Trovarti tra le mie braccia è stato il regalo migliore

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*alessandro*

qualche giorno dopo
ore 19:27

"Marco siamo arrivati"

Dormiva come un bambino sul sedile del treno, quasi quasi mi dispiace pure svegliarlo ma dovevo farlo.

Lo afferrai con le mie mani ed iniziai a scuoterlo delicatamente finché non si svegliò.
Aprii finalmente un occhio guardandomi confuso.

"Che c'è?"

Sbadigliò mentre ripeteva quelle parole.

"Dobbiamo scendere"

Si mise seduto più comodamente intanto che le sue mani percorrevano il suo volto.

"siamo già qui?"

"si hai fatto tutto il tempo dormire che nemmeno te ne sei accorto"

Sorrisi e dolcemente lo presi per mano costringerlo ad alzarsi pur di non perdere la nostra fermata.

"almeno com'era il sogno bello?"

"si abbastanza"

Scendemmo dal treno con passo veloce proseguendo per la direzione a noi predisposta.

Seguivo Marco mentre camminavamo, non avevo idea di dove dovessimo andare, sapevo solamente da chi, da chi saremmo restati per quei giorni di pausa totale, dal mondo, da tutto e da tutti.
Nonostante non fossimo più a Milano dei paparazzi continuavano a farci foto per strada come se non c'è ne saremmo mai accorti.
Venimmo sovrastati o fermati da molti giornalisti presi dalla voglia di sapere se tutti quei gossip che ci furono e ci sono ancora oggi tra noi due sono veritieri o semplici menzogne.
A qualche domanda rispondevamo è ovvio, ma poi arriva sempre quella fatidica frase che non tutelava la nostra privacy, a cui nessuno dei due voleva rispondere al momento nonostante la risposta fosse altrettanto ovvia.
"siete una coppia?" ci fermevamo qualche secondo ad incontrare i nostri sguardi e subito dopo con tutta la calma possibile rispondevamo con un semplice ma bugiardo no.

Quando capivamo che le domande ormai fossero riferite solo ed esclusivamente alla sulla nostra vita privata e non sul lavoro, Marco poggiava la mano sulla mia spalla e con tono calmo rispondeva che dovevano andarcene che non avevamo altro tempo da perdere.

Passò un ora solo in quel modo, ad essere fermati, a camminare fino a ché nessuno intralciò più la nostra strada.
Guardai se ci fosse qualcuno in vista ma le strada ormai a quell'ora erano tutte vuote così ebbi la possibilità di tenergli stretta la mano fra la mia.
Mi voltai verso di lui accentuando un sorrisino.
I colori dell'alba che finivano sul suo viso lo rendevano ancora più affascinante di quanto già lo fosse, ero davvero innamorato perso di quell'uomo, aveva una sorte di magia che stregava il mio cuore che riuscì a curarlo nonostante tutte le battaglie perse.

"Aspetta"

Ci fermammo in mezzo la strada poiché con velocità presi il telefono dalla mia tasca.

"Ti devo fare una foto"

Sul volto di Marco comparse un misto tra confusione e felicità.

"perché?"

"perché sei bellissimo in più la terrò come foto ricordo"

Si mise in posa ed iniziai a scattargli qualche foto.
Ad ogni scattavo mi rendevo conto di chi avessi davanti ai miei occhi, poteva essere un modello da quanto fosse bello.
Continuai finché non venni preso dalle sue mani che mi avvicinarono verso di lui.

"E noi due? Una foto insieme no?"

Prese il mio telefono e scattò qualche foto prima di lasciarmi e di ridarmi il telefono.
Gli diedi un bacio sulle labbra e con le mani unite l'una con l'altra ripresimo a camminare.

Ci risiamoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora