe?» chiedo ad aurora, lei mi guarda e mi fa cenno di sì con la testa

«secondo me è meglio che te le cambi» mi dice e annuisco

«anche se speravo mi dicessi no» dico divertita

usciamo dopo 10 minuti e troviamo una classe già seduta ad aspettare di iniziare

squadro le persone dell'altra classe e noto un viso molto famigliare

«ma che ci fai qui?» leggo il labiale di simone che si trova seduto tra i ragazzi

«potrei farti la stessa domanda» mimo con le labbra e lui sorride

«faremo motoria insieme, partiamo dalla corsa come al solito» esordisce il nostro prof facendoci alzare in piedi

«che palle sempre sta corsa» dico seguendo le due ragazze davanti a me

«perché se ne sta lì quello e noi siamo qua a correre ancora?» chiede nicole facendomi ridere

«oh ma sta maglietta» dice simone fermandosi di fianco a me

«che ha?» chiedo alzando il sopracciglio, già irritata

«la prossima volta più attillata» dice simone perculandomi

«va bene, provvedo» dico facendogli uno dei miei sorrisi più falsi

«vedi tu se ci dobbiamo incontrare pure nella palestra della scuola» dice lui sottovoce

«pensa che culo» ribatto facendolo sorridere divertito

«è una corsa, non è una passeggiata sul lungo mare» ci rimprovera il prof di motoria battendo le mani

«mi ha già scassato» dico alzando le due sopracciglia: alcuni aumentano il passo della corsa, compreso simone

«ma quelli stanno davvero correndo» commenta matilde

«perché non corri?» dice di nuovo, una voce troppo riconoscibile

«non mi va» dico alzando le spalle «beato tu che al mattino hai così tanta energia»

«dai, corri. non puoi stare qui a fare niente» dice lui mentre faccio roteare gli occhi

«non mi va» ripeto e lui si ferma

«finché non corri, sto qua» dice lui seguendomi

«che rottura di palle che sei» dico iniziando ad aumentare il passo

«chi arriva prima al muretto» dice lui e io nego con la testa

«te la fai da solo sta gara» ribatto e lui scuote la testa

«se arrivi prima non ti rompo più le palle, se arrivi dopo..» afferma

«se arrivo dopo?» chiedo e lui sta un attimo in silenzio per pensare

«mi dai un bacio» dice lui e io sbuffo

«ma davanti a tutti no» affermo e lui annuisce con la testa

«vabbè tanto vinco io» dico mettendomi in posizione di partenza

«non sfidarmi» dice lui sorridendo, mettendosi di fianco a me

«ti ricordi quello delle biciclette ad amici?» chiedo e lui annuisce con la testa

«vabbè una volta posso anche perdere» dice lui alzando le mani

«preparati a perdere anche la seconda volta allora» dico sorridendo

dopo 5 secondi dò il via e corriamo fino al muretto

arrivo di qualche secondo prima io, non so con quale forza

«visto» dico e lui con il fiatone scuote la testa

«non è possibile» dice prendendo fiato «non puoi non avere punti deboli»

«e invece si» dico sorridendo e tornando dalle mie amiche

«montate la rete e giocate a pallavolo» dice il professore della squadra di simone

dopo 10 minuti viene battuta la prima palla che arriva dall'altra parte del campo

io e altre 3 mie amiche stiamo segnando i punti

«punto squadra di ire» dico per la ventesima volta a metà partita

«c'hai le preferenze ao» dice simone a bassa voce passandomi di fianco

«se non sai giocare, non è colpa mia» dico sorridendogli

«perché allora tu non giochi?» chiede lui ribaltando la situazione

«perché mi fa male il ginocchio» dico io e lui annuisce, in realtà non ho voglia di giocare

alla fine della partita ha vinto la squadra contro quella di simone

«volevi proprio vedermi perdere» dice simone e rido alla sua battuta

«dai basta sembra che stiamo litigando, poi quando succederà veramente non avrò più battutine» mi risponde

«scusa capo» dice simone avvicinandosi a me, lasciandomi un bacio veloce

la campanella suona e dobbiamo tornare in classe

𝐔𝐍𝐀 𝐐𝐔𝐄𝐒𝐓𝐈𝐎𝐍𝐄 𝐃𝐈 𝐒𝐆𝐔𝐀𝐑𝐃𝐈 || 𝐒𝐈𝐌𝐎𝐍𝐄 𝐆𝐀𝐋𝐋𝐔𝐙𝐙𝐎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora