1. Prologo

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Riflessioni di Benjamin Button

Dopo una vita di lavoro, volontà, sfide, impegno, illusioni, sogni e delusioni, cadute e ascese, come scriveva nel suo diario Benjamin Button (il protagonista del film "Il curioso caso di Benjamin Button"), "ho nulla da lasciare, se non la mia storia, che è al quanto singolare".
Se mai qualcuno imparasse qualcosa dalle sue esperienze, in tal modo da evitare le conseguenze pagate da lei, Veronica ne sarà strafelice e in pace con sé stessa e la sua anima, considerando di non aver vissuto in vano, naturalmente, tranne che per i suoi figli.

La vita di Veronica ha nulla in comune con l'argomento del film, se non per l'essenza del messaggio in sé.

Considerando che alla fine tanto singolare non lo è, in quanto tante bambine, ragazze, donne, potrebbero immedesimarsi nel suo personaggio, quello che lei desidera di più è che qualcuno/a imparasse qualcosa dalle sue innumerevoli esperienze.

"C'è chi nasce per star seduto sulla riva di un fiume, c'è chi viene colpito da un fulmine, c'è chi ha orecchio per la musica, c'è chi è artista, c'è chi nuota, c'è chi è esperto di bottoni, c'è chi conosce Shakespeare, c'è chi ... nasce madre e c'è anche chi ... danza" conclude Benjamin Button al termine del film. Veronica vorrebbe aggiungere: c'è chi vive intensamente ogni esperienza, buona o cattiva che sia, come il suo destino fosse di provare sulla propria pelle ogni avvento, oggetto di cronaca, giudizi e pregiudizi della società e della cultura, di attualità o meno.

Il suo racconto si vuole come una riflessione sulle problematiche con cui si confronta l'essere umano oggigiorno, rispecchiate nel passato e nel suo vissuto.

Le attuali problematiche ci sono sempre state, in altre circostanze, ma quello che cambia e potrebbe cambiare è la propria prospettiva su tutto.

Veronica ha vissuto intensamente le sue esperienze, nel bene e nel male e vorrebbe condividere con voi le sue riflessioni.

Sarà anche un viaggio nella cultura rumena e quella italiana, posti in cui Veronica è nata, ha vissuto, vive o ha visitato.

Decisione

Quando vengono superati di troppo i limiti della stanchezza fisica e psicologica c'è soltanto una cosa da fare: prendersi una pausa, staccare la spina e cercare un posto lontano da tutto e da tutti per ritrovare se stessi e ricaricare le potenzialità.

Veronica era arrivata in questo stato e doveva reagire, fare qualcosa in questo senso.

Il destino la metteva a dure prove ultimamente e lei era stanca e per dirla tutta, pure stufa di sfidarlo, di prendere scorciatoie o rettificare il suo percorso, di trovare soluzioni ed essere forte, tenacia, caparbia.

Cos'è il destino!? Dovremmo lasciarci nelle sue mani perché tanto ogni scorciatoia o cambio di strada che vorremmo intraprendere, lui ci raggiunge comunque e va a finire allo stesso modo!? 

Quanto e come potrebbe incidere la cultura, la famiglia, la società in cui nasci sul proprio destino!?

Mentre si poneva per l'ennesima volta queste domande, come per magia di un'intrigante coincidenza, che non sono mancate affatto nella sua vita, le fu attratta l'attenzione da un documentario trasmesso in televisione sul Monviso, comune di Crissolo, la località Pian del Re sita ai suoi piedi, nota come luogo della sorgente del più lungo fiume d'Italia con il suo percorso di 652 km, il Po, che nel 2013 è diventato patrimonio dell'UNESCO, come riserva della biosfera, che rappresenta una qualifica attribuita da UNESCO per la protezione e la conservazione dell'ambiente internamente al Programma sull'Uomo e la biosfera - MAB (Man and Biosphere).

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