Keiji aspettava ansiosamente alla stazione con il suo zaino e Spike in mano, stringendo forte il morbido gufo di peluche nell’attesa. La stoffa di Spike conservava ancora l’odore di Bokuto e Keiji ne era grato, sapendo quanto gli sarebbe stato difficile passare anche un solo giorno senza quel profumo speziato alla cannella.
La situazione lo terrorizzava ma nel contempo lo affascinava. Sapeva che prima o poi avrebbe dovuto superare questa dipendenza. Bokuto non era suo. In più, quando sarebbe iniziato il loro secondo anno di università, c’era la concreta possibilità di non capitare nella stessa stanza e non essere più coinquilini. Non si stavano frequentando. Diavolo, probabilmente Bokuto non era nemmeno lontanamente interessato a lui. E questo doveva bastare.
Tuttavia, c’era qualcosa in quel profumo che lo attraeva irresistibilmente, qualcosa che lo faceva sentire al sicuro e a casa. L’odore di un altro Alpha avrebbe avuto lo stesso effetto su di lui? Keiji non era stato attratto dal profumo di Kuroo o Daisho, né dall’odore dell’Alpha randagio che aveva cercato di portarlo a casa. Non aveva mai colto nessun’altra essenza che gli scaldasse il cuore e gli solleticasse la mente. E, inoltre, Bokuto gli aveva dato Spike. Un pezzetto del suo profumo da portare con sé. In questo modo, Koutarou alimentava la sua dipendenza, la incoraggiava addirittura. Forse… quello era un segno.No. Keiji bloccò quel pensiero. L’ultima cosa di cui aveva bisogno era illudersi che i suoi sentimenti sarebbero stati ricambiati. Preferì respingerli in un angolo della sua mente molto remoto, insieme a tutti i momenti imbarazzanti delle scuole medie e ai discorsi dei suoi genitori riguardo l’argomento sesso.
«Akaashi! Spike! Akaashi!» Una voce profonda e tonante echeggiò per tutta la stazione
Le orecchie di Keiji si drizzarono, e cominciò a correre verso la sua fonte facendosi largo tra la folla. Non riusciva ancora a vederlo ma poteva sentirlo, quindi usò l'olfatto per dirigersi verso di lui finché non lo scorse dall'altra parte della strada.
Entrambi corsero l’uno verso l’altro a velocità supersonica, fiondandosi nelle braccia reciproche! Bokuto lo sollevò Keiji e lo fece girare un paio di volte, ridendo entrambi per l’assurdità della situazione. Il profumo che li avvolgeva rendeva tutto più leggero e solare… decisamente migliore. Anche Keiji si sentiva molto meglio, mentre respirava cannella, noce moscata e chiodi di garofano, sciogliendosi nell’abbraccio di Koutarou.
«Agaashi!» lo salutò Bokuto con il più grande dei sorrisi, rimettendolo finalmente a terra. La sua coda scodinzolava a mille all’ora e le sue orecchie erano dritte verso l’alto, quasi confondendosi con i suoi capelli a punta.
«Bokuto», anche Keiji rispose con un sorriso. Era difficile non sorridere in presenza del lupo.
«Akaashi!» Una voce risuonò alle sue spalle. Keiji si voltò e vide Haru che gli faceva un piccolo cenno di saluto.
«Piacere di vederti, Haru», Keiji si staccò con riluttanza dalla presa di Koutarou per guardarla in viso.
«Vi riporto a scuola, ragazzi. Avete tutto pronto?»
«Sì, grazie», Keiji fece un piccolo inchino con gratitudine e la seguì fino alla macchina.
«Allora, com’è andata la visita a casa?» chiese Koutarou allegramente.
«Tutto okay», rispose Keiji brevemente. Dopo il litigio con sua madre, le cose sembravano essersi calmate. Era riuscito a godersi il tempo con i suoi fratelli e fare conversazioni banali con i suoi genitori. «E la tua?»
Koutarou si limitò ad alzare le spalle.
«È sempre bello vedere Kou», intervenne Haru. «A noi sorelle è mancato moltissimo. Sadako è stata impegnata col suo primo anno da avvocato ed è stato bello rivedere anche lei.»
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Imprinted (BokuAka)
FanfictionKeiji Akaashi, un coniglietto ibrido, intraprende una nuova avventura alla Musubi University. Essendo un ibrido di preda Omega, è una vera rarità al campus, ma è determinato a iniziare il suo percorso nel miglior modo possibile. Quando i suoi occhi...