Dopo l'inevitabile parentesi, riprendiamo le faccende domestiche dei genitori di Kathelene e nonni di Veronica, dove anche la madre, certamente, aggiungeva il suo contributo, non era di meno, si prendeva cura della casa, del giardino, dei figli.
In quelle sere, ma al bisogno anche d'estate, tesseva, cuciva, preparava inoltre le dote per le figlie, che c'era sempre una pronta a dover fare il grande passo di sposarsi.
Poi, sì, cucinava, tanto e tante cose buone e squisite. I figli e i nipoti si sono sempre chiesti come riusciva cucinare cosi bene con poco e solo con quello che coltivavano nel proprio orto.
Nei periodi di "post", il termine rumeno per il digiuno nella religione ortodossa, quale è praticato per purificare l'anima dai suoi peccati al fine di avvicinarsi a Dio e, se rispettato e il confessore (sacerdote), attraverso la Santa Confessione, acconsente, il digiuno può permettere l'acquisizione della Santa Comunione. In questi giorni prestabiliti dalla religione non viene consumato nessun tipo di prodotto animale e almeno due giorni a settimana si mangia più tardi possibile, curandosi della propria anima attraverso le preghiere, chiedendo perdono a chi si ritiene di aver fatto qualche torto o male e a Dio per tutto. L'approccio verso il prossimo deve essere carico di empatia, rispetto, tollerabilità. Ci sono tutt'ora in tanti che rispettano questi periodi di digiuno.
Non c'era l'educazione nutrizionale, nessuno insegnava loro le quantità di calorie giornaliere o cosa dovevano mangiare per mantenere la linea e stare bene, non esisteva il digiuno intermittente e altri integratori o pasti sostitutivi, ma per via della fede riuscivano purificare e disintossicare anima e corpo, portando solo benessere e anima leggera, l'equilibrio nutrizionale.
Invece, per gli altri giorni di "frupt", quando era consentito mangiare di tutto, c'erano le galline, anatre, oche, tacchini, le mucche, da quali prodotti preparava altrettante diverse e squisite pietanze.
Si ricorderanno per sempre quelle dolci serate e il fatto che i genitori non avevano mai alzato la voce uno contro l'altra e nemmeno loro non venivano sgridati o picchiati. I genitori parlavano e chiedevano di eseguire il da fare con gentilezza, ma nello stesso tempo con determinazione. Non si poteva commentare o ribellare a tali atteggiamenti.
C'era sempre una piacevolmente, calda atmosfera, nelle loro anime e nella casa.
Ognuno di loro rispettava ed accettava quello che gli veniva detto, o detto di fare, senza commentare o rifiutarsi.
Tutto era fatto, detto e agito con rispetto, amore ma anche timore di Dio. Erano rispettati e sono ancora ricordati e stimati come i mentori spirituali della grande famiglia e contea.
Ci si provava tenere fuori il peccato dalle loro anime e casa: non si sparlava della gente, delle vite altrui, nel senso di giudicarli o criticarli. Di cui era facile trattare con rispetto il prossimo, pensare prima di parlare, dare una mano, con disinteresse, a chi ne aveva bisogno, senza aspettarsi alcuna ricompensa e il buon senso era ben inflitto nel loro essere, mettendolo in ogni loro azione, parola, gesto.
Tutto quello che si faceva, si faceva con la convinzione che prima o poi Dio vede e provvede, nel bene e nel male.
Ai fin dei conti, una sana fede, nella giusta misura e rispetto, potrebbe portare solo bene. Il problema avviene solo quando ci si superano i limiti, come ogni eccesso che fa solo male.
Un altro principio della famiglia, a seguito di quello che veniva insegnato dai genitori era di riflettere e bilanciare sempre il bene e il male, in se stessi, in tutto e in tutti.
L'essere umile, buono non significa essere debole, insignificante. Quelli prepotenti non hanno la forza, sono solo convinti di averla, imporsi con la forza e violenza. La loro forza è solo fisica, che passa in fretta, abbandona il corpo fluttuante, arido di ogni valore.
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Un destino
General Fiction∞ STORIA VERA ∞ Benjamin Button disse: "Ho nulla da lasciare, se non la mia storia, che è al quanto singolare", come d'altronde singolare è la storia di ogni individuo, direi. C'è chi lascia delle proprietà, c'è chi lascia denaro in banca, però...