novantaquattro

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🩰🫧🌟🌺

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🩰🫧🌟🌺

accesi la televisione - come ormai facevo frequentemente - guardai l'orologio e vidi "16:07" mi venne subito in mente il daytime di amici così decisi di guardarlo

stavano mandando in onda il continuo del daytime di ieri. appena vidi tutti i ragazzi si creò un sorriso spontaneo sul mio viso, provai una sensazione di vuoto interiormente e in quel momento realizzai quanto effettivamente mi mancassero tutti, dal primo all'ultimo. non avevo mai affrontato questo argomento prima d'ora, mi sono sempre concentrata sul presente e mai sul passato.

ritornai alla realtà lasciando stare i miei pensieri e tornai a guardare la televisione, in quel momento gaia si trovava in studio e si stava presentando, spesso si interrompeva a causa dell'imbarazzo e - come sempre - si metteva a ridere

dentro la casetta tutti la consideravamo come "mamma" visto che ci diceva sempre di coprirsi, di mangiare e cose varie. per me era anche la mia compagna di stanza con la quale mi svegliavo ogni mattina - insieme a lucia - ed era proprio lei a mettermi di buonumore con il suo sorriso a 32 denti

non la smisi di guardare nemmeno un secondo, osservavo come si divertiva e come analizzava le persone davanti a lei. una volta finita tornó in sala relax e sullo schermo degli studi apparse "lucia raggiungi lo studio" a queste parole sorrisi, nonostante all'inizio non ci fosse buon sangue tra di noi ho sempre pensato che forse una persona d'oro e quando abbiamo fatto pace ne ho avuto la conferma.
nell'ultimo periodo - prima di uscire - stavamo legando sempre di più e mi è dispiaciuto lasciarla così all'improvviso

balló "oro nero" di giorgia e - solo dopo aver battuto il cinque a tutte le persone in prima fila - inizió a ballare

ricordo bene il giorno di quella coreografia, indossava un vestito blu notte; me lo ricordo perché feci una battuta e lei mi rispose con il suo accento americano che mi incantava e incanta tutt'oggi

«amo con questo vestito ci possiamo andare in discoteca» dissi ridendo

«yess babyy» mi rispose lei

si prese tutti gli applausi e poi fu il turno di marisol

oh ma tutte ste donne una dopo l'altra?

il palco reggerà?

si presentò dicendo il suo nome e gli anni

«mi chiamo marisol e ho 17 anni» disse lei

«no scherzo ne ho 18, li ho fatti qua» continuò ridendo, e pensare che qualche mese fa quella risata potevo sentirla dal vivo

balló i'm slave 4 u, quando la vidi ballare quella coreografia dal vivo per la prima volta rimasi stupita, la sua danza è un qualcosa di incredibile

noi da casa potevamo vedere l'andamento della classifica dopo ogni esibizione e marisol si posizionó prima insieme a dustin

subito dopo mostrarono la classifica ai ragazzi ma sofia rimase scontenta - giustamente - della sua penultima posizione quindi si confidò con nicholas e gaia sulla sua paura di non riuscire a far capire alle persone a casa chi è realmente

una volta finito il daytime scrissi a ognuna di loro a partire da gaia, scrissi ció che mi passò per la mente e successivamente scrissi a lucia

poi passai a marisol, sorrisi spontaneamente mentre scrivevo il soprannome che usavo con il ragazzo di marisol, perché - anche se non sembra - è tra i ragazzi che mi manca di più

infine mandai un messaggino a sofia per sostenerla.

mandai il messaggio e chiusi whatsapp

successivamente raggiunsi mia sorella e simone nella camera da letto

«poverino cosa gli hai fatto» dissi trovando il biondo truccato e con qualche acconciatura mal riuscita

«non ti piace?» chiese mia sorella

«certo che mi piace, hai fatto un bellissimo lavoro» dissi toccando la spalla di simone

«ora posso tornare normale?» chiese il biondo facendo un sorriso forzato

«questa è la tua penitenza, la prossima volta mi farai vedere frozen» continuó lei

nei giorni precedenti giada voleva vedere frozen ma simone decise di non darle ascolto e continuó a guardare la puntata di amici, in tutto ciò io ero accanto a lui

simone mi guardò come per cercare aiuto così parlai sottovoce con la mora

«secondo me la penitenza può finire, si è fatto truccare senza dire nulla ed è così da più o meno mezz'ora» dissi a bassa voce e lei annuì

«adesso mimmi ti strucca» disse lei porgendomi lo struccante e i dischetti

«ma perché io»

«perché tu sei la sua fidanzata» disse e sgaiattoló via

guardai il biondo e mi feci scappare una risata e lui mi seguì, successivamente mi misi a cavalcioni su di lui e iniziai a struccarlo

«ce ne vorrà di tempo» esclamai guardando tutto il trucco sulla sua faccia

«sono stanco, voglio dormire» disse chiudendo per un attimo gli occhi

«cerco di sbrigarmi» dissi posando un leggero bacio sulle sue labbra

passavo il dischetto con delicatezza sul suo volto e nel frattempo osservavo ogni suo lineamento

«ti ho mai detto che sei di una bellezza disarmante?» dissi prima di incontrare i suoi occhi color mare

«ah si?» chiese lui stuzzicandomi il fianco ed io annuii

continuai a passare il dischetto sulla sua faccia e quando finii gli lasciai una bacio prima sul naso e poi sulle labbra

«ecco qui» dissi alzandomi

«grazie, ora finalmente posso dormire» disse lui buttandosi sul mio letto morbido

«dormi senza di me?» dissi facendo il labbruccio

«certo che dormi con me amore, era sottinteso» a queste parole sorrisi e mi fiondai su di lui

ci mettemmo sotto le coperte fredde che si scaldarono con i nostri corpi e mi avvicinai di più a lui mettendo la mia testa sul suo petto e chiudendo gli occhi sotto i suoi continui massaggi ai capelli

«se dovesse entrare mio fratello penso che ti ammazzerebbe» dico ridendo

«preferisco essere ammazzato piuttosto che staccarmi da te» sussurró dandomi dei piccoli baci sulle labbra

mi avvicinai di più a lui mettendo le mie gambe sulle sue e mettendo una mano tra i suoi capelli biondi

«mi ero mancato stare così con te» ammise

«a me sei mancato tu» dissi sottovoce e lui fece finta di non capire

«puoi ripetere? non penso di aver capito» disse ridendo ed io feci lo stesso

«hai capito benissimo»

«dai, ammetto che mi sei mancata anche tu»

«se fosse stato il contrario ci sarebbe stato un problema» dissi sia con serietà che con divertimento

lui non rispose, restó a guardarmi e piano piano chiuse gli occhi ed io feci la stessa così, per poi cadere entrambi tra le braccia di morfeo.

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capitolo diverso dal solito e con contenuti vecchi, ma giuro che stiamo scrivendo 🫶🏻

𝐔𝐍𝐀 𝐐𝐔𝐄𝐒𝐓𝐈𝐎𝐍𝐄 𝐃𝐈 𝐒𝐆𝐔𝐀𝐑𝐃𝐈 || 𝐒𝐈𝐌𝐎𝐍𝐄 𝐆𝐀𝐋𝐋𝐔𝐙𝐙𝐎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora