28 - Thaara

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Giro senza una meta da ore. Le gambe mi fanno così male che sento che sto per crollare a terra da un momento all'altro. Non so dove andare ora. Mi sento tremendamente sola e maledettamente triste. Pensavo che non avrei più provato tanto dolore dopo la morte di Miller.

Eppure, eccomi qui, con il cuore di nuovo a pezzi, in cerca di risposte che non avrò mai.

A volte mi chiedo perché proprio io debba essere destinata a soffrire così tanto, merito solo questo dalla vita?

Sono delusa da tutto quello che è accaduto.

Non mi sarei mai aspettata una cosa del genere da Nick. Quando è tornato invece di correre da me, come speravo, è andato a cercare subito lei. Sono quasi arrivata sotto casa, ma temporeggio prima di entrare.

Non ho nessuna voglia di stare sola.

Ho paura dei miei pensieri.

Ho paura di perdere il controllo.

Ho solo bisogno della mia migliore amica.

Corro da Chloe, implorando le mie gambe di reggere ancora lo sforzo.

Forse lei saprà darmi delle risposte. Forse lei saprà spiegarmi come è potuto succedere tutto questo. Anche se, purtroppo c'è poco da capire. Quello che è accaduto è molto chiaro. Lui è andato in guerra, ha visto la morte in faccia e ha capito che non poteva vivere senza la donna che amava, e quella donna non ero io, ma Rachael. Mi ero illusa che stando lontani il nostro rapporto si sarebbe fortificato, nonostante il tentativo assurdo di mio padre di dividerci, e invece. Invece aveva ragione mio padre, sarei sempre stata la seconda scelta per Nick, e non la prima donna.

Ripenso a quel giorno, a quando ci ha visti insieme mio papà, l'ho deluso e a cosa è servito? È colpa mia se è andata così? Se avessi raccontato sin da subito la verità a mio padre, che mi ero innamorata di Nick, l'avrebbe presa diversamente e non lo avrebbe mandato in Iraq e adesso forse starebbe ancora con me?

Sto solo pagando le conseguenze delle mie scelte sbagliate e della mia mancanza di coraggio nell'affrontare gli ostacoli.

Arrivo senza fiato da Chloe. Busso più volte, ma lei non c'è, non è ancora rientrata.

Accidenti.

Mi accascio a terra, sedendomi sullo zerbino, distrutta e vuota dentro.

Poggio la testa tra le ginocchia e mi rannicchio tutta. Chiudo gli occhi e come in un film senza lieto fine, rivivo ogni momento passato con Nick prima della sua partenza. Sembra tutto così assurdo che faccio fatica crederci. Eravamo felici. Diceva di amarmi. Sembrava sincero.

Nick aveva riacceso in me una speranza e questa sera mi ha gettata nel baratro dello sconforto più totale. Non sono destinata ad essere amata. È questa la verità, anche se fa male apprenderla in questo modo meschino.

Guardo l'orologio. Segna le due di notte e Chloe non è ancora rincasata. Non posso aspettare qui in eterno. Sicuramente sarà ancora in compagnia di Ryan e quando sta con lui perde la cognizione del tempo. Mi alzo come al rallentatore e le mie ginocchia scricchiolano. Mi sgranchisco le gambe e poi torno abbattuta più di prima verso casa.

Quando schiudo il battente il vuoto che sento dentro mi inghiotte creando in me una voragine.

Si impossessa di me una voglia insana e disperata, di ingollare una quantità industriale di pillole che possano alleviare il senso di dolore che mi opprime sul petto. Ho solo bisogno di un po' di pace che in questo momento non so come e dove trovare.

È che mi sento così stupida. Ho creduto nel suo amore. Ho lottato per lui. Mi sono messa contro mio padre, ma a cosa è servito? A un bel niente, perché lui non ha mai dimenticato quella donna.

IL BUIO IN FONDO AL CUOREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora