Come lo sappiamo già, Veronica ci teneva tanto ai suoi compleanni e magari proprio per questo che si dimostravano uno più sventurato dell'altro.
In quelli anni, specialmente dai giovani, veniva seguito il Cenacolo Flacara "Cenaclul Flacara" (in rumeno), un movimento e fenomeno culturale e artistico nella Romania, svolto tra il 1973 e il 1985, guidato dal poeta e caporedattore rumeno dell'omonima rivista, Adrian Paunescu.
Egli, appena tornato dagli Stati Uniti, portò sulla scena rumena il movimento del flower power, la musica folk e la musica rock, con il supporto di artisti poi molto noti e amati.
Dalle poesie composte dallo stesso Adrian Păunescu (a volte anche sul palco) ai versi recitati da poeti affermati, dalla musica cantata timidamente da anonimi debuttanti, che salivano per la prima volta sul palco, ad alcuni brani noti di gruppi o band e solisti affermati, il "Cenaclul Flacăra" ha deliziato il pubblico con una musica che spaziava dalle canzoni popolari alla classica, al folk e al rock.
Gli anni 1978-1979 sono stati culturalmente intensi, poiché è apparsa la "Radio cenaclu, valori della musica giovane" , attraverso la quale la gente poteva ascoltare la musica folk a casa. Così, chi non poteva permettersi di assistere agli spettacoli poteva ora godersi il "Cenaclul Flacăra" a casa propria.
La trasmissione di questo programma avveniva una sera a settimana e Veronica decise, con l'accordo delle compagne di camera e classe, di prestare dai suoi zii una piccola radio portatile per festeggiare il suo sedicesimo compleanno ascoltando quella musica che loro adoravano.
Detto e fatto, gli zii le avevano prestato la radio e non potevano che essere felicissime di poter passare una bellissima serata. Veronica non aveva soldi per comprare pasticcini, bibite e altro, ma a loro bastava vivere la musica insieme e così fu.
Giorno dopo Veronica ricevette una convocazione alla "Securitate" / Dipartimento di Sicurezza dello Stato, che da aprile 1972 è stato riorganizzato in sei direzioni principali (intelligence interna, controspionaggio economico, controspionaggio, controspionaggio militare, sicurezza e guardia e investigazione criminale), quale poi, a seguito della Rivoluzione del dicembre 1989, con una decisione del Consiglio del Fronte di Salvezza Nazionale, gli organi di sicurezza sono stati sciolti.
C'era stata la "pedagoga" (intendersi in rumeno: colei che tiene sotto osservazione a tutti gli effetti gli studenti che alloggiano nei dormitori, a differenza del termine italiano che intende: colei che studia l'educazione e la formazione dell'uomo nel suo intero ciclo di vita, dunque, dai bambini, ragazzi, adolescenti, adulti fino agli anziani) che l'aveva cercata per dargliela, con aria preoccupata e accusatoria, chiedendole cosa abbia combinato di essere stata convocata della "Securitate". Per quel poco che le aveva detto, sembrava che fosse un ufficiale che si presentò per chiedere di lei, lasciare la convocazione e ordinare di essere lasciata affinché si presenti all'ora e data stabilite.
Più urgentemente che il giorno dopo non poteva essere.
Quando Veronica sentì le accuse e guardò il foglio, volle dire alla "pedagoga" che la sola spiegazione avrebbe potuto essere quella di un grosso errore, aveva fatto nulla. Le sfiorò il pensiero di replicare con una battuta: "mica mi devono indagare per i miei nonni presunti "chiaburi"" (nemmeno per sogno scherzare, le accuse, in generale, erano talmente assurde, da far inorridire), ma non ebbe tempo di aprire la bocca, che le viene sgridato di togliersi dai piedi e di prepararsi sul da dire il giorno dopo.
E fece così, raccolse il labro inferiore che pendeva sotto il peso dell'incomprensione e dell'incredibilità, tirò su le lacrime con lo spazzolino delle chiglie e le gettò nell'oceano custodito nel fondo dell'anima, arrotolò la coda sul gomitolo dell'ubbidienza e se la mise tra le gambe poi andò in camera, convinta di poter sventolare vittoriosa l'indomani a quella presuntuosa "pedagoga" la conferma che tutto è stato un mero errore.
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Un destino
General Fiction∞ STORIA VERA ∞ Benjamin Button disse: "Ho nulla da lasciare, se non la mia storia, che è al quanto singolare", come d'altronde singolare è la storia di ogni individuo, direi. C'è chi lascia delle proprietà, c'è chi lascia denaro in banca, però...