ventinove

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🩰🌷☀️🎀

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🩰🌷☀️🎀

appena finita la puntata ci richiamano in studio dove troviamo emanuel e la maestra

«allora partiamo vedendo un filmato» dice quest’ultima

appare un video su simone dove si sfoga e dice di non essere d’accordo con la classifica

«allora simone innanzitutto tu chi sei per dire questo? non sei un professionista, non sei un ballerino, non sei un coreografo» dice la maestra

«simone ma se pensi queste cose perché non gliele hai dette in faccia ad anbeta?» interviene emanuel

«io dopo mi sono semplicemente sfogato»

«il dopo non c’entra simone, lo abbiamo visto»

poco dopo ci fanno vedere le classifiche in cui simone è arrivato ultimo

«tu dove di vedevi?» chiede il sul professore

«sesto o settimo» dice lui

«quindi nicholas chiara e giovanni sotto di te»

«si»

«allora simone io dovrei ridarti la maglia ma te la sospendo perché devo pensare se va bene il tuo percorso»

appena sento queste parole mi copro la faccia con le mani e la stessa cosa fa lui

«va bene» dice con un filo di voce

ci alziamo tutti e andiamo in sala relax, simone è il primo ad entrare e va subito in bagno

«simo» dico bussando

«arrivo» dice lui

mi appoggio al muro aspettando che esca, appena sento la serratura scattare alzo lo sguardo e lo abbraccio

«sei forte, tanto»

«macché» dice sciogliendosi dall‘abbraccio

«raga possiamo tornare in casetta» dice mida

usciamo dalla sala relax e ci dirigiamo verso la casetta

appena entriamo ognuno va nella

propria stanza

«mi dispiace troppo» dico buttandomi sopra il letto

«cami ha bisogno di te» dice kumo entrando in stanza

«vado» dico alzandomi dal letto

vado verso la stanza gialla e appena apro la porta lo vedo sdraiato sul letto con le cuffie,in questo momento mi sta dando le spalle

«amore» dico accarezzandogli il braccio

mi fa spazio e mi accovaccio vicino a lui

«puoi piangere se vuoi»

«va tutto bene»

«non puoi mentire a me simo»

«non capisco perché non riesco ad arrivare, io ci metto tutto me stesso in più sta settimana mi avevano detto che ho lavorato bene poi arrivo lá e sono ancora ultimo, poi emanuel che mi dice che ha bisogno del tempo per pensare…»

«è normale arrivare ultimi, non devi pensare che se sei ultimo allora non vali niente simo»

«io mi do un altro po’ di tempo, poi se vedo che non riesco più a stare qua…»

«secondo me devi prenderti del tempo per pensare perché non riesci ad arrivare un po’ più su, è solo un momento così poi quando avrai scaricato questa tristezza potrai pensare al perché non arrivi»

«te lo posso dare un bacino?» continuo io e lui si fionda subito sulle mie labbra

«avevo detto ino» dico ridendo

«ne avevo bisogno» dice abbracciandomi

«devo fumare, mi accompagni?» chiede lui

«certo»

prende la sigaretta e usciamo mano per la mano

«mi fai fare un tiro?»

«quante ne fai fumate?» dice buttando fuori il fumo

«non fumo da tre giorni»

«allora no, così smetti» continua mettendomi una mano sulla coscia

«dai simo per favore»

«eh va bene»

«grazie» dico prendendo la sigaretta

«grazie?» dice facendomi capire che vuole un bacio

metto le mani sulle sua nuca e lo avvicino a me baciandolo, inizio a picchiettare con la lingua sui i denti e poco dopo lui mi da l’accesso

«prego» dico ridendo quando ci stacchiamo

«sei incredibile»

«e tu sei scemo, ora ti lascio solo a pensare»

«dopo torni?»

«tengo mucho sueño» dico io e lui fa il labbruccio

«ciao ciao vado»

«dai milla»

«te ne ho dato uno adesso» 

«solo per questa volta»

«mh mh ciao ciao» dico scompigliandogli i capelli

𝐔𝐍𝐀 𝐐𝐔𝐄𝐒𝐓𝐈𝐎𝐍𝐄 𝐃𝐈 𝐒𝐆𝐔𝐀𝐑𝐃𝐈 || 𝐒𝐈𝐌𝐎𝐍𝐄 𝐆𝐀𝐋𝐋𝐔𝐙𝐙𝐎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora