33. La luce in fondo al tunnel

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Jessica

Novembre 2022

Sollevo le palpebre e vengo accecata dal sole che batte contro le finestre; percepisco tra le narici un tubicino e i muscoli delle braccia sono intorpiditi.

Mi sembra di aver dormito per un tempo infinito, incollata a un letto che ha assunto la forma del mio corpo. Roteo leggermente la testa alla mia sinistra e ritrovo mio padre con il capo chino a sinistra contro lo schienale di una poltroncina.

Sonnecchia, avvolto dal calore dei raggi solari. Ha il viso stanco, il contorno degli occhi è contornato da un colore violaceo e i suoi capelli brizzolati sono tutti scompigliati.

Quanto tempo è passato?

Cerco di sollevare le braccia per toccarlo ma è troppo lontano, inizio a osservarmi intorno alla ricerca di qualcuno da avvisare ma non trovo nessuno.

‹‹Jessica...›› sento la voce di papà che mi chiama.

Mi volto verso di lui e gli sorrido, ricambia e cerca di stringermi in un abbraccio.

‹‹Ce l'hai fatta, piccola mia.››

Le lacrime iniziano a scorrermi lungo la guancia e, realizzare di aver appena superato un ostacolo grande quanto una montagna, mi riempie il cuore di gioia.

Veniamo interrotti dalla voce squillante di Taylor, corre verso di noi tenendo qualcosa tra le mani. È seguita da suo marito che cammina con passo lento e sempre pacato.

Lei si rivolge a Christian. ‹‹Posso fargliela vedere?››

‹‹Amore, dovresti darle il tempo di riprendersi.››

‹‹Ce la faccio...›› dico con un filo di voce. Vedere Taylor così felice mi dà la forza di partecipare alla sua felicità.

Christian annuisce così Taylor mi lascia tra le mani una foto, la sollevo leggermente per riuscire a vederla e, appena mi rendo conto che si tratta di un'ecografia, sorrido. Ritrae l'immagine del suo futuro bambino. Poi le lancio uno sguardo e la ritrovo in lacrime.

‹‹Scusatemi, sto vivendo troppe emozioni contrastanti nell'ultimo periodo.››

Con il cenno della mano le indico di avvicinarsi, poi le stringo la mano. ‹‹È bellissimo, non vedo l'ora di conoscerlo. ››

‹‹È una bambina.››

Sgrano gli occhi. ‹‹Non posso crederci.››

Potrò diventare la zia di una monella che plasmerò a mia immagine e somiglianza e avrò una degna alleata per organizzare degli scherzi a mia sorella.

Christian si avvicina e le avvolge una mano intorno al suo fianco, mentre l'altra la poggia sulla pancia di Taylor. Lo vedo sorride, un tipo di sorriso diverso, è come se fosse quello della rinascita. È proprio vero che dopo una tempesta impetuosa torna sempre a splendere il sole. E per la nostra famiglia sono stati anni difficili, tra lotte contro forze oscure che volevano distruggere la nostra quiete e la mia condizione. Inizio a vedere la luce in fondo al tunnel, anche se so che la riabilitazione post intervento non sarà per niente facile.

‹‹Diglielo Christian›› si rivolge Taylor a suo marito con gli occhi lucidi.

‹‹Dovresti farlo tu, credo che non spetti a me›› le fa un occhiolino.

‹‹Cosa succede?›› chiedo incuriosita.

Taylor si rivolge a me. ‹‹Abbiamo già scelto quale sarà il suo nome.›› Li osservo ricercando una motivazione di tutto questo mistero. Mia sorella sorride.

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