19. Fuoco

76 10 14
                                    

⚠️ Scena spicy ⚠️

Non è abbastanza conquistare; 

uno deve imparare a sedurre.
(Voltaire)

James

Ottobre 2019

‹‹E in questo modo, potremmo ridurre le eventuali complicazioni durante l'impianto delle protesi.›› Afferma con decisione il ricercatore.

‹‹In quanto tempo si dovrebbe avere il recupero?›› Intervengo.

‹‹Non è quantificabile al momento, la maggiore certezza è quella che ridurremo la degenza ospedaliera di circa il 70% dei pazienti a tre giorni.››

‹‹Quindi voi affermate che questa nuova tecnologia con uso dei robot porterebbe a rendere meno invasivo l'intervento?›› Chiede un chirurgo tra di noi.

‹‹Esatto, lo scopo è quello. Inoltre si evitano ulteriori problemi di dismetria e lussazione.››

‹‹Perfetto, speriamo di sfruttare quanto prima la vostra scoperta. Signori, con questo abbiamo finito. Se ci saranno aggiornamenti, ci rincontreremo. Arrivederci.›› Ci congeda il medico che ha organizzato il convengo.

L'incontro è stato molto esaustivo ma anche stancante. Ho perso la cognizione delle ore che ho trascorso qui dentro. Osservo l'orologio posto sulla parete davanti al tavolo, segna le due del pomeriggio.

Il mio stomaco si lamenta, cerca del cibo. Se non ricordo male, nei dintorni ci dovrebbe essere un ristorante giapponese che prepara un ottimo sushi. Comprerò d'asporto, ho bisogno di prendere una boccata d'aria, potrei pranzare nel parco davanti al locale. Non torno in Hotel in questo momento perché non desidero incontrarla. Non la sto evitando dopo quello che le ho detto, semplicemente non ho voglia di averla intorno a me. 

Esco dall'edificio e mi dirigo verso il parcheggio dove mi attende Oliver: l'autista che ha l'incarico di portarmi in giro. Quando mi trovo fuori città, trovo snervante guidare nel traffico, non ho la minima voglia di litigare con degli stronzi a cui hanno regalato la patente e neanche permettergli di graffiare la mia macchina. 

La mia piccola la uso spesso per uscire con qualche donna o con il mio amico musone, mai per impegni lavorativi. Preferisco pagare dei professionisti che mi accompagnino. Oliver, appena si accorge di me, mi saluta togliendosi il capello. 

È un signore che ha quarant'anni, è alto e con un fisico slanciato, ha i capelli biondi con dei riccioli e degli occhi azzurri cristallini. Ricambio il suo gesto di cortesia ed entro nel veicolo. Gli dico di passare a recuperare il mio pranzo. Oliver annuisce e si mette alla guida. 

Appena arriviamo al Sushi Midnight, gli dico di aspettarmi così vado a prendere due confezioni colme di uramaki. Lui annuisce e, nel frattempo, cerca un parcheggio. Appena vedo l'insegna del ristorante, mi dirigo nella sua direzione, ordino ciò che mi serve e vado in cerca del mio autista. Inizio a osservare in giro, in lontananza, alla fine di un viale che si trova davanti a me, vedo Oliver appoggiato all'auto. 

Fischio richiamando la sua attenzione, con un gesto della mano lo invito a venire verso di me. A pochi passi si trova una panchina che non è stata occupata da nessuno. Questo parco è il Central Park, al centro è posto un bellissimo lago su cui si riversano rami di pini e abeti. La panchina si trova sotto l'ombra di alcuni alberi. 

Appena Oliver mi raggiunge, resta in piedi in attesa di un mio comando ma gli chiedo a sedersi e gli passo una delle confezioni di Sushi. Non so se abbia già mangiato ma ho pensato che potesse gradire un piatto extra. Mi osserva stranito, decide di declinale l'invito ma resto irremovibile, così dopo un pò di esitazione, accetta. Si siede alla mia destra, apriamo la confezione di Sushi e iniziamo a mangiare il nostro pranzo. 

Dark LiesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora