Era un sabato calmo e silenzioso.
Ci svegliamo di buon mattino, nonostante la sera precedente fossi rientrato alle quattro.
Avevo giusto qualche ora di sonno alle spalle.Il sole si stava appena alzando in cielo, ma il suo forte calore estivo stava iniziando a diffondersi velocemente nell'aria, fuori e dentro casa.
La sveglia era appena suonata.
La spensi e restai ad osservare per qualche minuto quel soffito bianco.
Cosa pensavo?
Non lo ricordo nemmeno.
Scostai le coperte e scesi dal letto.
Andai in bagno, lavai faccia e denti per poi scendere ad apparecchiare per la colazione: niente di pesante, giusto qualche bicchiere di succo e qualche biscotto sfornato il giorno prima.Tornai su e bussai alla porta della stanza di Amy.
"È ora di svegliarsi o faremo tardi!"Sentii Amy mugugnare dall'altra parte.
Come previsto, dopo una decina di minuti Shaila suonò al campanello.
Andai ad aprire.
C'erano con lei anche Maila, Alisha e i fratellini più piccoli, che corsero ad abbracciarmi non appena mi videro."Avete già fatto colazione?" domandai.
"Noi sì"
Samuel corse a prendere un biscotto.
"Guarda che se ne mangi troppi non potrai fare il bagno!" lo rimproverò la sorella.Amy scese qualche minuto dopo e andò a fare colazione, mentre io e Shaila ci occupavano di controllare di aver messo tutto negli zaini.
"Io vado ad indossare il costume" dissi tornando in camera.
Avevo comprato un costume blu a pantaloncino apposta per l'occasione.
Indossai sopra una maglietta bianca a maniche corte e delle infradito.
Tornai in cucina, il tavolo era già stato sparecchiato."Hai preso le medicine di emergenza?" domandai.
"Già fatto, tranquillo" rispose Amy.
"Possiamo andare?" disse scocciata Alisha, incalzandoci.
"Andiamo" disse Shaila, invitando i fratellini ad uscire.
Chiusi la porta a chiave non appena fummo tutti fuori.
Controllai di aver messo tutto nello zaino e ci incamminammo verso la fermata del bus.
Avremmo dovuto prendere un mezzo che ci portasse alla stazione, per poi prendere una navetta che ci avrebbe portato ad una fermata vicino alla spiaggia.
Attendemmo un po': come al solito i mezzi erano in ritardo.
Fortunatamente i tram di solito erano abbastanza puntuali.Una volta alla stazione andai a prendere i biglietti per tutti, stando attento a non perderne nemmeno uno.
Quel giorno c'era una ragazza gentile alla biglietteria, che mi augurò una buona giornata.Con il sorriso, corsi tornando alla fermata, attraversando la strada in fretta per riunirmi agli altri.
La navetta arrivò in orario, l'autista scansionò i codici sui biglietti e ci fece salire.
Ci accomodammo tutti insieme negli ultimi posti, per stare vicini.
Il viaggio durò circa tre quarti d'ora.
Se non ci fosse stato il solito traffico mattutino avrebbe persino potuto durare meno.I fratellini di Shaila non fecero altro che chiedere se fossimo arrivati ad ogni minuto o se potessero prendere il salvagente per iniziare a gonfiarlo.
Alisha li riprese più e più volte senza successo, causando un po' le risa di tutti.Mi sentivo davvero a casa.
Era una famiglia stupenda.Quando arrivammo il sole era già alto in cielo, erano circa le dieci.
Dalla fermata alla spiaggia c'erano circa cinque minuti di strada a piedi.
Fu divertente attraversare il boschetto prima di giungere al mare.
Nascosto tra gli alberi, presto fu possibile intravederlo.
L'acqua chiara brillava colpita da sole, la sabbia bianca sotto i piedi era appena tiepida.Ci inoltrammo con fatica, aiutando Amy laddove la passerella di legno mancava.
La spiaggia era molto ampia, scegliemmo un posto un po' più tranquillo così che i bambini non avrebbero disturbato troppo gli altri bagnanti.
Alisha si occupava di tenerli calmi mentre Maila stendeva le stuoie.
Io e Shaila ci occupammo degli ombrelloni.
Lasciammo la borsa frigo con dentro le bevande ed i panini su una stuoia, prendendo la crema solare ed iniziando a spalmarla sui più piccoli, mentre Maila e Alisha si occupavano di applicarsela a vicenda.
Io cercai di metterla un po' ovunque, non avrei tolto la maglietta quindi le zone difficili non sarebbero state un problema.
Amy e Shaila si dedicarono l'una all'altra mentre io, lasciando un po' di tempo alle ragazze, portai i bambini a fare il bagno dopo averli aiutati a gonfiare i salvagente ed i braccioli.Ci divertimmo a schizzarci acqua a vicenda e a sfidare le onde, saltando in alto quando erano alte.
Quanta energia avevano quei bambini.
Li lanciai per fargli fare qualche tuffo e passammo quasi un'ora in acqua.
Presto furono stanchi e vollero tornare alle stuoie per uno spuntino.
Dopo aver mangiato un panino insieme prendemmo il necessario per costruire un castello di sabbia.
Cominciammo a scavare con le palette, prendendo l'acqua quando serviva, per costruire un gigantesco castello di sabbia.Maila restò a leggere sotto l'ombrellone, Alisha, Shaila ed Amy invece andarono a riva per bagnarsi un po'. Iniziava a fare davvero caldo.
Dopo aver bevuto un succo e aver rischiato di farmi sotterrare all'interno di una buca dai bambini, che si erano sorprendentemente alleati con Maila, tornai alla stuoia per riposarmi.
Amy tornò subito dopo, mentre le sorelle e i fratellini facevano un altro bagno insieme.
"Sono delle pesti eh..." commentò Amy sorridente, guardandoli in lontananza.
"Sì, ma sono così dolci..."
"Già"
"È assurdo come questa sia la prima volta che facciamo una gita del genere. Avremmo dovuto farla tanto tempo prima"
"È proprio quando ti sembra di non avere più tempo che poi riesci a trovarlo anche per piccolezze così, smettendo di rimandare" commentò.
"Non dovremmo mai più rimandare, anche se di tempo adesso ne abbiamo moltissimo"
Restammo ad ascoltare in silenzio il suono del mare e le urla dei bambini, giocando con le dita dei piedi sulla sabbia e saggiandone il calore con le mani.
"Sistemo l'ombrellone, l'ombra si è spostata" dissi alzandomi ed inclinandolo diversamente.
Tornai a sedermi sulla stuoia.
"Facciamo una foto?" mi chiese Amy.
Non ne facevamo mai in realtà.
"Certo" dissi sorridendo.
Ci spostammo di modo che si potesse vedere anche il mare sullo sfondo.
"Dovremmo farla tutti insieme anche..."
"Appena tornano glielo chiediamo" disse.
Mi osservò a lungo.
"Non ti fa male il nuovo piercing? Forse non è stata proprio una buona idea venire a mare" disse indicando il secondo Helix."Ho messo uno spray protettivo, non sto avendo problemi al momento"
"Meno male... ho visto quanta sabbia e acqua ti hanno tirato addosso i bambini"
Risi.
"È bello qui... dovremmo davvero tornare più spesso..." osservai
"Magari potremmo tornarci al tramonto la prossima volta... potremmo accendere un falò e dormire in tenda. Potresti portare la chitarra e potremmo cantare insieme..." aggiunse lei.
"Sarebbe davvero bello" commentai con i brividi, seppur facesse davvero caldo.
Tutto quello mi scaldava il cuore e mi faceva sentire vivo, caldo, pieno di vita, come poco ci riusciva.
Un ricordo così bello da essere quasi un sogno.
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Black petals of a Blue rose - MAXIDENT
Mystère / ThrillerQuesta storia è nata prendendo ispirazione dalle prime scene del primo trailer di MAXIDENT, Stray Kids. Trama. Un ragazzo si ritrova catapultato in una grande città senza una meta ben precisa. Cosa lo ha condotto lì? Chi è? Riuscirà a fuggire abbast...