ma adesso vieni a prendermi

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*Alessandro*

ore 21:57

Controllai dallo spiraglio, era veramente lui, Marco.
Con quale coraggio si era appena presentato lì davanti alla mia porta, dopo tutto ciò che mi aveva fatto passare in questi ultimi giorni.
Ma che ne sapeva lui delle notti passate a piangere perché non ritornava a casa?
Che ne poteva mai sapere lui di quanto io stessi male?

Quanto fosse orribile solo l'immagine di quella persona che amavi starsene tra le lenzuola nudo di un altro ragazzo?
Cosa ne poteva mai sapere lui.

Strinsi i pugni dalla rabbia che percorreva tutto il mio corpo, non dovevo reagire, dovevo pensare due volte prima di compiere anche un solo passo per non rendere la situazione ancora più incasinata di quanto già lo fosse.
Scelsi la strada più semplice, feci finta che non ci fossi, che stessi dormendo, non avevo voglia di parlare ma soprattutto di vederlo proprio adesso quando finalmente potevo trovare un po' di tranquillità nel sonno, ma il suono della sua voce incominciò ad entrarmi in testa come un fischiettio fastidioso.

"Ale, ti prego, so che sei sveglio voglio solo parlare"

"Anche una sola parola"

I suoi erano continui richiami di perdono, un bisogno di voler chiarire a tutti i costi pur di togliersi questo piccolo tormento.
Non avrei dovuto aprirgli, dovevo fargli capire che per una volta la continuazione della storia fosse nella mia mani e non nelle sue, che il continuo del testo l'avrei finalmente scritto io con le mie stesse parole.

Continuai ad ignorarlo, ad arrivare a tal punto di poggiare i palmi delle mie mani sulle orecchie, ma nonostante ciò continuavo a sentirlo, continuavo a sentire quella sua maledetta ma straordinaria voce che ormai non tolleravo più dopo tutti quei richiami immersi probabilmente tra fastidio e dolore.

"Marco è tardi fammi dormire in pace"

Lo interruppi con un tono di voce irritato come se mi avesse appena disturbato.

Mi indirizzai verso la camera da letto in preda di dormire abbracciato al cuscino come un bambino.

ore 16:45

Preparavo il mio solito spuntino pomeridiano mentre Geolier aspettava impazientemente seduto sulla sedia con le gambe divaricate.

"Alessà e muoviti ja che ho fame"

Feci una smorfia imitandolo.

"Emanuè aspetta sto finendo"

Sbuffò mentre si aggiustava gli occhiali con la sua mano.

"Muoviti, è già la terza volta che lo continui a dire"

Sorrisi e continuai a preparare quel gustoso cibo mentre ascoltavo le sue lamentele per quanto fossi lento a cucinare.
Prima di poter fare un altro passo venni interrotto dal bussare della porta che disturbò la mia attività.
Mi indirizzai verso di essa aprendola velocemente, ma non trovai nessuno, solo una scatola di cioccolatini con un bigliettino attaccato sopra.
Lo presi e portai il tutto dentro casa posandoli sul tavolo della cucina.
Guardai il fogliettino ed incominciai a leggerlo il più lentamente possibile.

"Spero ti piacciano.
~Marco"

Sbuffai al solo pensiero che non volesse lasciarmi nemmeno un secondo in pace, neanche quando smettevo di pensarlo.

"Alessà che hai l'amante segreto?"

Disse per ironizzare sulla situazione anche se capì esattamente chi me l'avesse mandati.
Gli tirai un piccolo colpo sulla spalla con la mia mano.

"Sono da parte di Marco"

"Ma che sta qui?"

Mi guardò incuriosito più confuso di prima.

"Si, ieri notte ha provato a parlarmi ma io non ho voluto ero troppo stanco per farlo"

Geolier guardò la scatola mentre iniziò a leggere lentamente il fogliettino ripetendo ogni singola parola ad alta voce.

"ja però i cioccolatini poi mangiateli, i regali non si rifiutano mai"

Roteai gli occhi, quasi come se non volessi farlo, come se avrei voluto solamente buttarli via, però in quel momento Geolier aveva ragione, li avrei mangiati dopo.

ore 23:50

Le ore passano ed ormai finimmo di fumare un intero pacco di sigarette fuori al terrazzo mentre parlavamo del più e del meno.

"Alessà meglio che vado ora che sennò domani non mi alzo più dal letto"

Ormai era spontaneo ridere con lui, mi capiva al volo, potevo distrarmi da tutto senza indugi.
Ci alzammo e con un abbraccio veloce ci salutammo.
Spensi l'ultima sigaretta gettando il pacchetto ormai vuoto nel cestino prima di andare in cucina.

Guardai di nuovo il regalo di Marco aprendone la scatola.
Come disse Geolier, i regali non si rifiutano mai, così presi un cioccolatino e l'assaggiai, era veramente buono, un mix di cioccolato e vaniglia si fece spazio dentro la mia bocca, l'avrà sicuramente preparati quell'uomo, era davvero migliorato ultimamente in cucina.
Riposai la scatola in un posto sicuro quanto almeno non si rovinasse.

Iniziai a sbagliare, avevo bisogno di dormire ma soprattutto di energie per il giorno dopo, non potevo rovinarmi la vacanza solo perché non dormivo abbastanza.
Corsi verso la camera gettandomi sul letto pronto a dormire, ma non andò esattamente così.

Iniziai a guardare il cielo fuori dal mio terrazzo per la seconda volta.
Svari pensieri mi assalirono mentre il sonno uccideva pian piano il mio corpo.
Quella notte, era diversa, strada, forse incominciavo veramente a sentire la mancanza di quel uomo nonostante fossero passati solamente 2 giorno dal mio ultimo saluto.

Non sentivo più il suo caldo calore che stringeva il mio corpo mentre dormivamo, non sentivo più il suo dolce respiro sul mio collo, tutte le sue carezze andarono perdute, come forse la speranza di poter tornare insieme.
Forse stavo sbagliando anch'io?
Dovevo essere meno duro con lui che con me stesso?

I miei occhi finalmente si chiusero, ma vennero svegliati da un bussare della porta leggero, come se non fosse stato appena fatto apposta.
Mi alzai e con tutta la calma del mondo andai verso l'ingresso sbadigliando.
Aperta la porta restai lì fermo impalato a fissarlo con dei brividi che aumentavo sempre di più raggiungendo tutto il mio corpo in pochi secondi solo nel vederlo lì davanti a me.
Non credevo ancora che fosse veramente venuto qui solo per me.
Solo per venirmi a prendere.

angolinoScusate se potrebbe sembrare complicato da leggere, ma iniziai a scriverlo a tarda notte

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Scusate se potrebbe sembrare complicato da leggere, ma iniziai a scriverlo a tarda notte.
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