19 - Thaara

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«Ferma», mi ordina Nick non appena poggio un piede sull'asfalto per accingermi ad uscire dalla macchina. Resto immobile, esattamente come mi ha chiesto di fare e lo guardo interdetta.

Con una mano lo sento trafficare tra i miei capelli e tirali un po'.

«Ahia», mi lamento e mi massaggio la testa.

«Avevi le prove del nostro incontro focoso tra i capelli», sventola davanti ai miei occhi una spiga secca.

Ridacchio e gliela strappo dalle mani.

«Incontro focoso...» ripeto, ripensando a quello che è accaduto in quel campo di grano.

«Mi penserai?» chiede inutilmente poiché pensare a lui ormai è diventato vitale per me.

«Secondo te?» lo afferro per il bavero della maglietta e gli deposito un bacio sulla guancia.

Ma a lui non basta e mi cinge un braccio intorno alla vita e mi strattona verso lui per poi regalarmi un vero bacio passionale.

«Non potrai fare a meno di farlo. A dopo piccola sfacciata...» sussurra appena e poggia la sua fronte alla mia.

Restiamo così per alcuni minuti, persi nei nostri occhi che si cercano come ossessi.

È vero, non riuscirei a non pensare a lui e a quello che ho provato oggi.

Tengo stretta la scatola che mi ha donato, e non vedo l'ora di riempirla di tutto quello che parla di noi e della nostra storia.

Poi lui si ritrae e mentre lo guardo allontanarsi da me, qualcosa cattura la mia attenzione.

A pochi metri da noi, mio padre ci sta fissando con i pugni stretti e la mascella serrata.

Oh mio Dio. Non doveva sapere. Non doveva scoprirci in questo modo. Non così ...

Deglutisco a vuoto e prego che Nick si allontani al più presto da me. Lo vedo mentre sorridente entra in macchina, mi manda un bacio e poi parte a razzo, e alla stessa velocità mio padre corre nella mia direzione furioso.

«Dimmi che non è vero...» ringhia come se avesse appena visto un fantasma.

In questo caso ne ha visti due, e la cosa l'ha scioccato a morte. Come dargli torto.

Si volta lentamente e mi guarda.

«Papà, posso spiegarti», annaspo col cuore in gola.

Non doveva scoprirlo in questo modo, dovevo dirglielo io, e prima che accadesse l'irreparabile.

«Cosa vuoi spiegarmi Thaara?» quando mi chiama per nome vuol dire che è furioso con me.

«Volevo dirtelo, dovevo solo trovare il...»

«Il modo giusto per dirmi che vai a letto con un soldato?» mi interrompe brusco.

«Sì.»

Abbasso lo sguardo e lo punto a terra pur di non guardarlo negli occhi perché mi sento troppo in colpa.

«Da quanto tempo va avanti questa storia?» domanda fulmineo.

Non trovo il coraggio di rispondere alla sua domanda. Non posso essere sincera con lui. Non posso confessargli che quel giorno, nel suo ufficio, aveva ragione e che io gli ho mentito.

«Ti ho fatto una domanda», urla con gli occhi fuori dalle orbite.

Ringrazio Dio che Nick sia già andato via, altrimenti sarebbe finita molto male oggi e voglio cercare di gestire la cosa da sola, perché se siamo arrivati a questo punto è solo colpa mia.

IL BUIO IN FONDO AL CUOREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora