*Alessandro*
Le sue parole, il suo sguardo così accattivante mi tormentavano tutto il giorno al solo ricordo, eppure passò esattamente una settimana da quella "discussione", ma non potevo far a meno di ripensarci, più e più volte.
Ero molto testardo, lo so, proprio per questo motivo non volevo ne rivolgergli la parola ne tanto meglio sapere come stasse fin quando non avrebbe fatto lui il primo passo per riavvicinarsi al mio cuore.
Tutto quel tempo trascorso dentro casa nel più immenso e profondo silenzio in solitudine mi fece capire quanto tempo passavo a cercare di dare il meglio di me alle persone, anziché a me stesso.
Concedevo tutto il mio bene ai miei amici, famiglia..
Ma non mi dissi mai, al mio volto quanto gli volessi bene.
Quanto volevo veramente prendermene cura.
Ormai non mi degnavo più delle mie solite attività, non cucinavo, non facevo skin care, non andavo fuori da un bel po' di tempo, oltre che per il lavoro.
Capì solo lì quanto mi servisse un po' di relax, tranquillità dopo un sacco di mesi..
Dovevo prendermi un giorno per me stesso.
Pensai a lungo, fino ad arrivare ad una conclusione.
Quel giorno stesso prenotai un volo per la Liguria, volevo e dovevo assolutamente incontrare Annalisa.
Mi servivano i suoi amati e preziosi consigli, ma soprattutto mi aiutava a rendermi conto di quanto sbagliassi in qualche conversazione passata.
Il volo durò pochissimo, tra ansia ed agitazione di abbracciare quella donna, un forte senso di paura mi assaliva per le sue future reazioni alle mie prossime novità.
Ovviamente non le dissi nulla e senza aggiungere altro pubblicai una storia su ig."che palle la Liguria"
In un batter d'occhio mi arrivò un messaggio da parte di Annalisa.
"MA CHE DICI DOVE STAI"
"amo che cazzo ne so io, sono sperduto in un bar"
"coglione mandami una foto che ti vengo a raccogliere 😬"
Mandata la foto del bar in cui stavo, Annalisa si precipitò ad abbracciarmi.
"ALEEE"
La strinsi in un forte abbraccio altrettanto per poi darle un bacio sulla guancia.
"MA SEI GIÀ QUI?"
"ero in zona, COME STAI?"
"bene" Bugia ovvia, così ovvia che pure lei stessa se ne accorse.
"Su racconta, cos'è successo sta volta?"
Ci sedemmo fuori dal bar così da poter parlare meglio.
"Bhè uhm..
Io e Marco ci siamo lasciati""Aspetta aspetta. COSA"
Mi guardò con aria stupita, nemmeno lei se lo sarebbe mai immaginata.
"Mi ha lasciato lui qualche mesetto fa dicendomi che fosse per lavoro ma...
Questa settimana è rispuntato fuori dal nulla.
Non era solo, era in compagnia di un ragazzo, quindi già mi ha sostituto, il tempo di niente.
E non è finita qui.
Abbiamo avuto anche una discussione perché ha avuto il coraggio di negare la nostra relazione passata all'intera tv, al pubblico.
Annalì non so che fare aiutami tu"Mi inginocchiai davanti a lei come se stessi pregando.
"Ale lascialo perdere"
Mi rialzai dal suolo ricomponendomi.
"Si, forse hai ragione ma lo amo.
Non voglio esagerare ma, con lui mi sento al sicuro, mi sento protetto è come se facesse uscire un lato di me speciale.
Mi ha veramente cambiato la vita.""Ale, è fidanzato"
"lo so, ma non voglio rinunciare così a tutto.
Voglio e devo lottare, so benissimo che Marco non mi potrebbe mai e poi mai dimenticare."Annalisa sospirò come se fosse stufa di questa conversazione.
"va bene, Ale io te l'ho detto ciò che penso ma, se dici che ci tieni così tanto e che lo ami alla follia allora.. perché cazzo sei qui?"
La guardai fisso in mobile non capendo cosa volesse dire.
"volevo il tuo parere"
"e nel mentre ti stai facendo scappare quel caso umano solo per vedere me"
Mi tirò un ceffone in testa ridendo.
"EII"
"scusa ma dovevo Ale, ma devi muoverti prima che lo perdi per sempre"
"hai ragione"
Aveva perfettamente ragione, ma sono venuto anche qui per un motivo.
Per rilassarmi, e così farò.
Stetti in Liguria 5 giorni.
I giorni migliori della mia vita in assoluto.
Il cielo era così bello e colorato, le strade erano molto più calme rispetto a quelle di Milano, sempre piene di gente e maranza con la musica a palla nelle orecchie.
Ogni tanto mi perdevo ad ascoltare gli uccellini nel silenzio totale, per poi ritornare alla realtà.
Annalisa giustamente mi ospitò a casa sua come da buona amica.
Lì conobbi suo marito, ero felicissimo per lei, sembrava un'ottima persona.
I giorni restanti li passammo a cucinare, creare dolciumi, guardare film...
Ero la persona più felice del mondo in quel momento.
Niente stress, zero.
Ma tutto ciò ovviamente, ebbe una fine.
Arrivò l'ultima giorno."ALE MUOVITI CHE SENNÒ CHIUDONO"
"ARRIVO"
Uscimmo da casa per dirigerci in un negozietto di fiori.
Li ricordavo ancora."Un mazzo di rose rosse, per favore."
Il fioraio mi guardò incuriosito.
"chi è la fortunata?"
"Non si può dire, segreto"
"Sono sicuro però, che lei tenga molto a questa persona"
Guardavo il mazzo di rose mentre le sfogliavo contandole una ad una.
"si.. si è proprio vero"
"Le auguro buona fortuna allora, e che vi amiate per sempre"
Sorrisi e lo ringraziai educatamente, per poi dirigermi all'aereo porto.
"credo che questo sia il mio"
Puntai un aereo.
"Allora vai.
Sali, vai a riprenderti il tuo uomo Ale"La riabbracciai strettamente.
"grazie annalì, ti voglio un benone dell'anima"
"anche io Ale, stammi bene ora vai"
Mi staccai dalle sue braccia e salii sull'aereo.
Ecco ora mi ritoccava vederlo tutti i giorni senza nemmeno rivolgergli un saluto.
Dovevo ribaltare la situazione.
Dovevo assolutamente interrompere quel silenzio.
Presi il telefono dalla tasca con ancora il mazzo di rose in mano.
Andai nella chat tra me e Marco e senza nemmeno pensarci due volte gli scrissi."Ehy Marco, incontriamoci domani alle 18 al bar ________.
Ti aspetto."Non sapevo come avrei dovuto scrivergli.
Posai il telefono dopo averlo inviato e stretti lì, seduto, a guardare il fantastico panorama su quell'aereo.angolino
capitolo molto easy devo dire
BACIONI
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Ci risiamo
Romance(seconda storia) Passarono lunghissimi mesi da quando Marco lasciò Mahmood per lavoro. Pensano di essersi ormai persi, ma una speranza in loro resta ancora viva. Forse quel giorno, fu vero e proprio destino.