Maddie aveva tutto: soldi, amici, fidanzati...
Stava visitando la Spagna per trascorrere un po' di tempo con una vecchia amica, che l'avrebbe portata con sé per trascorrere del tempo con i suoi amici e i giocatori del FC Barcelona.
Per la prima volt...
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
2 anni dopo
La Francia era un posto meraviglioso, soprattutto per allontanarsi da tutto.
Lì le cose hanno iniziato a funzionare bene per me e anche se ora fare la modella è faticoso, so che è ciò che mi piace di più.
— Hai preso il caricabatterie?— dissi guardando Álvaro che stava preparando una valigia.
— L'ho fatto.— lui sorrise e andò a prenderlo sul comodino.— Non so cosa farei senza di te, ti amo.— mi sorrise e si avvicinò a me per lasciarmi un morbido bacio sulle labbra.
Lo guardai sorridendo e presi Sophie in braccio.
— Saluta papà.
Sophie agitò la mano con un sorriso e dopo aver salutato, se ne andò.
Io e Alvaro uscivamo insieme da un anno e io ero davvero felice con lui.
Le cose andavano bene e la nostra relazione era una delle più sane e tranquille che ci fossero.
— Vuoi venire a giocare con me alle bambole?— chiese Sophie guardandomi.
— Facciamo qualcosa, prima andiamo a fare la spesa e poi quando torniamo giochiamo alle bambole per tutto il tempo che vuoi, ok?
Lei annuì.
Sophie era dell'umore più indisciplinato, ma del resto, a cinque anni era la cosa più normale del mondo.
Me ne andai con lei in braccio e andai in macchina per metterla sul seggiolino, le allacciai la cintura e poi salii.
Dopo aver allacciato le cinture, accesi l'auto e mi diressi verso il supermercato.
Quando siamo arrivate, lo spettacolo è iniziato.
Sophie si muoveva di qua e di là gettando le cose nel carrello.
A volte la vedevo mettere dentro cose che non avevano senso, così le toglievo.
— Maddie, viene la zia Sira?
Sira era passata di tanto in tanto a trovarmi.
Quindi probabilmente sarebbe venuta a trovarmi questo fine settimana.
Sophie la adorava, e come poteva non adorarla, era un tesoro.
Quando finimmo di fare la spesa tornammo a casa e suonò il campanello.
Andai alla porta e la aprii per trovare Sira che sorrideva da un orecchio all'altro.
La strinsi tra le braccia e poi lei prese in braccio Sophie.
Ci ritrovammo tutte e tre sedute sul pavimento a giocare con le bambole di Sophie.
Alla fine, le venne sonno, così dopo averla messa a letto andai in cucina a versarmi un bicchiere di vino.
