*Alessandro*
ore 23:51
Con un gesto istintivo aprii la porta con sguardo fermo su chi avrei potuto trovarmi lì davanti.
Il mio presentimento non era affatto sbagliato, anche quando provavo a fuggire dai miei problemi, eccoli di fronte al mio corpo, ed inefetti adesso ne stavo osservando proprio uno, Marco.I suoi occhi erano gonfi, come se avesse appena pianto a dirotto.
Teneva lo sguardo basso pur di non guardarmi negli occhi non avendone il coraggio, ma ben presto un sorriso pieno d'imbarazzo riempì il suo volto delicatamente, le guance divennero rosse il più presto possibile mentre con le sue mani stringeva un bel mazzo di rose rosse."Posso?"
Il suo era quasi un sussurro pieno di incerte su come si dovesse comportare in quel momento, come se dovesse stare attento alle sue azioni per non rendere quella situazione ancora più complicata di quanto già lo fosse.
Gettai un sospiro spontaneo, forse perché non avrei voluto nemmeno vederlo o forse perché non avrei saputo resistere, sapevamo entrambi che se lo avrei lasciato entrare saremmo finiti sul mio letto al posto di parlare seriamente."Non è meglio domani?
Adesso è tardi"Gettai una frase sul momento non sapendo nemmeno io cosa dovessi dire.
"Ale so che poi starai sveglio fino alle 4 di notte pur di non dormire quindi no, non è tardi"
Guardai per terra in cerca di ribattere, ma nessuna frase si compose nella mia mente, adesso non avevo più scuse.
"Vabbene, entra"
Marco non se lo fece ripetere due volte che immediatamente fiondò dentro casa.
Gli feci cenno di seguirmi per metterci comodi sul divano mentre ascoltavo ciò che aveva da dirmi.
Ci sedemmo lasciando uno spazio tale che si sarebbe potuta sedere un'altra persona tra noi, tutto ciò solo per assicurarci che qualche gesto istintivo non ci sfuggisse di mano nel momento meno opportuno.La distanza era ovvia, entrambi ci sentivamo in imbarazzo, la luna indicava il mio sguardo pieno di orgoglio ma rancore allo stesso tempo nel vederlo lì, proprio davanti a me sotto il controllo dei miei occhi.
Il silenzio trovò spazio lentamente dentro questa casa, sommersa già da pensieri e da paranoie continue che invasero le nostre menti in un solo secondo."spero ti piacciano"
Il suo tono era ancora più basso di prima come se a tratti non potessi nemmeno sentirlo.
Avvicinò il mazzo di rose vicino al mio corpo mentre le teneva ancora più strette di prima probabilmente per la paura che le potessi gettare via da un momento all'altro.
Le presi guardandole appena."sono molto belle, grazie"
Un sorriso spuntò sulla sua faccia incerto se per ora avrei solamente voluto prenderla a schiaffi o baciarla con tutto me stesso fino al giorno dopo.
"Hai mangiato i cioccolatini?"
Si avvicinò di poco al mio corpo.
"No"
Mantenne lo sguardo col mio mentre una rapida risata venne fuori.
"Ale sappiamo entrambi la verità"
Sospirai gettando la testa all'indietro poggiandola sul cuscino chiudendo i miei occhi stanchi.
"Si, li ho mangiati, adesso sei felice?"
La sua mano calda strinse la mia accarezzandola dolcemente.
"Lo sono sempre quando sono con te"
Sussurrò in modo che io non potessi sentirlo, imbarazzato nel dirlo ad alta voce.
Mi sentivo a casa per ora, non pensavo a niente, solo a rilassarmi.
Non volevo che quel momento finisse ma presto dovetti staccarmi dalla sua presa scordandomi del vero motivo per cui fosse qui."Allora? che volevi dirmi?"
"Ho chiuso con Matteo"
Il suo tono adesso era più serio contrariamente al mio.
"Perché ti sei scocciato pure di lui adesso?
Marco accarezzò la mia guancia con la sua calda e dolce mano avvicinandosi leggermente al mio corpo ogni secondo che passava fino a gettarsi abbracciato al mio petto bagnandomi leggermente la maglia con le sue lacrime amare.
"No, perché ho capito di amare un'altra persona.
Ho capito che volevo solamente te al mio fianco e nessun altro.
Non ho mai provato questa sensazione con nessuno, vorrei che ritornassimo come in passato, come i vecchi Marco ed Ale in una relazione da sogno che tutti invidiavano.
Sono stato uno stupido egoista, spero che tu possa perdonarmi anche se lo farai tra 100 anni, io sarò sempre qui ad aspettarti con ancora gli occhi che grideranno amo solo e solamente te"Le sua voce così delicata mi travolse, le emozioni che provavo uscirono tutte in una volta sola.
Il mio corpo era rigido, come se non volesse muoversi da quel fanatico abbraccio, ma al mio cuore non bastava, probabilmente lo sentiva battere all'impazzata, ma non importava.Lo presi dolcemente per la faccia e con una grande spontaneità poggiai le mie labbra sulle sue dando inizio ad una danza con le nostre lingue.
Entrambi ben presto, ci ritrovammo senza maglie, nudi sul mio letto come programmato dalle nostre sporche menti.
Dopo tanto tempo avevo l'impressione che quella non fosse solo una semplice scopata, ma del vero e proprio sesso.
Non arrivammo subito al dunque, speravamo solamente che dopo qualche ora nessuna dei due si pentisse di quel guaio, di quell'azione che entrambi stavamo per compiere.ore 2:37
Cademmo sul letto stremati, il solo ricordo di qualche secondo fa del suo corpo sul mio, i baci e tutte le carezze mi fecero rabbrividire.
Marco già era sotto le coperte aspettando il mio dolce arrivo a braccia aperte."Non vai?"
Lo guardai incuriosito.
"E lasciarti? No grazie"
Sorrisi e presto finimmo abbracciati l'uno con l'altro.
Potevo ancora sentire la mano di Marco che accarezzava il mio braccio anche se stavo sprofondando nel sonno lentamente."buonanotte Ale"
Mi diede un lungo bacio sulla fronte.
"buonanotte Marco"
Mi alzai leggermente per arrivare alle sue labbra per scolpirne un bacio.
Adesso il letto non era più freddo, vuoto come prima, adesso potevo sentire il suo calore mischiarsi col mio,
nudi sotto le coperte.angolino
EHY, come va?
Scusate per il ritardo nel pubblicare ma ho avuto molti ma molti impegni, in oltre potrebbe essere scritto un po' male visto la mia stanchezza.
BACIONI
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Ci risiamo
Romance(seconda storia) Passarono lunghissimi mesi da quando Marco lasciò Mahmood per lavoro. Pensano di essersi ormai persi, ma una speranza in loro resta ancora viva. Forse quel giorno, fu vero e proprio destino.