12. Un finale inaspettato

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L'uomo non si accontenta di essere l'animale più stupido del creato; 

per di più si permette di essere l'unico ridicolo.
Eduardo Torres

James

Settembre 2019

Dopo le continue invasioni da parte delle donne, ho voluto capire se quel pezzo di carta ricevuto questa mattina era qualcosa di concreto. Così sono andato nell'ufficio del primario e ho scoperto che è giunto anche a Christian. Le mie palle sono diventate subito quadrate, sarei dovuto presentarmi anche io all'evento, figuriamoci se mister musone mi avrebbe concesso di svincolarmi.

Non so se in questo momento mi irrita di più recarmi a quella cena pallosa o il continuo pensiero che non vuole andare via dalla mia testa: l'incontro con quella donna che insiste a importunarmi. In me stanno iniziando a crescere nuovi dubbi, a tal punto che non riesco a smettere di pormi mille domande: 

Come si chiama quella tizia?

Perché continua ad apparire quando meno me l'aspetto? 

Perchè conosceva mio fratello?

Ma soprattutto, chi diamine è Nathan Harrison? 

Non è possibile che quel ragazzino è una minaccia. Non c'è lo vedo a compiere atti orrendi con quel suo bel faccino curato. Mi verrebbe solo voglia di prenderlo a pugni, così almeno se gli modifico i connotati, potrei fingere di credere che sia un tipo tosto.

Ciò che, invece, mi infastidisce, è la richiesta della bionda e il modo con cui ha definito Jessica; lei non è una delle tante, è stata la sola a tenermi testa e, con quel suo caratterino da leonessa, mi attrae talmente tanto che non riesco più ad aspettare che sia mia.

Maledizione, ho un problema. 

Di solito, ho il vizio di comportarmi nell'esatto modo opposto di chi cerca di impormi una regola. Sono sempre tentato a trasgredire, solo che, questa volta, non è colpa degli altri, ma solo la mia. Sono talmente incatenato a quella ragazzina che quasi non mi riconosco. 

Troverò il modo di avvicinarmi, la biondina è come una calamita per me, la desidero. Cazzo, se sono tentato. Ora, evito di pensarci, devo andare a quella cena. 

Concluso il turno e, ritorno a casa; ho giusto il tempo di una doccia veloce. Mi cambio indossando una camicia bianca e un pantalone grigio. Appena sono pronto mando un messaggio a Christian.

J: "Musone, arriva il prima possibile perchè potrei cambiare idea."

C: "Smettila di lamentarti sempre."

J:"Sei tu che mi costringi ogni volta."

C:"E tu non fai lo stesso? Almeno io non trovo dei sotterfugi per farti uscire con qualcuno che non ti garba."

J:"Colpo basso persino per te."

C:"Sto arrivando."

Da quando ha iniziato a comportarsi così? Impara troppo in fretta a usare le mie stesse armi. Oppure è l'influenza della rossa che sta portando il mio fratellino verso una strada sbagliata? Dovrei farle un bel discorsetto, la signorina spero che stia filando dritto; quando si è svegliata dal suo sonnellino, le ho chiesto esplicitamente di non fargli del male. 

Christian merita un pò di pace dopo tutte le sofferenze che ha subito. Spero che mi abbia dato ascolto, altrimenti potrei diventare molto cattivo con i miei modi. 

Dopo circa venti minuti odo il cellulare che vibra, è un messaggio di Chris.

C:"Sono fuori dal cancello".

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