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*Marco*

Dopo quella conversazione, io ed Alessandro non ci sentimmo più per quasi una settimana.
Bhè ciò non mi dispiace affatto, in fin dei conti non c'eravamo scritti nemmeno una volta quando partii per "lavoro",
quindi mi doveva mancare proprio ora?
Proprio adesso che finalmente avevo un compagno al mio fianco che si prendesse cura di me?
Assolutamente no.
Non avevo rimorsi su ciò che feci in passato.
Ero stanco del suo comportamento.
Stanco di tutto.
So che non è una scusa valida per scomparire così dal nulla, ma stavo impazzendo.
Adesso, invece, sono felice.
Così felice da non rendermi che effettivamente qualcosa mi mancava effettivamente.
Ogni tanto, però, ritornavo a soffermarmi sul passato.
Si, mi sto contraddicendo da solo per quello che dissi prima, ma,
il suo sorriso.
Il suo fottuto sorriso che mi ritrovavo la mattina appena sveglio sul letto pronto a darmi tutto i baci possibili ed immaginabili.
O forse le lunghe passeggiate a riva al mare.
I suoi capelli, il suo profumo..
I suoi occhi.
Probabilmente qualcosa vorrei viverla una seconda volta ancora.
Di quello si che ne avevo di rimorsi, tutti i rimpianti di non aver mai avuto l'occasione di saper dire ti amo, di non saper gestire una relazione.
Di non saper gestire me stesso.
Forse di per se, non mi mancava lui, ma solo i ricordi, i momenti vissuti insieme.
Quando veramente eravamo felici.

"Amore che fai?"

Mi voltai al suono di quelle parole verso Alex, il mio fidanzato.

"Stavo solo pensando" Mi sedetti sul letto in modo composto.

"a cosa?" Si stese affianco a me.

"Niente, solo al passato"

Alex mi guardò in cerca di rassicurarmi, sapeva di Alessandro, sapeva ormai tutto su di me, come giusto che sia.

"Ci sono io ora per te Marco, non farti coinvolgere da pensieri"
Mi tenne la mano accarezzandomela dolcemente.

"Grazie"

Gli stampai un bacio sulle labbra veloce.

"Se hai bisogno mi trovi in salotto"

Annuii alla sua frase per poi vederlo alzarsi ed andare nell'altra stanza.
Mi distesi nuovamente sul letto gettando un sospiro di sollievo e frustrazione allo stesso tempo.
Presi il telefono dal comodino in modo da confondere i miei pensieri.
Controllai per prima i messaggi come solito a fare.
Scrollando su ig mi ritrovai un messaggio mandato qualche oretta fa da Ale.

"Ehy Marco, incontriamoci domani alle 18 al bar ________.
Ti aspetto."

Restai immobile, le mie dita erano ferme non sapendo cosa fare.
Cosa avrei dovuto dirgli?
Magari era solo una chiacchierata niente di più.
Presi un lungo respiro per poi gettare immediatamente via l'aria appena presa mentre rispondevo.

"Ciao Ale, scusami tanto lo sto leggendo solo adesso.
Comunque si, va benissimo."

Lo inviai ed immediatamente venne letto.
Spensi il telefono ed iniziai a darmi una ripulita visto che già era tardi.
Nonostante dovessi uscire, mi vestii abbastanza casual con un giacchetto di pelle nera sulle spalle.
Andai da Alex per avvisarlo.

"Esco per un'oretta"

"va bene amore divertiti"

Sorrisi per poi dirigermi al bar.
Aspettai lì fuori qualche minuto ma nessuno arrivava.
Il tempo passava, ed iniziai a pensare che fosse tutto un cazzo di scherzo.
Stavo per andarmene quando lo vidi correre verso la mia direzione.
Si fermò davanti a me prendendo fiato.

"minchia Ale, ma che abiti dall'altra parte del mondo? Tutto questo tempo per arrivare"

Mi diede un bacio sulla guancia e mentre ancora prendeva fiato aprì bocca.

"Sta zitto ed entra nel bar"

Ruotai gli occhi e finalmente entrammo nel bar.
Ci sedemmo in profondità in modo che nessuno potesse sentirci se dovessimo parlare.
Ci furono attimi di silenzio, Ale mi guardava dritto negli occhi sorridendo, felice della mia presenza.
Io, il contrario.
Non avevo il coraggio di guardarlo.
Non avevo il coraggio dopo avergli nascosto la verità.
Guardavo lo sfondo dietro di lui, era abbastanza carino il posto non c'ero mai stato.

"Come va?"

Guardai le sue mani posate sul tavolo.

"Bene" risposi senza nemmeno prolungare la risposta.

"Il viaggio è stato bello?"

"Molto"

Calarono attimo di silenzio, finché non ci portarono il cibo da noi ordinato.

x: la ciambella, e il caffè.

m: grazie mille

a: grazie.

Il barrista ritornò al suo posto lasciandoci da soli dandoci abbastanza tempo per mangiare.
Mescolavo in silenzio il mio caffè nonostante mi sentivo osservato.
Alzai lo sguardo verso Ale.
Stava osservando il mie mani mentre mescolavo il caffè col cucchiaino.

"non sei cambiato proprio, anche ora che è tardi, sempre devi bere il caffè"

"già."

Ale capì che fossi distante da lui.
Che non volevo riavvicinarmi.
Era strano.
Avevo paura di innamorarmi di nuovo di quel uomo.
Sapevo benissimo di quello che fosse in grado.
Se l'avrei lasciato entrare di nuovo nel mio cuore poteva farmi uscire pazzo per la seconda volta.

"Senti Marco, magari possiamo solo restate amici al posto di ignorarci."

sbattevo le mie dita sul tavolino mentre pensavo a ciò che mi aveva appena detto.
Ne era necessario?
Insomma, poteva anche starci una semplice amici però..
No nessuno però.
Dovevo accettare, questa volta non avevo scuse per non farlo.

"Va bene" Sorrisi con le labbra per poi sorseggiare il mio caffé.

"Hai da fare sta sera?"
Mi guardò impaurito temendo in un si.

"no, perché?"

Prese la ciambella ed iniziò a mangiarla lentamente sporcandosi con la crema le labbra.

"Se per te potrebbe andare bene, vorrei passare un po' di tempo con te.
Insomma insieme"

"Certo nessun problema Ale."

Continuai ad osservarlo divertito perché non si era accorto che fosse tutto sporco in viso.

"Aspetta Ale" mi lasciai sfuggire una risata.
Mi avvicinai a lui e col pollice gli pulii il labbro.

"Ti sei sporcato tutto"

I nostri sguardi si incrociarono, eravamo così vicini.
Così...
Uniti.
Non provavo quella sensazione da molto tempo.
Ripensai alla prima volta che ci incontrammo.
Stessa situazione, stesso gioco di sguardi.
Ale mi guardò le labbra, sperando in qualcosa di più.
Mi allontanai mentre buttavo un sospiro.

"fatto ale"

"grazie" Mi fece quel suo cazzo di sorriso che io non sopportavo per quanto fosse così bello.
Prima che potessi finire il mio caffè mi arrivò una chiamata da Alex.
Ale incuriosito si avvicinò guardandomi il telefono.

"chi è?"

"Scusa Ale, ritorno tra un attimo"
Non avevo intenzione di rispondere alla sua domanda, così mi alzai, di sfuggita presi il telefono e risposi alla chiamata.

"Amore dimmi"

"Marco è importante ritorna subito"

"Va bene, arrivo"

Ritornai da Ale velocemente.

"Scusami ma devo proprio scappare ora"

"Oh va bene, tranquillo"

Lo salutai con la mano per poi uscire dal bar.
Mentre camminavo mi apparse un sorrisino sul volto.
Chissà, forse abbiamo risolto.

angolino
EI come va?
BACIONI




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