Il giorno di Natale era finalmente giunto, e con esso anche Yoongi a casa di Jimin.Quell'anno, viste le circostante poco fortuite, l'omega non aveva la forza necessaria per tornare a casa dei suoi genitori: le pastiglie lo stabilizzavano mentalmente, ma fisicamente lo indebolivano, non sempre, solo in alcuni momenti.
Così il piccolo Haesoo era rimasto lì durante la vigilia, e per il gran giorno sarebbe venuto il rapper, anche se quest'ultimo di voglia ne aveva ben poca.
La sua mente era sempre puntata a Jimin, giorno e notte, con più precisione sul perché lo amasse ancora, dopo tutte quelle cose che aveva fatto.La risposta era semplice: erano compagni, la natura li aveva scelti.
Eppure il biondo sembrava stare bene con la sua nuova frequentazione, il che faceva ribollire in sangue del maggiore, ma, infondo, era anche colpa sua.In quei lunghi tre giorni dopo la sera in cui aveva visto Doyun, Yoongi non era riuscito a pensare ad altro.
La sua testa continuava a vorticare attorno al fatto che no, non era semplicemente ammissibile che Jimin stesse frequentando un altro uomo.
Lui era stato il suo fidanzato per anni, prima erano stati la coppia del liceo, poi i giovani innamorati appena arrivati a Seoul. Dopo ancora, la celebre coppia che faceva innamorare chiunque dell'amore stesso, e infine due genitori.
Per Dio, Yoongi era il padre del loro bambino, non avrebbe mai permesso che il biondo amasse qualcun altro oltre che a lui.
Ma poi ricordava anche come lo aveva trattato dopo il suo ritorno, le parole che gli aveva detto, Dio se se ne pentiva. Rimembrava perfettamente di aver insinuato fosse solo una puttana, ricordava anche di avergli detto fosse inutile e codardo, oltre che un bugiardo.
Ricordava anche di averlo fatto a pezzi, di aver insinuato fosse un idiota, anche se non sapeva di essere ascoltato, quella volta.
Lo sapeva bene, non si meritava perdono né comprensione, ma voleva solo che il biondo sapesse che fosse solo molto arrabbiato e ferito. Non pensava nemmeno una delle parole che aveva pronunciato, non credeva a nulla di quello che aveva detto.
Il problema era che Jimin ci aveva creduto, a tutto quanto.
Ormai aveva voltato pagina, ma non l'alfa, lui non sarebbe mai stato capace di farlo.
Si era dato dello stupido milioni di volte in appena tre giorni: aveva rovinato tutto, avrebbe dovuto ascoltare Jimin, cercare di capirlo fin dal principio. Avrebbe dovuto aiutarlo, accoglierlo con un abbraccio e riprendere da dove avevano lasciato.Si sentiva un coglione, e molti avrebbero concordato sul fatto che lo fosse davvero, ma cosa poteva farci? Era stato accecato dalla rabbia.
Una cosa buona, però, tutta questa situazione l'aveva portata: Yoongi si era ripromesso che mai e poi mai si sarebbe lasciato trasportare così tanto dalla collera. Aveva deciso di cambiare davvero, che non servisse a nulla arrabbiarsi senza voler vedere ragione.
Era stato un enorme passo avanti, fatto troppo tardi, forse, ma comunque un passo avanti.
Sapeva che Haesoo, una volta cresciuto, lo avrebbe fatto inevitabilmente arrabbiare ogni tanto, era normale, e decise che mai gli avrebbe rivolto parole cattive, non che lo avesse mai voluto, ma comunque ora ne era consapevole.
Gli dispiace di non essere riuscito a fare lo stesso con Jimin.
Così durante tutto il pranzo natalizio tenne questo rospo fastidioso ben nascosto nella sua gola, trasformando il fastidio in gesti dolci dei confronti del bimbo, al quale stava dando piccoli pezzetti di torta, ora che finalmente riusciva a mangiare cose solide.
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𝘚𝘦𝘦𝘴𝘢𝘸 || 𝘠𝘰𝘰𝘯𝘮𝘪𝘯
Fanfiction♡ Sequel Habits ♡ «Avevo paura...» «Anche io ne avevo, paura di fare un casino con nostro figlio e di sputtanare tutto, ma non sono scappato senza lasciare traccia per sette mesi!» urlò allo stremo delle forze. Divertente come tutto tornò buio in...