Maddie aveva tutto: soldi, amici, fidanzati...
Stava visitando la Spagna per trascorrere un po' di tempo con una vecchia amica, che l'avrebbe portata con sé per trascorrere del tempo con i suoi amici e i giocatori del FC Barcelona.
Per la prima volt...
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Sono arrivata in camera dopo una breve sosta in un ospedale vicino.
Per fortuna non c'era molto sangue e i medici mi hanno dato dei punti.
Mi hanno detto che non era così grave come sembrava a prima vista e che non ci sarebbe voluto molto per guarire.
Fabio mi aveva scritto per sapere come stavo e io gli avevo risposto facendogli un breve riassunto.
Ero arrabbiata con lui per essere caduto nelle trappole di Gavi.
Ma ero anche infastidita da Gavi, perché doveva sempre intromettersi in tutto ciò che facevo.
Non mi parla, ma non vuole nemmeno lasciarmi in pace.
Sira mi fece sedere sul letto con attenzione e io la guardai sorridendo un po'.
— Sira, il mio labbro è gonfio, non sono paralizzata.
— Non mi interessa Maddie.— disse sedendosi accanto a me e mettendomi del ghiaccio sul labbro superiore. — Sembra che tu abbia ricevuto del botox gratis.
Io risi e la fissai.
— Sto scendendo per andare a cena con Ferrán sei sicura che vuoi che vada?
—Vai tranquilla Sira, posso muovermi.
Annuì poco convinta e dopo essersi messa in ordine, insistette sul fatto che se avessi avuto bisogno di qualcosa avrei dovuto chiamarla con urgenza.
Dopo un po' Pedri mi scrisse e decisi che sarei andata a trovarlo nella sua stanza.
Quando arrivai bussai alla porta e aspettai.
La porta si aprì, ma non era la persona che cercavo.
Gavi mi fissò mentre si premeva un foglio di carta sul labbro e io mi voltai per andarmene.
— Maddie.
Mi sono fermata a metà strada e poi lui ha parlato di nuovo.
— Il mio labbro sta sanguinando e non riesco a trovare il kit di pronto soccorso, ho bisogno di aiuto.— mormorò.
Feci un bel respiro e mi avvicinai alla porta per entrare e chiuderla.
— Hai provato a guardare in bagno?— dissi guardandolo.
Lui negò e io andai in bagno, aprii l'armadietto e vidi un piccolo kit di pronto soccorso.
Lo sollevai in aria in modo che potesse vederlo e poi lo guardai.
— Siediti, te lo sistemo io.— mormorai.
Si sedette sul letto e allargò le gambe per permettermi di infilarle, aprii l'armadietto dei medicinali e tirai fuori del cotone idrofilo e una bottiglietta.
— Che cos'è?— disse guardandomi.
— Zitto.— dissi e versai l'acqua ossigenata sul cotone idrofilo.— Brucerà.
