20. L'esame per l'ammissione alle superiori di secondo grado

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Tutto quello secondo anno avrebbero dovuto solo e soltanto studiare, studiare e ancora studiare, per essere preparate per l'esame di ammissione alle superiori di secondo grado, che era assai difficile e molto importante per il loro futuro.

Se non riuscivano, l'unica possibilità era di frequentare una scuola professionale, che sarebbe stata raccomandata, per l'opportunità di avere un lavoro assicurato e conseguentemente, un alloggio, all'epoca.

 Si poteva anche provare accedere a qualche liceo che ne disponeva ancora di posti liberi nell'autunno, ma se avevano ancora dei posti era solo perché non offrivano grandi possibilità, se non proprio per nulla, sia per trovare un lavoro, che piuttosto per l'ammissione all'università.

Ma non era questo l'ideale per chi sognava di riuscire ad avere una vita migliore a tutti gli effetti, come una migliore posizione sociale.

Gli interrogatori e la situazione creata in sé avevano inciso decisamente sui loro risultati.

Crystal continuava stare male e non rivolgeva più la parola a Veronica che ci provava fare finta che tutto andasse bene per potersi concentrare sullo studio.

Riuscirono superare l'esame tutte le compagne della camera, tranne Crystal.

Veronica risultava ammessa con una media abbastanza alta, per la sua incredibilità e stupore.

Sì, ancora una volta, nonostante il suo vissuto si considerò molto, molto fortunata e ringraziò come meglio sapeva alla provvidenza divina e tutti i santi e angeli del cielo.

Non riuscì gioire come avrebbe dovuto perché le faceva troppo male il rimorso per Crystal.

I sensi di colpa, il pensiero che fosse l'unica responsabile del mancato superamento dell'esame dalla sua migliore amica le spezzava l'anima.

Crystal provò continuare le superiori da un altro liceo, andando ad iscriversi nell'autunno. Però era uno di quelli licei, come ben saputo, che collocava semplicemente gli studenti che non erano riusciti entrare ad altre scuole.

Veronica venne a sapere in un secondo momento dalla madre della sua amica, che, quello che aveva dovuto subire agli interrogatori aveva scattato nella figlia già più fragile di loro una brutta patologia, che dovrà poi affrontare per tutta la vita. 

Era evidente che anche lei considerava Veronica come una malfattrice, evitando di incontrarla ciò che non capitò comunque fino alla fine del liceo, se non per puro caso, ma non parlandole.

Veronica raccolse il suo dolore e rammarico e andò per le vacanze estive come sempre, dai suoi genitori, dove era solo da aggiungere agli altri dolori e sofferenze con la speranza che il duro lavoro di là l'avrebbe distratta dalle sue angosce.  

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