*Alessandro*
ore 15:57
Mi svegliai con un forte mal di testa, non avevo nessuna forza per alzarmi dal letto, presi un cuscino di fianco al mio corpo e lo misi sul mio volto coprendo i miei occhi come solito a fare, aspettando di essere svegliato da qualcuno.
Passarono i minuti ed ancora nessuno veniva a svegliarmi, toccai la parte affianco del letto, ma non era calda, appena riscaldata dal calore di un altro corpo, no, era completamente fredda.
Tolsi il cuscino posandolo sul letto, guardando il lato appena toccato ma non vidi nessuno."ah giusto"
Realizzai solo dopo che fossi da solo, che non ci fosse Marco al mio fianco.
Mi sedetti sul letto stiracchiandomi ancora preso dalla stanchezza di ieri.
Ben presto il telefono finì tra le mie mani in cerca di suoi messaggi ma trovai solo una singola parole scritta qualche ora fa, un semplice scusa.
Per la seconda volta lasciai solo il visualizzato, non sapevo come reagire, come rispondere a quelle parole, non ero abituato a questo tipo di messaggi da parte sua non sentendoli anche da troppo tempo.Conoscevo molto bene Marco, era un uomo pieno di immaginazione, pronto a dare tutto se stesso pur di far stare bene gli altri, era quel tipo di persona di cui potevi fidarti, potevi parlare liberamente di tutto, non importava quanti sbagli avresti commesso, quanto male gli avresti causato perchè lui sarebbe restato sempre lì a cercarti in qualsiasi parte del mondo tu saresti mai andato, ma soprattutto detestava molto la sua emotività che avvolte lo colpiva nei momenti peggiori, provava a migliore ogni giorno contrastando questo suo stato d'animo, forse era proprio questo suo "difetto" che lo completava come se ormai fosse una parte di se stesso, che lo rendeva la persona che amavo più di me stesso.
Adesso quell'uomo non lo conoscevo più, era scomparso lasciando al suo posto un ragazzino egoista, pronto a mandare a fanculo tutto solo per un suo capriccio, pronto a strapparti il cuore in men che non si dica proprio come fai con un pezzo di carta.
Guardavo le finestre illuminate fuori dalla mia finestra, chissà se all'interno di queste ci potesse essere del bene o del male, se ci fosse spensieratezza o amarezza, pace o solo timore del futuro, chi lo sa, ogni di questa raffigurava un presente diverso dal mio, diverso da quello di ogni singola persona presente all'interno.
I miei pensieri si interruppero sentendo la voce di Geolier che si trovava nuovamente sotto al mio balcone.
"ALESSÀ SCINNI SVEGLIA CHE È TARDI"
Guardai sotto il palazzo trovandolo con in mano un cornetto ripieno di pistacchio.
"buongiorno fratm"
"Emanuè ho le gambe distrutte non ho forza di camminare"
Geolier sbuffò da quella mia risposta abbassando gli occhi verso terra, ma presto li rialzò.
"fammi entrare, salgo da te"
Sorrisi vedendo che capisse il mio dolore in quel momento, non solo per le gambe, ma anche perché mi mancasse una persona a me cara.
Lo sentii salire i gradini delle scale uno ad uno, fino ad arrivare all'ultimo e dopo bussare alla porta."ALESSÀ LA PORTA"
Corsi all'ingresso e con molta velocità la tirai verso l'interno aprendola.
"Buongiorno alessà"
Diede un colpo sulla mia spalla con la sua mano calda.
"buongiorno"
Feci spazio in tal modo di poter farlo entrare dentro casa, affrettandomi a mettere un po' di ordine imbarazzato da tutto quel disordine.
"lascia stà, casa mij è peggio"
Una leggera risata scappò dalla mia bocca mentre ci sedemmo sul divanetto fuori al terrazzo a fumare qualche sigaretta insieme.
"ieri ho risentito Marco"
Gli occhi di Geolier si sgranarono verso di me sorpreso.
"che vi siete detti?"
Guardai il cielo ascoltando il cinguettio degli uccellini, rilassandomi con quella melodia che rimbombava nella mia testa col sole che illuminava i nostri volti.
"Mi ha chiesto scusa, dicendo stupide parole, ma ovviamente io non l'ho ancora perdonato, però mi manca molto."
Geolier scuotò la testa con un sorriso in faccia.
"Alessà ti ha fatto male vero?"
"Si ma..."
Venni interrotto immediatamente da una sua risposta.
"Ed allora? se lui ti vorrà di cercherà perché avrà il rimorso di come ti ha trattato, solo lì puoi capire se tiene veramente a te o meno, fino ad allora fottitene la vita è una."
Forse aveva ragione, non dovevo più essere io a cercarlo come facevo sempre, per una volta il primo passo doveva raggiungerlo lui da solo.
ore 20:45
Passammo molte ore insieme a parlare ed a divertirci come non facevo da ormai fin troppo tempo, ma per mia sfortuna arrivò il momento di salutarci.
"cià alessà comportati bene mi raccomando"
"certo"
Sorrisi e lo salutai con un bacio sulla guancia prima di vederlo scomparire mentre scendeva le scale del palazzo.
Mi fiondai in cucina con una fame da lupi per preparare la cena."Alexa metti un po' di musica"
All'inizio andò tutto fin troppo bene, la musica mi aiutava a rilassarmi, faceva scomprarire tutto il mio stress ma soprattutto tutte le mie preoccupazioni finché non sentii una voce molto familiare cantare.
Ma che senso io, io, io
Chiuso nella mia vestaglia
Ma da cosa mi proteggе, ma da cosa mi protegge
Da un granello di sabbia
Da quando sеi arrivato tu, tu, tu, tu
Tu-tto un fuoco di paglia
E ogni tanto provo a dirtelo
Ogni tanto provo a dirtelo
E mi scotto le labbraRestai fermo impalato non credendo a ciò che avevo appena sentito.
La sua voce continuava a rimbombare nella mia testa, proprio adesso che stavo finalmente per distrarmi da lui eccolo di nuovo qui.
Stoppai la musica ed andai a dormire, senza nemmeno finire di cucinare, ma proprio mentre stavo per addormentarmi sentii bussare alla porta, mi alzai immediatamente per vedere chi fosse.E se fosse veramente Marco?
Impossibile, sarebbe mai venuto fin qui solo per me?
Come avrebbe mai potuto compiere un atto del genere.
Come fai a trovarmi anche da così lontano?angolino
colpo di scena per la parte finale.
BACIONI
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Ci risiamo
Roman d'amour(seconda storia) Passarono lunghissimi mesi da quando Marco lasciò Mahmood per lavoro. Pensano di essersi ormai persi, ma una speranza in loro resta ancora viva. Forse quel giorno, fu vero e proprio destino.