32. Scelte nobili o quasi

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James

Novembre 2022

Quella ragazzina è testarda, anche se le impedisco di fare qualcosa, sono sicuro che mi mentirà e proverà in ogni modo a incontrare Alfred.

Jessica si ostina a provocarmi sempre, a non lasciarsi mai comandare, perciò l'unico modo per evitare che si comporti come una bambina capricciosa è prevedere le sue azioni.

Ho deciso di parlare con quel ragazzo, dato che ho scoperto che lavora come tirocinante nel reparto di ginecologia.

Dopo aver concluso di sistemare alcuni documenti, lascio il mio studio ma mentre sto per chiudere la porta, mi arriva un messaggio dal cellulare. Lo recupero dalla tasca del camice bianco e lo sblocco. Il messaggio proviene dal numero di una collega confermandomi la presenza del tirocinante nel reparto.

'Bene, così potrò togliermi il pensiero. '

Lo ripongo in tasca e, usando l'ascensore, raggiungo il secondo piano. Le porte si spalancano e percorro il corridoio principale.

Ai lati ci sono varie donne incinte sedute su delle sedie che aspettano in attesa di essere visitate.

Ad alcune che mi osservano, sollevo la mano per salutarle e arrossiscono. Mi lusinga sempre essere apprezzato dal genere femminile. Ma sono consapevole che non potrei fare mai questo genere di medico, sarei troppo distratto da graziose forme.

Sorrido sotto i baffi, non dovrei più avere questo tipo di pensieri ma, purtroppo, sono in astinenza da diversi mesi così mi lascio trasportare.

Non è colpa mia.

Alfred dovrebbe essere insieme alla dottoressa Ackman, la responsabile del reparto di ginecologia. Decido di raggiungere il suo ambulatorio ma vengo interrotto da una ragazza.

‹‹Mi scusi, è lei il dottor Garcia›› mi chiede con una vocina imbarazzata.

Mi osserva con degli occhioni azzurri e delle ciocche di capelli neri che le cadono sugli zigomi. Sfoggio uno dei miei sorrisi accattivanti.

‹‹Magari›› le dico incrociando le braccia restando a fissarla.

Il suo sguardo cade sulle mie braccia che sono scoperte fino ai gomiti, deglutisce a fatica come se fosse a corto di saliva.

‹‹Mi scusi?›› mi chiede sentendosi confusa.

‹‹Sto scherzando›› scoppio a ridere mentre lei sue gote si dipingono di un rosso porpora. ‹‹Lo può trovare in fondo al corridoio, girando a destra. Lì si trova il suo studio.››

Le faccio un occhiolino e, lei, adirata dal mio comportamento, mi tira una gomitata sul fianco. Accade tutto davanti a tanti occhi che ci osservano, ma non mi vergogno, anzi, rivolgo l'occhiolino anche alle altre donne che distolgono lo sguardo.

' Quanto sono suscettibili. '

Ritorno a occuparmi della questione urgente: parlare con quel famoso Alfred. Giungo davanti alla porta della dottoressa e busso. Una voce femminile mi invita a entrare, la ritrovo con le mani sulle tempie e con uno sguardo annoiato. Roteo la testa a destra e mi rendo conto che sta ascoltando il ragazzino. Sgrano gli occhi nel momento in cui mi accorgo che tra le mani ha un modellino dell'apparato femminile. Lo ondeggia in aria spiegando mille elementi tecnici, è così concentrato che nemmeno si accorge di me.

Come farò a non ridere?

‹‹Basta, ho capito che sai descrivere ogni componente. Smettila, per l'amor di dio!›› dice Ackman con la speranza di zittire il ragazzino.

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