solo un puntino in mezzo al niente

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*alessandro*

ore 2:27

"Dove sei?"

Toccai la parte fredda del letto continuando a tenere i miei occhi socchiusi per il sonno in cerca di Marco.
La mia mano si muoveva lentamente, non volevo alzarmi, non volevo preoccuparmi, anche se la paura trovò presto spazio dentro il mio corpo un altro sentimento di rabbia rimbombava nel mio petto.

Marco non era qui, era uscito davvero a quest'ora?

"Perché?"

Continuavo a ripetermi questa parola più e più volte in mente finché non iniziai a sentire un forte mal di testa.
Non persi altro tempo e presi il mio telefono scrivendogli messaggi o chiamarlo svariate volte fino a quando non decise di rispondere alla mia chiamata.

"Dove sei?"

"Ale non preoccuparti sto bene, sono al mare"

"Con chi?"

"Con Matteo"

I miei occhi si sgranarono, perché proprio con lui? Lo amava ancora?

"Perc.."

Non mi diede tempo si finire la frase che venni interrotto al suono della sua voce che calpestò la mia.

"Non ti preoccupare, qualche minuto e ritorno a casa, ciao Ale"

Chiuse la chiamata in meno di un secondo dandomi nemmeno il tempo di salutarlo.

"ciao Marco."

Sussurrai prima di gettare un sospiro posando il telefono sul letto mentre tutte le paranoie possibili percorrevano la mia mente.
Presi una sigaretta appoggiandola sulle labbra ed in un secondo l'accessi iniziando a creare varie onde di fumo riempiendone la piccola stanza.

Mi mancava Napoli, mi mancava dover stare lontano dai miei problemi, ero nel mio mondo, non dovevo preoccuparmi di niente e di nessuno a differenza di Milano.

I minuti passavano, da uno diventarono da cinque da cinque dieci fino ad arrivare a far passare una bella mezz'ora ad aspettarlo in silenzio.

Sentii bussare alla porta, finalmente direi, con fatica mi alzai dal letto e lentamente aprii la porta trovandolo lì di fronte, perso tra i suoi pensieri con occhi gonfissimi mentre mordeva le sue bellissime labbra.

Adesso non ero più infuriato ma preoccupato per l'uomo che amavo.
Con un gesto istintivo lo afferrai per il braccio e lo portai in soggiorno facendolo sedere sul divano bianco porgendogli un bicchiere d'acqua.

"Bevi e poi mi racconti"

Afferrò il bicchiere bevendone a sorsi l'acqua prima di posarlo sul tavolo di vetro.

"allora?"

"Mi sono visto con Matteo per parlare"

La sua voce era a pezzi, come se stesse ancora piangendo dentro di se.

"E.. senti Ale devo chiuderti scusa"

Lo guardai stranito, mille dubbi mi apparsero in mente, cosa aveva combinato questa volta.

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