Capitolo 6

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HARRY'S POV

Mi sveglio a causa del rumore di un clacson proveniente da fuori. Sbatto le palpebre e mi accorgo che c'è un peso sopra di me. Quel peso è la mia Vanessa.
Aspetta cosa?! Ho detto la mia Vanessa? Lei non è mia. Ma la conquisterò.
È così bella quando dorme... I suoi occhi al cioccolato, le sue labbra così belle e i suoi capelli poi...
Oddio, Harry. Ti stai eccitando, smettila!
Davvero, è un angelo in persona. Continuo ad osservarla dormiente. Quanto avrei voglia di baciarla...
Harry...
Ok, ok...

VANESSA ' S POV

Apro gli occhi sbadigliando come solo io so fare. Alla camionista.
Cerco di muovermi ma qualcosa me lo impedisce...
Harry! Solo ora ricordo di essermi addormentata con lui. Oddio...
Lo osservo. Non posso fare a meno di notare la sua camicia sbottonata che fa intravedere due rondini tatuate sui pettorali e una farfalla bellissima sul petto. Da mozzare il fiato...
Alzo lo sguardo e mi accorgo che mi sta fissando. I suoi smeraldi incontrano i miei occhi e non riesco a parlare. Perché fa quest'effetto?

HARRY'S POV

Quando si accorge di me arrossisce. Non sapeva che la stavo osservando.
Le sorrido e lei ricambia.
"Dovresti tornare a casa."
"No sergente. Voglio sapere perché piangevi. E voglio la verità." Lei si alza dal letto per andarsene, ma io la afferro per un braccio e la tiro verso di me facendola cadere sul mio petto. Lei mi guarda ammutolita. "Tranquilla, non ti mangio." dico facendo una faccia buffa. Lei ride e io anche. Ha un sorriso meraviglioso...
"Non sono affari tuoi. E poi ricordati che ci conosciamo da pochissimo."
"Non m'importa. A me sembra di conoscerti da sempre..." Lei arrossisce.
"Sai, non ti facevo il topo che arrossisce. A scuola sembravi tanto una tosta. Eri scorbutica e saccente." il suo volto assume un'aria comico - minacciosa.
"Saccente io?" ride maliziosamente e poi ad un tratto inizia a farmi il solletico dappertutto. No!! Inizio a ridere come un matto. "Ti prego no!" Dico tra una risata e l'altra.
"Non ti facevo un tipo che soffre il solletico." Sgamato.
Riesco a ribaltare la situazione e mentre lei ride la prendo per i fianchi e la getto sul letto mettendomi a cavalcioni su di lei facendogli il solletico. Ora è lei a ridere come non mai. "Basta! Ahahah! Ti prego! Ahahah! Harry!"
"Chiedi scusa." dico dolcemente avvicinandomi al suo viso e tenendola per i polsi in modo che non possa scappare.

VANESSA ' S POV

Anche se è dura devo chiedergli scusa se no continuerà col solletico, ma pur sapendolo non lo faccio. Il perché non lo so. Forse perché mi piace questa situazione.
Stupida svegliati! Lui non lo conosci ancora! Ricorda che l'hai incontrato oggi. E ora lui è sopra di te...
È vero... perchè non ho aperto subito gli occhi! Lui vuole solo una cosa. Portarmi a letto.
No. Lui non è così. Non lo conosco bene, ma finora ho visto la sincerità nei suoi occhi.
All'inizio sì. Appena è entrato in classe pensava solo a quello, ma poi... no.
Quanto si sta bene così. Rimarrei così per sempre... ma non posso. Ormai sarà tardissimo da quando siamo tornati da scuola.
"Emh... tu non devi tornare a casa?" lui mi guarda sorridendo. "No. Se non ti dispiace sto qui." sorride maliziosamente. "Dai alzati." dico facendo la stessa cosa. Lui continua a guardarmi malizioso. "Non mi hai ancora detto perché piangevi."
"Ma perché sei così ostinato!" lui si siede incrociando le gambe. "Perché mi fa stare male vederti piangere."
Che cosa? Lo guardo stranita. L'ha detto veramente?

HARRY'S POV

Che cavolo ho detto! Merda. Ora chissà cosa penserà.
"Ok, ho capito. Me ne vado." dico rattristato. Caspita, l'ho messa in imbarazzo con quella frase e ora ho rovinato tutto.
Mi alzo e faccio per uscire, ma delle mani morbide e piccole mi afferrano una mano e mi attirano a sé. Cado in un abbraccio sul letto. Lei mi é appiccicata e devo dire che questa cosa mi piace molto... non era mai successo dopo Maddison. Nessuna mi aveva più abbracciato in quel modo.
"Sei speciale. Lo sai questo, vero?"
Lei ancora abbracciata a me si volta. "Grazie." mi sorride. Quel sorriso che era da anni che aspettavo.

