Capitolo 15

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Keiji sedeva sugli spalti accanto a Kenma e Kuroo, aspettando con ansia che l'annunciatore presentasse i membri della squadra avversaria. Si riversarono sul campo, accompagnati dallo stridio delle loro scarpe da ginnastica contro le assi del parquet. L'allenatore gli aveva riservato tre posti proprio dietro le panchine, offrendo loro una visione ravvicinata del campo.

«Dovrebbe essere una partita facile, ma è una vittoria importante», spiegò Kuroo. «Hanno un punteggio scarso e sono gli ultimi in campionato. Nulla in confronto ai nostri. Inoltre, i loro giocatori sono tutti bassi.»

«Sei l'ultima persona che dovrebbe giudicare qualcuno in base all'altezza», disse Kenma, dando una piccola spinta a Kuroo.

«Hai ragione. Sei così piccolo, gattino, eppure sei una vera peste.»

Kenma e Keiji ridacchiarono, poi guardarono di nuovo il campo dove i Jackals stavano correndo verso il loro lato della rete. Keiji individuò subito Bokuto e non poté fare a meno di muovere la sua piccola e soffice coda alla sola vista del lupo. Ovviamente, Kenma se ne accorse e si chinò dolcemente verso di lui.

«Allora, quando gli parlerai del.... imprinting?» chiese a bassa voce.

«Da quando ti ho scritto non hai mai risposto alla mia domanda. Stai deducendo che abbia fatto l'imprinting su di me?»

«Diciamo che, dopo alcune ricerche, Kuroo e io abbiamo un'ipotesi.»

Anche Kuroo si avvicinò.
«Ha praticamente avuto un crollo nervoso quando non riusciva a trovarti a quella festa..., senza parlare di quella reazione spaventosa non appena ti ha visto con un Alpha non accoppiato. Bo è un tipo emotivo, ma non si è mai comportato così prima d'ora. Sembrava impazzito.»

«Ha un diario sull'imprinting nel nostro dormitorio», confessò Keiji. «Però, pensavo che avesse avuto l'imprinting con Hinata.»

Kuroo scoppiò a ridere. «Shoyou? È tutto preso dal suo palleggiatore perfetto.»

«Sì, ora lo so...» Keiji alzò le spalle. «Ma... i lupi non dovrebbero imprimersi solo con altri lupi? O almeno con dei predatori?»

«Non è una questione di specie o genere..., si tratta di una corrispondenza biologica», sottolineò Kuroo.

«I lupi si imprimono sulla loro anima gemella», aggiunse Kenma. «Io e Tetsu pensiamo che tu lo sia.»

Sembrava così reale dopo che qualcuno l'aveva detto ad alta voce. Come se fosse effettivamente possibile. Il cuore di Keiji iniziò a martellargli contro il petto.

«Lo pensate davvero?»

«Beh, l'unico modo per saperlo con certezza è parlarne con lui.»

Tutti e tre guardarono Bokuto, che mise il braccio sulle spalle di Sakusa e rise gioiosamente, mentre Sakusa stesso lo guardava con disapprovazione. Keiji non poté fare a meno di guardarli e sorridere. Quando Bokuto se ne accorse, liberò Sakusa per rivolgergli un enorme saluto.
Quello è il mio migliore amico. Quello è il mio ragazzo. Quello è il mio compagno.

Il cuore di Keiji lo sapeva da sempre. Il suo cervello ci aveva messo un po' di più per mettersi in pari. Ma il suo coraggio gli aveva sicuramente impedito di fare un nuovo passo avanti.

Il telefono gli vibrò in tasca e il suo cuore perse un battito quando notò che si trattava di un messaggio da parte di sua madre.

Mamma: Kazumi ha acceso la partita - quale è il tuo compagno di stanza?

🐰: #12

Mamma: È il più grande lì!!!

Keiji non sapeva se si trattasse di un complimento o un commento inorridito, ma in ogni caso non aveva torto. Bokuto era il più grande predatore in campo.

Imprinted (BokuAka)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora