Imprinted (BokuAka)

Capitolo 6

Keiji non dormiva così bene da anni. L'ultima volta in cui si era addormentato insieme a Bokuto non l'aveva notato, ma dopo una notte di riposo intenzionale, era impossibile non farci caso. A causa dei suoi istinti aveva sempre avuto il sonno leggero, svegliandosi facilmente per qualsiasi rumore. In una casa piena di conigli, poi, per lui era diventato normale alzarsi più volte durante la notte con le orecchie dritte e il naso che tremava. Anche all'università, tra gli studenti che chiacchieravano nei corridoi e gli Alpha che ululavano all'esterno, era diventato normale svegliarsi numerose volte durante la notte. Accanto a Bokuto, però, non aprì gli occhi fino al suonò della sveglia. Non si era mai sentito così riposato prima d'ora. Era stato particolarmente piacevole considerando che la notte precedente non aveva dormito affatto.

Durante il sonno, Keiji si era girato per mettersi comodo come un piccolo cucchiaio, e in un batter d'occhio, Bokuto si era arricciato attorno a lui per diventare il suo cucchiaio più grande. Una delle sue braccia fungeva ancora da cuscino, mentre l'altra si era adagiata sul suo stomaco. Una nuvola del suo profumo li circondava come una seconda coperta, la dolce cannella riempiva i polmoni di Keiji rendendo il suo corpo pesante e rilassato. Non si sarebbe mai stancato di quella essenza.

Akaashi si mosse nella presa di Bokuto, ruotando tra le sue braccia strette e finendo col viso contro il suo petto. Come al solito, l'allarme non lo aveva minimamente disturbato, Bokuto non si era mosso e il suo respiro era rimasto regolare. Keiji guardò il suo viso pacifico e addormentato e non poté fare a meno di sorridere. Premette il naso nella sua maglietta, gustandosi il profumo e crogiolandosi nel suo calore. Sembrava tutto così naturale, come se appartenesse a quel posto.

Solo in quel momento Keiji realizzò di aver passato una notte pacifica di sonno, cullato e accoccolato tra le braccia di Bokuto. Una notte tra le braccia di un carnivoro. E non era stato un incidente, lui stesso l'aveva chiesto. Si era messo nella posizione più vulnerabile e gli era piaciuto! Era stato... molto audace da parte sua. Di norma, non avrebbe mai fatto una mossa del genere con nessuno.
La sua mente priva di sonno si era forse aggrappata agli specchi pur di attirare l'attenzione di Bokuto? Il suo stomaco si contrasse per la confusione.

«Stai bene?» mormorò Bokuto, con la voce ancora rauca dal sonno. Spalancò gli occhi e aggrottò le sopracciglia con preoccupazione. «Il tuo profumo è diventato strano.»

«Sei sveglio?!» Keiji lo guardò sorpreso, sbattendo le palpebre.
Era stato sorpreso a fissarlo?

«Sono sveglio da un po'.»
Peggio. Era stato sorpreso mentre si crogiolava abbracciato al suo petto!

«Ah...», Keiji afferrò nervosamente la maglietta di Bokuto in modo da tenere le dita impegnate con qualcosa.

«Sei nervoso», sussurrò Bokuto, ferito. «Sei diventato nervoso», Bokuto ruotò per mettersi sopra Keiji, guardandolo dall'alto coi suoi grandi occhi dorati. Aveva inchiodato il coniglio, tenendo le ginocchia serrate sui lati delle sue cosce, e le mani ai lati della sua testa. Keiji osservò i canini affilati di Bokuto che brillavano alla luce del mattino. «Akaashi... hai paura di me?»

La domanda colse Keiji alla sprovvista poiché, apparentemente, sembrava venisse fuori dal nulla. In realtà, avrebbe dovuto avere paura. Molta paura. Un carnivoro lo aveva realmente bloccato senza vie di fuga. Bastava un morso rapido, e Bokuto avrebbe potuto finire per divorarlo. Eppure, tutto ciò che Keiji riusciva a sentire era il battito martellante del suo stesso cuore. Poteva solamente pensare a come un Alpha lo avesse bloccato, un Alpha che incombeva sopra il suo corpo, guardando lui e soltanto lui.

Le orecchie di Bokuto si contrassero in attesa di una risposta, e Keiji si rese conto di essere rimasto in silenzio.

Scosse la testa con veemenza. «NO! Se avessi avuto paura di te, non ti avrei chiesto di venire qui ieri notte.»