VANESSA'S POV

É come se lo conoscessi da una vita e invece é solo da qualche ora. All'improvviso mi viene in mente un'idea.
Mi alzo e mi siedo davanti a lui, che fa lo stesso. "Facciamo un gioco. Verità." lui ride. Mio Dio che sorriso... ha dei denti perfetti, una bocca perfetta... quanto vorrei baciarlo.
"Io conoscevo obbligo o verità."
"Beh, é una rivisitazione. Tu vuoi sapere delle cose su di me e io su di te. Almeno ci conosciamo meglio. Così capiremo l'uno dell'altra molte cose."
"Ok. Inizia tu." Mmh... vediamo...
"Quando e dove sei nato?"
"Qui a Londra, il primo febbraio 1994."
"Oh, io invece il trenta settembre 1996."
"Tocca a me. Che tipo di musica ascolti?"
"Emh... pop e rap." ride. "Che hai da ridere?" dico ridendo anch'io. "Beh... mi immaginavo te che ascoltavi musica rap e che facevi mosse strane cercando di fare la ballerina professionista." solo a pensarci scoppiamo tutti e due a ridere come pazzi.
"Ok. Basta ridere." ma non faccio in tempo a dirlo che mi viene fuori un'altra risatina. "Ok davvero. Basta. Allora, hai fratelli o sorelle?"
"Sì: una sorella di nome Gemma e un fratellastro, Mike." annuisco.
"Perché prima a scuola sei scoppiata a piangere? Ti ho offeso io per caso?" dice con quella sua voce roca e sensuale avvicinandosi di più a me.
"No, no. Non é colpa tua. É che..." non riesco a dirlo. Non ho mai parlato della mia famiglia con qualcuno, apparte Rose.
"Coraggio. Di me puoi fidarti." sorrido.
"Beh, ecco... é che non ne ho mai parlato con nessuno." mi sorride incoraggiandomi.
"E va bene. Quando tu mi hai chiamata piccola, mi é venuto in mente mio padre."

HARRY'S POV

"E cos'é successo a tuo padre?" accenna un piccolo e debole sorriso. Guarda un punto vuoto sul letto. "Mio padre mi chiamava sempre così. Sai, io e lui eravamo una coppia inseparabile, fino a quando all'età di due anni mia madre morì. Lui cambió. Inizió ad ubriacarsi e quando tornava a casa in quello stato erano guai per me se ero nei paraggi. Gli schiaffi e i pugni me li ricordo bene..."
Un fiume di rabbia m'invade. Quale padre farebbe un gesto del genere! Solo uno stronzo. Alla mia Vanessa poi?!
Sì. Lei é la mia stella ormai.
"Poi un giorno finì in un orfanotrofio in mezzo a tutti quei bambini abbandonati come me. Tentai di fuggire, ma fu inutile. Appena compiuti i sedici anni mi trasferii in questo appartamento. Mio "padre" non lo sento da circa due anni." dice mimando con le virgolette il termine "padre". Una lacrima le riga il volto e poi riscoppia a piangere. L'abbraccio fortissimo e non ho intenzione di lasciarla andare. Ora so... so il perché...
E credetemi se vi dico che é struggente.
"A volte penso quanto possa essere stato orribile per mio padre saper di dovermi crescere." dice singhiozzando. Il suo viso é appoggiato al mio petto e il mio mento é sopra il suo volto. Non riesco a proferire parola.
"Forse ero talmente uno sbaglio della sua vita che ha voluto liberarsi di me." sento la sua mano aggrappata alla mia camicia, come se cercasse un appoggio per sopravvivere. E io la proteggeró. La proteggeró da questo mondo marcio che sembra perseguitarla.
"Tu non sei per niente uno sbaglio. Anzi, sei la miglior cosa che mi sia mai capitata."

Ciao beliiii!! Com 'é il capitolo? Abbiamo visto un vero e proprio scambio di emozioni e sentimenti. Ma la storia per Harry e Vanessa é ancora moooolto lunga. Mi farebbe molto piacere se commentaste oltre che a votare. Mi rendereste davvero felice. Un bacio, Vane#

Quanto si sta bene in pantaloncini corti_ Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora