1 messaggio da Lorenzo: Tutto bene dai, e a te?
Era la terza volta, quella settimana, che io e Lore ci scrivevamo. La prima volta l'avevo contattato io per chiedergli i compiti di filosofia, e poi ci eravamo spinti ad un "che fai?" "niente :( tu?" "niente, ahah :)" con tanto di visualizzato finale da parte sua. La seconda, invece, era stato lui a scrivere a me, chiedendomi di star vicino a Roberto per non si sa bene quale motivo. E anche quella terza volta aveva cominciato lui la conversazione, a caso. Eravamo già al "come stai?" e ancora non era emerso un motivo che avesse potuto spiegare il suo avermi contattato, e quindi cominciai a pensare che avesse semplicemente avuto voglia di sentirmi.
Nuovo messaggio Whatsapp: Eh, come sto... Insomma, Lore...
Se davvero ancora un po' mi amava, mi avrebbe chiesto cosa intendessi con "insomma" e come stessi davvero - così come faceva sempre - e io gli avrei parlato di tutto quello che mi stava succedendo in quel periodo.
In momenti del genere sentivo la mancanza di Lorenzo non in quanto fidanzato perfetto, ma solo in quanto amico. In quanto amico ed essere umano, ovviamente, in quanto persona capace di comprendermi e tirarmi su di morale con la sua goffaggine e il suo perdere spesso il filo del discorso. Sdraiata a letto alle sei del pomeriggio, mi giravo e rigiravo in attesa di una sua risposta.
1 messaggio da Lorenzo: Perché insomma? Che è successo?
Sorrisi un po'. Era convinto gli avessi messo le corna, eppure quelle corna non avevano danneggiato l'animo buono che aveva sempre avuto.
Nuovo messaggio Whatsapp: Lore, nn lo so, è un periodo un pò così... mi sento sola, principalmente.
1 messaggio da Lorenzo: Perché sola?
Perché sola? C'era davvero bisogno di domandarmelo?
Avevo voglia di tornare ad essere la stronza senza cuore che ero stata fino ad allora, ma quel pomeriggio ero proprio giù di corda. Specie dopo quel che era appena successo.
Mi rendevo conto che tutte le cose accadute avessero gravemente danneggiato il mio ego. Cominciavo persino a sentire la mancanza di Stefania, ultimamente. Di Stefania, ci rendiamo conto? Della stessa Stefania che mi aveva...
Che mi aveva cosa?
Pensai e ripensai, ma non riuscii a ricordare il motivo per cui avessimo litigato. Probabilmente era stata colpa mia, ma oramai era passato così tanto tempo che anche gli ultimi ricordi avevano cominciato a sbiadirsi, e l'unica frase che mi tornò alla mente, quel pomeriggio, fu "spero che questo non significhi che non siamo più amiche", detta da me a lei l'ultima volta che avevamo parlato. Cazzo, mi ero portata sfiga da sola.
Nuovo messaggio Whatsapp: Ma ke ne so, boh mi sento poco importante. Tu mi hai lasciato andare senza fare nulla x riprendermi, Roberto e Diana non mi cagano più, Stefania nemmeno, e io ki ho?
Mi sentivo ipocrita a dirgli certe cose, specie perché Roberto mi cagava più di quanto lui sapesse, e anche perché qualcuno vicino a me in realtà c'era. O forse no, boh. Che cazzo ne sapevo, ero confusa e in preda all'ansia.
1 messaggio da Lorenzo: Michela, non penso che tu possa dare la colpa a me per quello che è successo, non credi? Io ti voglio bene e te ne vorrò sempre, questo lo sai. Però sei stata tu a volere tutto questo, non io.
1 messaggio da Lorenzo: Mi dispiace pure dirti ciò, perché non immagini quanto ci tenga a te, ma non puoi continuare a ragionare così... Diana e Roberto non ti cagano più sempre per quello che hai fatto a me, e quindi pure in questo caso è stata colpa tua. Di Stefania che cazzo ne so, quella è sempre stata strana
Mi mancavano le tue tirate d'orecchio, pensai senza dirgli. E forse aveva davvero ragione, alla fin fine. Cominciavo a comprenderlo: io lo avevo cornificato aspettandomi delle scuse, boh, aspettandomi un comportamento diverso, ma se lui avesse fatto una cosa del genere a me, io come avrei reagito? Gli avrei chiesto scusa come mi aspettavo io, o avrei messo fine alla relazione così come aveva fatto lui? Eh, forse anch'io avrei messo fine alla relazione...
Nuovo messaggio Whatsapp: Lore ma ormai quel ke è fatto é fatto. Può essere che è stata colpa mia, ma ormai e inutile starci a ragionare sopra, il tempo mica puo tornare indietro. Resta il fatto ke io mi sento sola cmq.
Forse non dovevo rispondergli in quel modo. Non potevo certo continuare a cercare di avere ragione, ma ero troppo orgogliosa per poter ammettere i miei torti tutti in una volta.
Presi di nuovo in mano il telefono dopo avergli scritto la risposta, e guardai l'orario sul display. Erano le diciotto e dodici, i miei genitori sarebbero tornati a casa al massimo entro un'ora. Avrei dovuto trovare una scusa affinché se ne andasse. Era in soggiorno, i rumori Pomeriggio Cinque mi facevano capire che stava guardando la TV sul divano. C'era uno strano silenzio, in quella casa. La voce di Barbara D'Urso era l'unica cosa che spezzava la desolazione.
Porca puttana.
Che cazzo avevo combinato? E che cazzo di significato aveva, quello che era successo? Non avevo neanche avuto il coraggio di stare in sua compagnia, dopo il fatto. "Lasciami un attimo qui, per favore, vai in soggiorno, ti raggiungo dopo", avevo detto, ma erano passati venti minuti e ancora non mi era venuta voglia di alzarmi da quel letto. Ma perché quattro mesi prima avevo inviato quella foto a Lorenzo, cazzo? Roberto non avrebbe potuto svegliarsi dal coma etilico in quel momento e prendermi a sberle per farmi rinsavire? E, porca puttana, quel pomeriggio in che guaio mi stavo cacciando?
1 messaggio da Lorenzo: Michi, ti posso capire. Ma tu non sei mai sola, oh, io sto qua. Capito? Sto sempre qua, basta che mi scrivi.
1 messaggio da Lorenzo: Lo so che negli ultimi tempi il nostro rapporto si è un po' raffreddato, ma non devi farti strane idee. Per te voglio esserci così come ci sono sempre stato.
Bloccai lo schermo senza riuscire a scrivergli nulla. Se davvero avessi voluto aprirmi con lui avrei dovuto raccontargli di quello che era appena successo, chiedergli di interpretare i miei comportamenti e fornirmi un'analisi psicologica approfondita. Invece riuscii solo a toccarmi la guancia destra con l'indice sinistro e rendermi conto che fosse bagnata. Mi serviva un abbraccio, in quel momento. Un abbraccio di un amico, magari di Lorenzo.
E, tutt'a un tratto, nella mia mente la persona che guardava Barbara D'Urso in soggiorno diventò proprio lui, Lorenzo. Non so spiegare perché: forse era semplicemente la persona che avevo bisogno di trovarmi davanti in quel momento.
«Finalmente sei arrivata» disse quando mi ebbe vista, continuando a fissare la TV.
Non risposi, non era necessario. Mi avvicinai e, nel giro di qualche secondo, le mie labbra erano di nuovo sulle sue. Cioè, su quelle di Lorenzo. La sua lingua sulla mia mi faceva sentire bene, ci sapeva proprio fare. I baci cominciarono a diventare più appassionati, il calore che provavo aumentava, e in men che non si dica ero seduta a cavalcioni su di lui, su Lorenzo. Volevo fare l'amore con lui, su quel divano.
«Shh, non parlare. Scopami e basta, ti prego».
«Va bene» disse lui, e quel tono di voce stranamente femminile mi riportò alla realtà e mi fece aprire gli occhi.
Certe volte, per quanto si tenti di convincersi che certe cose sono in un modo, è impossibile sfuggire alla realtà che ci indica l'esatto opposto.
«Sono pronta» mi rispose Melissa, e nel giro di un istante avevo già dimenticato chi fosse Lorenzo Proietti.
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Dimmi che esisti
Teen FictionCosa succede quando non sai di chi sei innamorato? La storia di Lorenzo si intreccia a quella dei suoi migliori amici, Diana e Roberto, alla spasmodica ricerca di se stessi durante l'ultimo anno di liceo, impegnati tutti e tre a risolvere un mistero...