Keiji rimase nudo, guardando Bokuto osservarlo lentamente da capo a piedi. La coda del coniglio tremava ansiosamente sotto la valutazione. Nonostante la sua nudità, Keiji si sentiva stranamente a suo agio nella propria pelle. Avrebbe dovuto sentirsi vulnerabile o persino un po' spaventato, invece desiderava soltanto che il lupo lo toccasse. Occhi affamati lo scrutavano dall'alto in basso più volte. Keiji poteva vedere gli artigli di Bokuto contrarsi lungo i suoi fianchi, desiderosi di toccarlo.
Eppure, Bokuto rimase fermo. Non ridusse la distanza tra loro, né si protese in avanti. Nel suo profumo si poteva sentire l'eccitazione aumentare, ma fu rapidamente sopraffatta da qualcosa di indefinito e palesemente acido. Il lupo stava semplicemente lì, con uno sguardo di panico sul viso. Immobile. Senza nemmeno respirare.
Keiji sbatté le palpebre un paio di volte, incapace di nascondere l'amarezza nel suo odore a causa dell'evidente rifiuto. La dolce e profumata vaniglia divenne amara, diffondendo nell'aria tutto il suo dolore e la paura. I suoi istinti reagirono subito, biasimandolo interiormente. Cattivo Omega. Alpha non ti vuole.
«Akaashi», iniziò Bokuto, con una voce incredibilmente morbida.
Keiji non riusciva a trattenere la propria voce, gelida ma debole.
«Se non vuoi toccarmi, non sei obbligato a farlo.»«Non è questo...»
«Allora cosa?» Keiji alzò le mani con frustrazione. «Non hai... non hai voluto toccarmi da quando ho menzionato i morsi di accoppiamento. Se era troppo presto per parlarne, mi dispiace. È solo che...»
«Non è affatto così!» gridò Bokuto, stringendo le mani in pugni tremanti. «Io... io voglio i nostri morsi. Più di ogni altra cosa!»
Keiji lasciò cadere le mani lungo i fianchi e fissò Bokuto, mentre nel suo cuore sbocciava un calore innegabile. La sincerità nella voce di Bokuto era innegabile. Aveva bisogno di essere rassicurato quindi le sue parole furono gradite. Il profumo di Keiji passò da acre a una dolcezza travolgente che riempì la stanza, sovrastando persino il profumo di Bokuto.
Ma c'erano ancora molte domande in sospeso. Keiji inclinò la testa di lato, le orecchie ondeggiarono con il movimento.
«Allora perché...?»Bokuto si morse il labbro, gli occhi che vagavano sulle forme di Akaashi. Gemette ad alta voce, afferrò una coperta dal loro nido e si avvicinò lentamente a lui, per drappeggiarla sulle sue spalle. Il calore della coperta colpì immediatamente Keiji, insieme al loro profumo combinato impregnato sin dentro le fibre della stoffa. Quel gesto donò ad Akaashi un particolare senso di conforto. Afferrò i bordi della coperta e li tirò a sé, avvolgendosi nel tessuto. Una volta coperto, Bokuto emise un piccolo sospiro di sollievo, per poi prendere il viso di Keiji tra le mani.
«Sai com'è sentirsi dire da tutti che farai del male a chi ami di più?»
Amore.
Bokuto lo amava.
In un certo senso, Keiji aveva l'impressione di averlo sempre saputo. Ma sentirlo pronunciato ad alta voce sembrava cambiare tutto.
«E la parte peggiore è che non voglio... non posso rischiare di farti del male», proseguì Bokuto, con tono affranto. «Non mi fido di me stesso per combattere il mio istinto. Voglio credere che non ti farei mai del male. Voglio fidarmi dell'impronta e di ciò che provo per te. Ma... se mai ti accadesse qualcosa per mano mia...»
In quell'istante, Keiji si rese conto che Koutarou si stava asciugando le lacrime.
«Io... non riuscirei mai a perdonarmi. Morirei, Akaashi. Preferirei morire che farti del male.» Il lupo emise un singhiozzo, le spalle tremavano, le orecchie erano abbassate tra i suoi capelli arruffati, e la coda stava ricurva in mezzo alle sue gambe. Ogni aspetto di Bokuto manifestava il suo dolore interiore. E tutto ciò che coinvolgeva Bokuto provocava una risposta nel corpo di Keiji.
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Imprinted (BokuAka)
FanfictionKeiji Akaashi, un coniglietto ibrido, intraprende una nuova avventura alla Musubi University. Essendo un ibrido di preda Omega, è una vera rarità al campus, ma è determinato a iniziare il suo percorso nel miglior modo possibile. Quando i suoi occhi...