*marco*
Presi dei grandi respiri cercando di calmarmi ma ormai niente riusciva a farlo.
Delle lacrime continuavano a scorrermi lungo il viso mentre lo sentivo chiamarmi fuori dalla stanza.
Non volevo aprire la porta ne tanto meno parlare, volevo stare da solo, non riuscivo più a gestire quella sua gelosia, non riuscivo a gestire più tutto lo stress che avevo dentro.
La giusta scelta sarebbe stato prendere tutto ed andarmene nonostante l'amore che io provo per lui ma proprio ciò mi impediva di compiere quell'atto.
Dovevo restare se volevo apparire più forte di prima, dovevo restare per non scomparire di nuovo, dovevo restare per noi due."Marco ti prego"
Ancora ed ancora il rimbombo della sua voce mi perseguitava, ero veramente stanco volevo solo riposarmi anche se fosse ancora presto per andare a dormire.
"Marco apri la porta"
Continuava a girare la maniglia sperando che l'avrei lasciato entrare.
Mi alzai dal letto sbuffando dopo aver cercato di togliere tutte le impronte lasciate dal pianto precedente.
Presi un grande respiro e decisi finalmente di aprire la porta che ci separava.Ale era serio, ma c'era qualcosa che non andava nonostante ciò, appariva quasi deluso, come se qualcosa lo stesse turbando.
"Possiamo parlare?"
Mi sedetti sulla poltrona mentre entrò in stanza ponendosi di fronte al mio corpo.
"So di aver sbagliato a dire tutte quelle cose, ero preso in un momento di confusione non lo so, so solamente che non volevo intenderlo veramente e che ho sbagliato"
"Ale non è stato un momento di confusione o come dici tu, sei solamente geloso.
Sei geloso dell'amicizia tra me e Matteo solo perché abbiamo scopato?
Te l'ho detto tra me e lui non c'è più niente, ho capito che la persona giusta sei tu e non lui."Spostai il mio sguardo sul cielo osservandone i raggi del sole che riflettevano sul divanetto bianco in terrazzo.
Ale si avvicinò a me sedendosi sulle mie gambe abbracciandomi."Scusa se ho continue paranoie che mi stressano, scusami se non sono perfetto"
Fu un sussurro delicato, come se non volesse che lo sentissi, ma non fu così infatti mi voltai verso di lui.
"non sarai perfetto ma per me tu sei speciale, può sembrare stupido ma lo sei perché con te ho capito veramente cosa significa la parola amore dopo tanto tempo."
Mi prese per le guance ed iniziò a baciarmi ripetutamente senza mai fermarsi.
"Quindi mi perdoni?"
"Certo che ti perdono Ale"
Il suo visto si riempì da un enorme sorriso, e presto le sue labbra furono di nuovo sulle mie.
Tra baci intensi e pieni di voglia presto ci ritrovammo entrambi a toglierci i vestiti da dosso.
Sfilato l'ultimo bottone della sua canotta nera scesi con la testa al suo petto mordendogli ed assaporarmi i suoi capezzoli mentre continuavo a guardarlo negli occhi.Lo presi per il braccio e lo spinsi sul letto facendolo cadere al di sopra.
Mi avvicinai alla sua figura e con un gesto istintivo ripresi a baciarlo dal collo fino ai pantaloni che in meno di un secondo vennero buttati in chissà quale parte della stanza.
Sfilai lentamente i lacci dei boxer mentre Ale si mordeva il labbro inferiore aspettando quel momento che in poco tempo si avverò.La stanza venne riempita da gemiti di piacere mentre la mano di Ale stringeva leggermente i miei capelli.
Ma non tutto dura per sempre, qualcuno iniziò a bussare alla porta."MARCO APRI QUESTA PORTA"
Solo allora riconobbi la voce di Matteo e della cena programmata.
Tolsi il membro di Ale dalla mia bocca mentre Ale prendeva fiato.
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Ci risiamo
Romance(seconda storia) Passarono lunghissimi mesi da quando Marco lasciò Mahmood per lavoro. Pensano di essersi ormai persi, ma una speranza in loro resta ancora viva. Forse quel giorno, fu vero e proprio destino.