14 - Thaara

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A volte mi rendo conto di quanto Darla abbia ragione a non condividere la mia astinenza dal sesso, e il mio costante bisogno di tenere tutti a distanza di sicurezza per paura di soffrire ancora. Ora invece, che per la prima volta mi sto lasciando avvicinare da un uomo, e mi ritrovo in sua compagnia, verso una meta a me sconosciuta, mi sento felice. E non me lo aspettavo. Soprattutto non mi aspettavo che Richard si sarebbe alleato con lui.

A volte Richard nei miei confronti si comporta come un padre geloso, e ogni volta che un cliente mi mette gli occhi addosso, trova sempre il modo per farlo girare alla larga.

Ecco perché non mi sembra possibile una tale coalizione con Nick.

«Come hai fatto a corrompere Richard?» chiedo.

«Conosco quell'uomo da molto prima di te principessa!» la butta lì sorridendo.

«Davvero? E come vi siete conosciuti?» cinguetto sorpresa.

Ma lui non risponde, è preso a fissare la strada.

Percorriamo la Coronado Bridge a tutta velocità, con i miei capelli arruffati nel vento e una leggerezza nel cuore che non sentivo da tempo.

Osservo Nick con attenzione, e vengo rapita dalla sua allegria contagiosa. Guida con il sorriso stampato sulla bocca.

Labbra, che improvvisamente vorrei baciare fino a consumare ogni suo respiro.

Sogno di fare l'amore con lui.

Immagino le sue mani sulla mia pelle calda.

Ma cosa mi succede? Lui ha risvegliato in me una parte che non ricordavo di avere, quella vogliosa, e bisognosa di calore.

Il suo profilo perfetto mi colpisce. Sorride di più non appena si rende conto che lo sto fissando praticamente con gli occhi a cuoricino.

«Ehi, smettila di guardarmi in quel modo, mi distrai dalla guida!» borbotta divertito.

«E tu, smettila di distrarti!»

«I tuoi occhi da cerbiatta sono come una calamita per i miei, e se tu mi fissi, me li sento addosso ed è inevitabile che io mi distragga», si volta a guardarmi per una manciata di secondi e mi ritrovo ancora una volta ad arrossire come una scolaretta.

«Allora, non hai proprio intenzione di dirmi dove mi stai portando?» indago ancora, perché sono troppo curiosa.

Quando ci siamo messi in macchina, lui ha fatto subito il misterioso e non sono riuscita ad estorcergli alcun tipo di informazione sulla nostra destinazione.

«No, non te lo dico», continua a fare il misterioso e la cosa mi intriga da impazzire.

«Uffa, sei proprio antipatico!» mi fingo arrabbiata, e lui ride ancora.

«Però, posso dirti che siamo quasi arrivati...»

Abbiamo quasi raggiunto San Diego.

Continuo a fissarlo ammaliata. Non pensavo che lo avrei rivisto oggi. Anche se speravo di rivederlo presto, perché avevo bisogno di una ventata di aria fresca, avevo bisogno di qualcuno che mi ricordasse che la vita è ancora qui e che io non la sto vivendo davvero. Non so che intenzioni abbia Nick con me, so solo che mi fa stare bene, e questo basta a colmare quel senso di inquietudine che mi porto dentro da anni.

«Almeno ti va di raccontarmi come hai conosciuto Richard?» ritento, cercando una scusa per conversare con lui.

«Sì, questo posso dirtelo!» mi sorride e io mi accomodo meglio sul sedile.

IL BUIO IN FONDO AL CUOREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora