Capitolo 4

124 11 1
                                    

VANESSA ' S POV

Oddio. Non lui, ti prego. Un ragazzo riccio dagli occhi verdi sta parlando con la prof. del suo ritardo.
"Anche il primo giorno di scuola Styles?" lo rimprovera severa la prof.
"Mi scusi." dice lui ancora col fiatone. Deve aver corso.
Lo conosco quel tipo. L'ho visto gli altri anni. Lo hanno bocciato due volte. A scuola è popolarissimo e ha tutte le ragazze ai suoi piedi. Passo in rassegna tutte le mie compagne di classe.
Che gatte morte...
"Dai su, siediti in quel banco vicino alla signorina Wiles. È vuoto e a differenza tua lei è bravissima a scuola." lui mi guarda e si dirige verso di me squadrandomi da testa a piedi. Ma cos'ha da guardare?!
Io non lo guardo e continuo a leggere. Ha una bruttissima reputazione a scuola per i suoi voti e per di più non gliene frega niente.
Diciamocelo...anche io non ho un'amabile reputazione... ma almeno i miei bei voti li prendo. Lui invece è il solito cocco di papà che ha un sacco di soldi e non ha bisogno nemmeno di studiare. Li conosco quei soggetti lì.

HARRY'S POV

La guardo e mi incammino verso al mio nuovo posto osservandola. È praticamente perfetta. Ha gli occhi marroni, i capelli rossi e un viso da far irretire anche i gay (senza offesa).
Mi siedo al mio banco e la guardo. Sta leggendo. Non mi degna di uno sguardo, così entro in gioco io. "Hei piccola." dico accarezzandole la guancia. Lei sussulta e poi si volta chiudendo il libro. "Io non sono la piccola di nessuno, che sia ben chiaro."
Mmh, feroce la ragazza. "E dai, come ti chiami?" ci riprovo con un tono decisamente sensuale.
È la mia preda da ora.
"Il mio nome è Vanessa." dice diffidente.
"Wow, che bel nome." le scosto una ciocca di capelli dal viso. Incontro i suoi occhi color cioccolato e non riesco più a dire niente. Ma com'è possibile? Io sono Harry Styles, quello che le considera tutte uguali.
Ma con lei è diverso.
Hai ragione coscienza. Lei è... diversa.
Solo ora noto che indossa un sacco di bracciali. Chissà perché... lo scoprirò.
"Ragazzi, attenti!" mi giro verso la prof. che ci sta guardando e sento Vanessa ridere. La prof. riprende la lezione e io mi volto verso di lei. "Che c'è da ridere? Sono così bello da far ridere la gente?" che battuta di merda. Non ha senso.
"No, è che stavi sbavando." cazzo.
Mi asciugo quella maledetta bava e dalla vergogna non riesco più a dire una parola.

VANESSA ' S POV

Oddio. Non avevo mai visto sbavare una persona. Poi uno come lui? Il playboy della scuola? Ahahahahah
Lo guardo. Mi ha chiamata "piccola". Forse sono stata troppo dura a rispondergli in quel modo. È solo che solo una persona mi chiamava piccola.

FLASHBACK

La porta di casa si apre. "Ciao piccola!" grida mio padre ridendo. Gli corro incontro abbracciandolo.  Lui mi solleva in aria facendomi ridere a crepapelle. "Papà, sei tornato a casa presto oggi!" dico con quella voce da bimba di due anni.

FINE FLASHBACK

Una lacrima solitaria mi riga il volto. Avevo due anni. La mamma non era ancora morta e papà ed io avevamo un bellissimo rapporto. Lui mi accompagnava sempre all'asilo e poi mi riveniva a prendere.  Lui era il mio papà.
L'ho perso.

HARRY'S POV

Mi volto verso di lei e noto che sta piangendo. Un brivido di tristezza mi invade. Perché mi fa quest'effetto?
Basta Harry.
"Ehi, perché piangi?" dico con la mia solita voce roca. Mi giro solo un secondo per vedere se la prof. ci sta guardando e non lo fa. Mi rivolto verso di lei.
"Lasciami stare." risponde irritata con un filo di voce. "No. Allora, perché piangi? Fino a due secondi fa ridevi." È brutto vederla piangere, bruttissimo. Anche non la conosco mi fa venir voglia di farlo.
"Ho detto di lasciarmi stare!" grida e nello stesso momento suona la campanella di fine lezione. Lei si alza di scatto e corre fuori dall'aula lasciandomi lì da solo. Eh no ragazza, io non ti lascerò mai stare.

Quanto si sta bene in pantaloncini corti_ Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora