10 - Thaara

250 12 0
                                    

Dopo aver passato l'intera giornata a lavorare su una vecchia credenza da restaurare, posso finalmente tornare a casa. Oltre a lavorare, ammetto di aver aspettato con ansia anche l'arrivo di Nick. Ma di lui neanche l'ombra. Chissà perché, ho sperato fino alla fine che mi trovasse. Quanto sono complicata, prima lo evito come la peste e fuggo a gambe levate da lui, poi come se nulla fosse, lo aspetto con il cuore in subbuglio, perché nonostante tutto avevo voglia di rivederlo. Ma che problemi ho?

«Ci vediamo domani, piccola ritardataria», mi saluta uno stanco Richard, dopo aver chiuso bottega e aver messo nella tasca dei suoi pantaloni color cachi le chiavi del negozio.

«A domani», rispondo, e mi soffermo a guardarlo mentre barcollante raggiunge il suo macinino tutto sgangherato.

Devo ammettere che anche io mi sento a dir poco esausta. Non vedo l'ora di rintanarmi in casa, fare una doccia gelata, e poi gettarmi sul divano a guardare un film strappalacrime su Netflix sdraiata comodamente sul mio divano.

Metto la borsa nel cestello della bicicletta e quando sto per cavalcare il sellino sento il rumore assordante di un'automobile che frena a pochi metri da me, e che mi fa prendere un accidente.

«Non avrai mica intenzione di chiuderti in casa adesso?» È Darla a farmi prendere uno spavento tremendo.

Sì, ho tutte le intenzioni di farlo, e non ho nessuna voglia di uscire con lei e vederla flirtare con tutto il mondo.

«È proprio quello che farò questa sera!» Affermo convinta.

«E invece, verrai con me», asserisce seria, mentre scende dalla macchina in modo teatrale.

E invece no, non sarò il suo alibi perfetto per andare a caccia di sesso. Sono stanca di correre dietro a lei e alla sua malattia per gli uomini, perché ogni volta che sono con lei, puntualmente mi ritrovo circondata da maschi Alpha arrapati!

«Dai, Chloe ci sta aspettando da sola in spiaggia, vuole fare un falò solo noi tre...» punta subito sulla mia debolezza, il mio senso di protezione nei confronti della mia migliore amica, e saperla sola, in una spiaggia, mi preoccupa da morire.

Lascio la bicicletta attaccata al solito palo ed entro in macchina riluttante, mentre lei torna alla guida e mi fa l'occhiolino non appena mette in moto. Poi parte a razzo e schizza a tutta velocità per le vie quasi deserte.

«Però, voglio tornare a casa prima della mezzanotte», ci tengo a precisare, non voglio arrivare tardi a lavoro anche domani.

«Come sei vecchia e petulante mia piccola Cenerentola!» Ride come una cornacchia ed io scuoto il capo infastidita dalla sua esuberanza.

Mentre guida, controlla delle notifiche su Facebook, e per poco non tampona un'auto.

«Accidenti, non puoi ficcare il naso su quello che accade nel web dopo essere arrivata a destinazione?» Sbotto acidamente.

«Oh mio dio, sembri davvero una vecchia zitellona», getta il telefono sul cruscotto e alza le mani in segno di resa.

Vorrei ribattere, farle capire che a volte è davvero stronza, ma con lei non serve a nulla essere schietti.

È così ottusa.

Quando arriviamo a destinazione, scendo di corsa dalla macchina e maledico mentalmente la mia decisione di seguirla, avrei fatto meglio a prendere la bicicletta, mi sarei sentita più sicura, senza ombra di dubbio.

Percorriamo la spiaggia cercando di non cadere addosso alle coppiette che amoreggiano sdraiati sulla sabbia come se nulla fosse.

Ogni sera è sempre gremita la spiaggia.

IL BUIO IN FONDO AL CUOREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora