Maddie aveva tutto: soldi, amici, fidanzati...
Stava visitando la Spagna per trascorrere un po' di tempo con una vecchia amica, che l'avrebbe portata con sé per trascorrere del tempo con i suoi amici e i giocatori del FC Barcelona.
Per la prima volt...
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Scesi dall'aereo e mi accarezzai le braccia.
Faceva un freddo cane.
Camminai finché non incontrai un'auto nera e capii che era per me.
Quando mi avvicinai, vidi la mia amica scendere dall'auto e abbracciarmi.
Ricambiai il sorriso. Non vedevo l'ora di vederla.
Io e Sira ci conoscevamo perché i suoi genitori e i miei erano amici da una vita, ma i miei si erano trasferiti negli Stati Uniti e quindi ci eravamo un po' perse di vista.
Finché non abbiamo parlato di nuovo e mi ha proposto di passare l'estate con lei.
Ho accettato senza esitare.
I miei genitori non erano quasi mai a casa e mi rifiutavo di morire di disgusto da sola.
— Dio Maddie, sei bellissima.— disse guardandomi sorridente.
Io risi e mi girai come se fossi su una di quelle passerelle su cui avevo posato tante volte.
— Sei divina.— dissi guardandola.
Salimmo in macchina e quando arrivammo a casa sua decidemmo di fare una serata tra donne, così lei ordinò una pizza e noi cominciammo a metterci creme sul viso, a massaggiarci a vicenda e a farci le acconciature che vedevamo su Tik Tok.
Quando ci siamo sdraiate sul suo letto per guardare il soffitto era già abbastanza tardi.
— Esco con un ragazzo.— ha confessato guardando il soffitto.
— COSA DICI!— dissi, alzandomi a sedere. — Fammi vedere una foto, voglio vederlo.
Lei annuì ridendo e mi prestò il suo cellulare con una foto del ragazzo.
Era molto bello, a dire il vero.
Ma non era il mio stile.
Soprattutto quando era il ragazzo della mia amica.
Lei mi parlò a lungo di lui e io ascoltai entusiasta.
— È perfetto.— ha concluso, sorridendo.
— Nessun essere umano è perfetto.— la corressi senza staccare gli occhi dal soffitto.
— Hai ragione. Ma credimi, ti piacerà molto quando lo vedrai domani.
— Cosa intendi con domani?— la guardai di nuovo.
— Domani lo vedremo all'allenamento della sua squadra.
Annuii e, dopo quella piccola chiacchierata, finimmo per addormentarci.
La mattina dopo Sira iniziò a spostarmi.
Quando riuscì a spingermi fuori dal letto mi guardò sorridendo.
— Se fossi in te, mi farei bella, non troppo elegante, ma nemmeno troppo porca.— disse facendomi l'occhiolino.
La guardai mezza assonnata e annuii, non sapendo bene cosa avesse detto.