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«Buongiorno, sono il dottor Choi, ma lei questo già lo sa. È la nostra prima seduta, e di solito la utilizzo per illustrarle il tipo di terapia e di percorso che intraprendo con i miei pazienti, ma prima sarebbe il caso di fare una breve presentazione, che ne dice?»

Così lo aveva accolto lo psichiatra al quale Jimin si era rivolto, con un tono pacato, non monotono, semplicemente calmo, cosa che il biondo apprezzò davvero tanto.

Alla fine si era deciso, aveva seguito il consiglio di Taehyung e si era effettivamente reso conto di dover cercare uno specialista al quale rivolgersi, cosa che fece anche molto presto, dato che, due settimane dopo la chiacchierata notturna avuta con il migliore amico, ebbe già un appuntamento fissato.

Era stata Christine a consigliargli il dottor Choi, dato che lo conosceva personalmente, e riteneva fosse una persona estremamente competente e capace, esattamente la cosa di cui aveva bisogno Jimin in quel momento.

Ed eccolo lì, dunque, su quella poltroncina color cioccolato, pronto per iniziare quel nuovo percorso, che sperava tanto potesse risolvere qualcosa.

«Ok uhm, sono Park Jimin, come credo sappia, ho venticinque anni e sono un modello» non sapeva che altro dire, quindi aspettò che il dottore gli desse degli input per iniziare un dialogo «Bene, ora dovrò chiederle delle informazioni di base, solo per conoscerci un po', poi le illustrerò che cosa faremo qui».

L'uomo prese in mano un block notes: «Mi può raccontare un po' dove vive e da dove viene, Jimin?»

«Sono nato a Busan, ma poi quando avevo circa due anni mi sono trasferito a Daegu con i miei genitori, dove ho vissuto fino a quando avevo diciannove anni, poi mi sono trasferito a Seoul con il mio rag- cioè, ex ragazzo, e da quel giorno vivo qui»

L'uomo annuì, prendendo note su un quadernino dall'aspetto professionale, cosa che preoccupò un po' Jimin, irrazionalmente.

«Ottimo, mi ha già portato la cartella clinica, quindi so che non ha disturbi o malattie già diagnosticate, so che è sempre stato sano e che non c'è un pattern ereditario di alcun tipo, è una buona cosa»

Il biondo lo ascoltò ma non disse nulla, più che altro perché davvero non sapeva di che cosa parlare. Era la sua prima volta da uno psichiatra, Taehyung gli aveva raccontato solo a grandi linee che cosa faceva con il proprio, quindi davvero si sentiva perso.

«Bene, direi che è ora di iniziare a conoscerci un po'. Che cosa vuole raccontarmi? La prima cosa che le viene in mente, non importa se le pare che sia irrilevante, lei me ne parli comunque» il sorriso che gli rivolse il medico lo rassicurò di molto, aveva un che di sicuro, un qualcosa che lo riuscì a calmare.

Così Jimin annuì e rifletté per qualche secondo, e poi si illuminò: «Ho un fratello che studia in America, è più piccolo di me, ma siamo molto legati, purtroppo ci vediamo poco adesso, anche perché io ho il lavoro e mio figlio a cui stare dietro, e lui il college».

«E per quanto riguarda questo ex ragazzo che ha nominato prima? Mi perdoni, non pensi che sia un fanboy di nessuno dei due, ma i giornali li leggo e beh, è stato impossibile non vedete vostre notizie ultimamente, si tratta del rapper A... August?»

Al biondo venne da ridere a sentire il modo in cui il dottore chiamò l'alfa, ma si trattene, limitandosi a spiegare: «Sì, in arte è AgustD, ma penso sia meglio che lo conosca come Yoongi, dato che non ho intenzione di chiamarlo con il suo nome d'arte».

«Ma certo, e mi può raccontare cos'è successo, o anche solo la situazione attuale? Ho bisogno di inquadrare a grandi linee la sua situazione famigliare, poi ci sarà tempo di approfondirla»

𝘚𝘦𝘦𝘴𝘢𝘸  || 𝘠𝘰𝘰𝘯𝘮𝘪𝘯Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora