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«È sicuro che vada tutto bene, Jimin? Sa che possiamo organizzare una seduta a distanza se ne sente il bisogno, o possiamo aspettare quella di venerdì, come preferisce lei, il mio unico interesse è il suo stesso benessere»

Queste furono le parole che il dottor Choi disse al giovane omega durante la loro telefonata improvvisata. Necessitava di un consiglio, di una direttiva, soprattutto ora che era lontano da Taehyung, dal momento che quest'ultimo era a Seoul, mentre lui si trovava in montagna. Alla fine aveva assecondato Yoongi nella sua idea di trascorrere qualche giorno fuori città.

«Non si preoccupi, va tutto bene dopo il comunicato che abbiamo fatto, tornerò giovedì in mattinata, quindi confermo il nostro solito appuntamento, grazie mille Dottore»

Chiuse la telefonata, buttando il telefonato dall'altro capo del morbido tappeto dove era seduto, assieme al cagnolino marrone a cui tanto si era affezionato.

La mattina dopo la pubblicazione dell'articolo i due innamorati avevano ospitato un meeting con il manager di Yoongi, Christine, l'agente dell'omega e il loro avvocato, la dottoressa Lee.
Tutti e quattro avevano scritto un comunicato in cui chiarivano la situazione: Jimin raccontò di aver avuto un problema di salute, senza andare nel dettaglio. Ammisero che la loro relazione aveva attraversato un periodo difficile e che, comunque, era una questione privata, esattamente come la crescita di loro figlio. Ci tennero a precisare di non voler coinvolgere nessuno se non le persone più strette a loro.

L'omega negò ogni tipo di accusa nei confronti del moro, affermando che mai era stato violento o abusivo nei propri confronti, né mai lo sarebbe stato, si limitò a dipingere la pura verità: Yoongi era un uomo dolce e premuroso, un padre impeccabile, e il fatto che avessero trascorso un brutto periodo non era rilevante in questo.

Poi disse che la fonte dell'articolo era inaffidabile e mossa dalla rabbia, dalla gelosia, e che per la calunnia subita avrebbero agito per via legali, ma non fece nomi, com'era giusto che fosse.

Yoongi, invece, contribuì a sua volta con un breve testo, una dichiarazione concisa in cui aveva semplicemente detto di avere a cuore solo il benessere della propria famiglia, e che, per questo, avrebbe apprezzato da parte dei propri fan un minimo di comprensione.

Il comunicato aveva avuto il successo sperato, tutti i fan del rapper lo avevano appoggiato, tanto che fu costretto ad aggiungere una tappa in più in America, a causa del sold out del tour, il quale era stato ormai organizzato in ogni minimo dettaglio.
Quella stessa mattina a Dohyun era stata recapitata la querela, un atto impeccabile secondo il manager di Yoongi, e beh, anche secondo l'avvocato Lee.

Così i due giovani, il loro bambino e Holly erano effettivamente partiti per tre giorni in montagna, in una casa che avevano affittato in mezzo ad una radura, dominata dalla tranquillità e dalla pace: il paesaggio era pieno di neve, era tutto perfetto.

Era il loro piccolo momento di perfezione, non importava a nessuno che potesse non essere duraturo, gli importava solo di poterselo godere.

Infatti, proprio pochi minuti dopo l'aver finito la telefonata, Yoongi arrivò in salone con Haesoo in braccio e un grande sorriso sul volto: «Pesciolino, ti va di andare a fare un giro fuori? Noi ci siamo vestiti apposta, possiamo andare fino al laghetto in fondo al sentiero, so che è ghiacciato ma sarà comunque uno spettacolo».

Il biondo sorrise, alzandosi e avvicinandosi ai loro corpi, per poi lasciare un bacio sulla fronte di entrambi e regalargli l'espressione più felice di cui fosse capace.

Era bello potersi godere di nuovo la vicinanza fisica con Yoongi, benché ancora non avessero avuto modo di chiarire ogni cosa. 

Avrebbero avuto tempo. 

𝘚𝘦𝘦𝘴𝘢𝘸  || 𝘠𝘰𝘰𝘯𝘮𝘪𝘯Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora