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"Papà"

Yoongi non aveva mai ragionato su quella parola in ventisette anni della sua vita, mai una volta aveva riflettuto a lungo sul significato di essa.

Era il modo con il quale si riferiva a... suo padre, nulla di più?

Forse comprese a pieno quella parola -all'apparenza così semplice- nell'esatto momento in cui gli occhi di suo figlio avevano incontrato i propri.

Aveva capito che sì, aveva una ragione in più per vivere al meglio delle sue possibilità, e per far sì che ciò avvenisse anche per Haesoo, il piccolo che aveva ormai imparato ad accudire.

Si era sempre immaginato che nel momento in cui un figlio sarebbe piombato nella sua vita ci sarebbe stato Jimin con lui, un bimbo da crescere insieme come l'immagine dalla famigliola felice che ogni sera guardava un film in salotto, in tranquillità.
Una di quelle famiglie felici che la domenica si mettono a fare i biscotti assieme, a decorarli, e infine a mangiarli.
Una di quelle famiglie con un cane, un bel giardino e una staccionata, insomma.

Le aveva tutte quelle cose in realtà, tranne una: Jimin.

Aveva persino preso un cane nella speranza di sentirsi meno solo e meno abbandonato, nella speranza di non far sentire allo stesso modo Haesoo, che appunto a sua volta era stato abbandonato dal padre.

Eppure aveva ancora Yoongi, così come Yoongi aveva lui.

Per cinque mesi erano stati solo loro due, tre contando anche il piccolo barboncino che scodinzolava per casa, loro due e basta, certo, anche Hoseok e gli altri amici del maggiore erano spesso andati a fargli visita.
Eppure a volte Yoongi si sentiva così abbandonato a se stesso che non percepiva nulla se non un gelo interiore, uno che no, non poteva venire scacciato con un abbraccio, nemmeno uno da parte di Jimin.
Ormai lui non era più nulla, se non un modello di fama mondiale, certo, ma per il rapper Jimin non era più nemmeno una persona.

Era arrivato alla convinzione di odiarlo, tanto, forse troppo perché potesse essere considerato un odio razionale, era qualcosa di forte.
Il senso di abbandono comunque era più accentuato, molto più di quell'odio nei confronti dell'omega.

Quello l'aveva lasciato in una situazione così complessa che, per un istante, persino Yoongi pensò di scappare per sempre, ma furono gli occhioni scuri e profondi del bimbo nella culla a fargli cambiare idea: non poteva, per Haesoo.

Jimin l'aveva lasciato con tante domande, ma non solo proprie, anche di fan, genitori, amici, era stato assalito dai dubbi di tutti attorno, e non, a lui.

Si era ritrovato a dire così tante cazzate a tutti, che nemmeno ci provò a dire la verità: ai propri fan aveva semplicemente detto di non preoccuparsi, ai paparazzi che ogni tanto lo tempestavano di domande non aveva detto assolutamente nulla, alle loro famiglie e ai propri amici... beh, a loro aveva detto la verità.

Fu difficile sopratutto all'inizio, quando i genitori di entrambi continuavano a fare domande sull'assenza dell'omega, che di certo aveva provocato un grande scompiglio: per le prime settimane Yoongi aveva messo a tacere i loro dubbi con delle scuse banali e patetiche, ma poi si ritrovò costretto a dire la verità.
Incredibile come si fosse sentito in colpa per la cosa, come se, spiegando cosa fosse successo, avesse messo Jimin in cattiva luce agli occhi dei genitori: si era sentito estremamente in colpa, nonostante non c'entrasse nulla.

L'omega non l'aveva lasciato in una situazione facile, affatto.

Tuttavia aveva deciso che non ci avrebbe pensato, almeno fino a quando non sarebbe stato impossibile: voleva dedicarsi a Haesoo in tutto e per tutto.
Ed ecco perché era intento a cercare di dar da mangiare al bimbo, comodamente disteso tra le sue braccia, come se esse fossero il posto più comodo e caldo del mondo.

𝘚𝘦𝘦𝘴𝘢𝘸  || 𝘠𝘰𝘰𝘯𝘮𝘪𝘯Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora