Ricordo ancora quella mattina, la mattina in cui arrivò l'email dell'ospedale.
Dormivo profondamente, erano appena le dieci. La notte prima avevo lavorato fino alle tre ed ero davvero esausto.
Amy aveva aperto la porta della mia stanza, entrando di tutta corsa.
"Felix!" urlò di gioia.
Aprii immediatamente gli occhi, impastati per il sonno.
Li stropicciai, cercando di ripararmi dalla luce del sole che entrava dalla finestra."Felix svegliati!" disse Amy sedendosi sul mio letto ed iniziando a scuotermi con energia.
"Sono sveglio, dimmi" mugugnai lamentandomi.
"È arrivata!"
"Cosa?" domandai mettendomi seduto e sbadigliando.
"L'email dall'ospedale! Ci sono i fondi per le cure e l'operazione!" disse iniziando a piangere.
Mi prese per le spalle e cominciò a scuotermi con più energia.
"Te l'avevo detto, ti avevo detto di avere fiducia! Visto?" disse stringendomi in un abbraccio.Ricambiai l'abbraccio, mentre lei mi stringeva sempre di più.
"Sono così felice per te" dissi sorridendo, con il cuore un po' più sereno.
Quando ci separammo continuò a piangere, presi dei fazzoletti dal cassetto e glieli porsi.
"Dobbiamo festeggiare" disse asciugandosi le lacrime.
Era così felice ed il mio cuore così leggero...
Quella sera organizzammo una piccola festicciola in casa.
A tavola c'eravamo noi due, Shaila e le sue sorelle: Maila e Alisha.
Avevamo ordinato delle pizze enormi ed una quantità spropositata di patatine fritte.
Ovviamente non potevano mancare bibite gassate, spumante ed infine una torta semifreddo per dessert."Un brindisi ad Amy!" urlò Shaila con il bicchiere di spumante pieno alzato.
Amy partecipò bevendo, ovviamente, della semplice acqua gassata.
"Nella vita è solo una questione di fiducia, bisogna credere nella sorte! E finalmente questa è cambiata per entrambi" aggiunse la ragazza.
"Amy ha detto che fai un nuovo lavoro" disse la sorella di Shaila.
"Già, sono stato assunto da un'azienda per fare da portinaio negli uffici durante la notte. La paga non è per niente male..." mentii ripetendo la solita storiella.
"È vicino?" domandò.
"Non proprio, più verso la periferia"
"Nuova zona?" domandò Shaila con fare curioso.
"Esatto" risposi.
La ragazza mi guardò un po' stranita. Per un attimo temetti potesse conoscere quel posto, l'edificio, Maxime ed il giro di Pedro. Ma no, era impossibile mi ripetei. Dovevo solo calmarmi, nessuno sarebbe venuto a saperlo.
"Beh, sono così contenta per voi, le cose stanno andando per il meglio ed era ora che accadesse!" disse infine ed io mi calmai, certo di non destare alcun sospetto.
La serata andò per le lunghe, fino a notte fonda. Shaila mi aiutò a sistemare la cucina prima di tornare a casa e mi disse di aver pensato di fare un regalo ad Amy per quella occasione.
Le dissi che ci avrei pensato su e la invitai a riflettere su quello ideale.
Ci lasciammo restando d'accordo sul fatto che ci saremmo aggiornati via messaggio."Sono così felice, ancora non ci credo" disse Amy fissando il vuoto, seduta sul divano, una volta che la casa si fu svuotata.
Mi avvicinai e mi sedetti accanto a lei.
Le lasciai un pizzicotto sulla mano."È reale a quanto pare"
"Già" rispose sorridendo.
"Ti hanno detto quando potrai fare l'operazione?"
"Non diceva molto l'email, solo di richiamare domani per maggiori informazioni. Però direi che già questo è un buon inizio"
"Lo è" dissi sorridendo.
"E se hanno sbagliato ed in realtà dovevano mandarla a qualcun altro?"
"Andiamo, non essere così catastrofica! Era di certo per te"
"Troppo bello per essere vero"
"Però lo è e devi crederci. Starai meglio presto" dissi guardandola con un sorriso.
Lei si appoggiò alla mia spalla ed io cinsi la sua col mio braccio, accarezzandola.
"Andrà bene, su"
"Sarà la mia prima operazione, sono un po' nervosa"
"La dottoressa è brava, andrà bene. Non pensarci per ora, okay?"
"Ci provo..." disse lei sorridendo.
Restammo così per un po', con il cuore entrambi un po' più leggero e tranquillo.
I giorni seguirono serenamente: Dave ci faceva la cortesia di accompagnare Amy in ospedale con la sua auto ogni qual volta fosse necessario. Per lei iniziò una serie di visite e controlli infinita e alle medicine che prendeva già si aggiunsero delle iniezioni da fare regolarmente in ospedale.
I miei turni di lavoro vennero spostati definitivamente al pomeriggio, cosicché avessi sempre la sera libera, il che era un bene, considerato che Sasha aveva iniziato a preferire i turni serali per via di alcuni impegni con lo studio.
Quello diventò il solo aspetto normale della mia vita, o meglio l'unica cosa che restò tale.
Imparai ad apprezzare le piccole cose: il tostare il caffè, il macinarlo, l'odore che si sprigionava, il preparare delle buone bevande che potessero rallegrare o ravvivare la giornata dei clienti.
Sì, mi mancava fare i cocktail e stupire le persone, ma le mie priorità erano altre che la mera soddisfazione personale.Così cercai di insegnare a Sasha tutto ciò che sapevo, così che la clientela costruita non venisse persa.
Fu un'ottima apprendista, velocissima ad imparare i trucchi del mestiere, che a sua volta Jim mi aveva insegnato.Jim.
Ogni tanto si faceva vivo per chiedere come andavano le cose. Ormai il responsabile lì era Dave e si occupava lui di distribuire le paghe, le mance e di riferire a Jim i guadagni e tutto.Seppure fosse passato diverso tempo dall'ultima volta in cui l'avevo visto, sembrava essere sempre lo stesso.
Aveva solo fatto allungare la barba, il che gli dava uno stile che aveva un che di hipster.
Scambiammo qualche chiacchiera. Ebbi l'onore di fargli un buon caffè e lui mi raccontò delle sue recenti avventure in giro per l'America con la sua moto ed il gruppo di motociclisti che si era creato.Ero davvero contento per lui. Aveva faticato una vita intera ed era finalmente giunto il momento per lui di riposarsi e lasciarsi andare alla spensieratezza.
Mi chiese cosa facessi e come mai fossi stato spostato al turno del pomeriggio.
Gli raccontai un po' del mio nuovo lavoro da portinaio, della salute di Amy, delle novità dall'ospedale e lui mi disse di salutarla, augurandole il meglio.
Ci salutammo con la promessa di rivederci presto.E quell'incontro mi fece ripensare ad un'altra persona che non vedevo né sentivo da lungo tempo: Jeongin.
In un attimo di pausa, quel pomeriggio, gli scrissi un messaggio.
Il sole iniziava a calare e la luce a farsi dorata.
La Golden hour era vicina.
Mi appoggiai al bancone e presi in mano il cellulare.
Scattai una foto alla vetrina del locale, poi aprii i messaggi, la chat con Jeongin.
Erano passati mesi dall'ultimo messaggio.Scrissi delle parole più volte ma altrettante volte le cancellai per l'indecisione.
Non ci sentivamo da una vita. Mi ero comportato in maniera terribile, nonostante la mia vita fosse un casino. Non era un motivo valido, era solo una scusa.
Alla fine decisi di inviarlo.
[Felix]
Ciao. Scusa se non ci sentiamo da molto ma ho avuto un periodo difficile. Come vanno le cose? Gli studi? Spero sinceramente che tu stia bene.
Mi scuso ancora per essere sparito.
Se vuoi possiamo fare un giro una di queste sere, se ti va.
Passa una buona giornata...
Il messaggio non venne consegnato.
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Black petals of a Blue rose - MAXIDENT
Mystery / ThrillerQuesta storia è nata prendendo ispirazione dalle prime scene del primo trailer di MAXIDENT, Stray Kids. Trama. Un ragazzo si ritrova catapultato in una grande città senza una meta ben precisa. Cosa lo ha condotto lì? Chi è? Riuscirà a fuggire abbast...