Dopo circa una settimana dall'inizio delle lezioni, nella nostra scuola era arrivata una ragazza nuova. In realtà non sapevamo molto su di lei, ma avevamo capito che le fosse accaduto qualcosa in passato. D'altro canto era più grande di noi - aveva circa vent'anni - e Beatriz ci aveva detto che era una studentessa modello che poi aveva dovuto abbandonare al quinto anno per alcuni problemi. Qualche insegnante si era limitato a dirci di prestarle particolare attenzione, ma nessuno ci aveva spiegato bene il perché.
In ogni caso, già dal primo giorno capii che era davvero particolare. Aveva uno sguardo stranamente profondo, ma profondo di nulla, completamente vuoto, un po' come un buco nero. Raramente osservava le persone quando ci parlava - tanto che quando mi ero presentato avevo pensato stesse osservando qualcuno dietro di me. E non è che con le persone ci parlasse, perché di rado apriva bocca durante una conversazione: piuttosto si limitava ad annuire, senza neanche sorridere, o a continuare a fissare intensamente qualche oggetto alla sua destra o alla sua sinistra.
Ora che sapevo che Roberto amava Diana, per me la vita scorreva più tranquilla. Il grande segreto di cui mi ero preoccupato durante i primi giorni di scuola era in realtà una cosa bella, e nel dirmelo avevo anch'io colto la palla al balzo per ammettergli - e ammettermi - di amare ancora Michela. Devo confessare che avevo ancora un po' di dubbi, su questo, ma mi rendevo conto che quello che provavo per la mia ex non fosse per niente paragonabile a quello che provavo per una normale amica femmina come Diana, Stefania o le altre ragazze della classe. E, a proposito di Diana, avevo confessato anche a lei quello che provavo per Michela. La mattina dopo averlo detto a Berto l'avevo presa da parte e gliene avevo parlato: si era dimostrata comprensiva, dicendomi che se davvero provavo qualcosa di forte, allora avrebbe imparato ad accettare anche la mia probabile storia con la squillo.
Con la sq... con Michela ci avevo parlato poco, di recente, perché l'occasione non si creava mai. Addirittura era una settimana che non mi contattava su Whatsapp, e oramai iniziavo a pensare che fosse successo qualcosa che non sapevo. Aveva conosciuto qualcuno su nonmoriresolo? Mi aveva definitivamente dimenticato? Speravo che la risposta a entrambe le domande fosse no.
Passai, quella settimana, un paio di pomeriggi a casa di Diana. Sua madre era una persona completamente nuova da quando aveva scoperto di essere incinta: raggiante, solare, piena di energie. Eppure io non potevo fare a meno di pensare che stesse nascondendo qualcosa, perché ogni volta che credeva di non essere vista la sentivo sbuffare, e in quegli sbuffi percepivo un'ansia e una preoccupazione che mi spaventavano. Francesco, suo figlio maggiore, era d'accordo con me, ma ne parlavamo sempre e solo quando Diana si allontanava per qualche motivo, perché nessuno dei due voleva farla preoccupare senza una ragione reale.
Quando non ero a casa Cerullo passavo sempre i pomeriggi su quel sito di incontri, nonostante non ci fosse mai nulla di interessante. Ormai era diventata un'abitudine dedicare un po' di tempo, ogni giorno, a sbirciare profili e farmi gli affari degli altri, anche se nessuna conoscenza era stata davvero gradita. Nessuna ragazza che mi solleticasse, nessuna che mi facesse davvero venir voglia di conoscerla. Forse era perché in ogni ragazza cercavo sempre qualcosa che si collegasse a Michela, ma volevo illudermi che non fosse così.
In camera mia, col cellulare sulla scrivania, il 28 settembre mi trovavo sul supermercato quando mi arrivò l'ennesimo messaggio in chat.
17:09: Ehi, ciao.
Prima di leggere il nome dell'utente che ti aveva scritto dovevi acconsentire ad aggiungerlo al tuo profilo. Se non lo aggiungevi, lui non poteva più inviarti altri messaggi. Quindi, spinto più dall'educazione che dalla curiosità, cliccai su continua.
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Dimmi che esisti
Teen FictionCosa succede quando non sai di chi sei innamorato? La storia di Lorenzo si intreccia a quella dei suoi migliori amici, Diana e Roberto, alla spasmodica ricerca di se stessi durante l'ultimo anno di liceo, impegnati tutti e tre a risolvere un mistero...