Di notte, per quello che riusciva dormire, aveva degli incubi e quello che si iterava come un cliché di un infernale orrore, era che qualcuno la seguiva, un uomo, non vedeva mai la faccia, ma spesso era l'istinto, quella sensazione che è seguita, che comparirà comunque da qualche parte per farle fare qualcosa contro la sua volontà e che se si rifiutava sarebbe stata mutilata e di seguito uccisa. Ogni volta si ricordava che doveva pregare, oramai aveva il suo rituale, come tutti gli incubi fossero collegati tra di loro, come fossero un'altra sua vita separata. L'unica cosa da fare era di scappare via più lontano possibile. Le sentiva la presenza, che lo vedeva o no e sentiva i suoi passi pesanti che la seguivano velocemente. Pregando con tutta se stessa, a modo suo, iniziava alzarsi dalla terra e volava, sì, volava libera verso il cielo. Superava case, edifici, strade, torrenti, parchi e boschi, ma sempre con lo sguardo attento per trovare un posto più in alto, sovrastante, per adagiarsi con l'angoscia che di colpo non potrà più volare e cadendo, poteva essere trovata e presa. Secondo lei, le cime degli alberi erano il posto più sicuro. I suoi adorati amici alberi che erano di altezze strabilianti, sempre e tutti, con fogliame denso ed eternamente verde, che, nel momento che si avvicinava alle loro cime, sembrava che le facessero posto, aprendo un varco, che poi rinchiuderla con molta dolcezza dentro, lontano dall'indiavolato seguitore. Altre volte capitava che si sentiva stanca, troppo stanca, e non aveva le forze per raggiungere gli alberi, allora, con un ultimo sforzo si adagiava su qualche palazzo o casa, anche se non si sentiva al sicura e protetta come sulle sommità degli alberi.
Non aveva mai raccontato a nessuno dei suoi incubi, era fuori luogo, se l'avesse detto, qualcuno avrebbe potuto chiederle, pensava lei, se anche in realtà c'è qualcuno che la segue per prenderla e farle male e lei era decisa che nessuno doveva venire a saperlo.
Smisero di assillare Veronica soltanto dopo che lei sentì della mancanza dello zio. Se ne rese conto dopo molto tempo, ma riflettendo, era la pura verità, per quanto strana potesse sembrare.
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Un destino
General Fiction∞ STORIA VERA ∞ Benjamin Button disse: "Ho nulla da lasciare, se non la mia storia, che è al quanto singolare", come d'altronde singolare è la storia di ogni individuo, direi. C'è chi lascia delle proprietà, c'è chi lascia denaro in banca, però...