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Quella sera piovosa di inizio luglio Jimin era bloccato in agenzia, a posare e a farsi immortalare in quel nastro fotografico, digitalizzato.

Ormai, da quando aveva fatto ritorno in Corea, aveva ripreso il suo lavoro regolarmente, e ciò ovviamente aveva comportato più impegni, e inevitabilmente più stress.

Ma partendo con calma, raccontiamo tutti gli eventi di quel mese e mezzo, da quello più importante: Jimin aveva iniziato a creare un vero e proprio legame con Haesoo, un legame genitoriale, profondo, amorevole, il tutto ovviamente con la presenza di Yoongi, ma solo all'inizio.

Dopo che il biondo ebbe imparato a prendersi effettivamente cura del bimbo: imparò a memoria lo schema mentale per capire quando avesse fame, imparò a cambiare pannolini, imparò persino tutto riguardo le frequenze giuste per far addormentare il piccolo, attraverso un corso online.

Era stato presente in ogni momento, anche quando ebbe ricominciato giornalmente, o almeno settimanalmente, con il suo lavoro da modello, mai concluso o messo in pausa in realtà, solo che a Parigi non aveva altri impegni oltre a quelli lavorativi.

Intanto aveva fatto preparare una camera per Haesoo, proprio nell'appartamento in cui stava, in centro, e che alla fine comprò, tanto alto che poteva vedere tutta Seoul dal salotto, o meglio ancora, dalla camera, dato che si trovava al piano di sopra di quel grande appartamento, composto da due piani ampi.

Era stato il pretesto perfetto per iniziare a far passare a Haesoo del tempo anche lì, soprattutto quando Yoongi era occupato col lavoro, e quando Hoseok faceva finta di avere da fare, in modo che il bimbo potesse effettivamente passare del tempo con il padre dai capelli identici ai suoi, nonostante avessero iniziato a scurirsi leggermente col tempo.

Sapeva fosse giusto così, e sapeva anche quando a Yoongi non andasse totalmente giù la cosa, ma come biasimarlo?
Infondo si era visto messo da parte in poco tempo, o almeno lui la viveva così.

Comunque, in quei circa quaranta giorni, il tempo passò, più o meno veloce, e con esso arrivò anche il vicino lancio del nuovo album del rapper, prossimo appunto a un nuovo tour musicale, molto probabilmente.
Non voleva partire, Dio, possibilmente era l'unica cosa non voleva fare, ma sapeva sarebbe stato inevitabile, prima o poi: poteva però ritardare il più possibile, no?

Aveva paura, paura che, in sua assenza, Haesoo si sarebbe attaccato a Jimin molto più che a lui; e beh, questo non sarebbe riuscito a sopportarlo.
Haesoo era diventato la sua unica fonte di puro amore, l'unica cosa nel mondo che lo facesse sentire utile, l'unica persona che sentisse avesse bisogno di lui. Hoseok era la persona più indipendente della Terra, non aveva bisogno di lui, lo voleva attorno, certamente, ma non era la stessa cosa.

Suo figlio lo amava tanto quanto lui amava suo figlio, lo necessitava tanto quanto Yoongi necessitava lui, erano in perfetta sintonia da quel punto di vista. L'alfa temeva che, se si fosse allontanato, il loro rapporto ne avrebbe risentito enormemente, e che Jimin avrebbe potuto approfittare di ciò.

Aveva sempre pensato di conoscerlo, di sapere bene come fosse fatto, ma non ne era più così sicuro ormai. Un anno prima avrebbe giurato che mai il biondo avrebbe sfruttato un'occasione simile per quello scopo, che mai gli sarebbe venuto in mente di poter danneggiarlo, ma ormai erano cambiati entrambi, e con loro anche le dinamiche.

Yoongi non si fidava più di Jimin, era un dato di fatto.

Parlando invece di altri, Taehyung e Jungkook sembravano essere tornati a un anno prima: stavano bene, entrambi, e ovviamente con loro Eunji, la vera forza della famiglia.

Il ritorno di Jimin era stato, anche secondo l'analista dell'omega, la chiave per la guarigione, o almeno l'inizio di essa per Taehyung, il quale pian piano si stava lasciando alle spalle le crisi depressive da cui era stato affetto.

𝘚𝘦𝘦𝘴𝘢𝘸  || 𝘠𝘰𝘰𝘯𝘮𝘪𝘯Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora