la tua voce mi rende libero

103 7 4
                                    

*Marco*

ore 14:57

Il ritorno a casa fu diverso, molto lontano dalla mia prospettiva, credevo che tornati a Milano Ale avrebbe lasciato la mia mano, la mia presa per tenerlo al mio fianco ma a mia insaputa invece no.

Restammo sul mio letto stretti in un forte abbraccio mentre potevo sentivo la sua mano che percorreva il mio braccio in dolce e tenere carezze.

"Te l'hanno mai detto che hai degli occhi bellissimi?"

Continuai a tenere i miei occhi chiusi rifiutandoli di aprire anche al suono delle sue gradevoli parole.

"Ah si?"

"si"

La sua mano si fermò ma la sua figura mi venne incontro stampandomi un bacio delizioso sulle labbra solo allora decisi di guardarlo.

"hai fame?"

"un po' "

Sul suo volto comparse un sorriso magnifico.

"allora vado a prepararti qualcosina"

Lo guardai stranito, il solito a cucinare tra i due ero sempre io ma non ci feci caso, anzi, ero molto felice di questa nuova novità.
Gli diedi un ultimo bacio sulla fronte prima di vederlo uscire dalla stanza.

Presi il telefono dal comodino puntando il mio sguardo su certi messaggi inviati due ore fa.

"Marco come va?"

"possiamo parlare?"

Non avrei dovuto rispondergli, lo sapevo benissimo, adesso avevo Ale al mio fianco non dovevo lasciarmi andare al solo pensiero di passare una notte d'amore con un'altra persona che non fosse lui, non l'avrei fatto, almeno questa volta.

Lasciai il visualizzato spegnendo il telefono in un batter d'occhio prima di ricevere altri messaggi pur di scappare da tutto il mondo concentrandomi solo su cosa avrei voluto io, solo su cosa avesse voluto la mia mente.

Mi alzai dal letto, avevo bisogno assolutamente di una doccia, non persi altro tempo ed andai in bagno per lavarmi.

ore 15:34

Andai in cucina con solo l'asciugamano attaccato ai fianchi venendo a che punto stesse Ale col suo lavoretto.
Le mie braccia lo avvolsero da dietro finendo sui suoi fianchi tenendolo in un abbraccio.

"come sta andando?"

Poggiai la testa sulla sua spalla dandogli un bacio delicato sul collo.

"Ci sto provando"

La stanza si riempì al suono della mia risata venendo che non riuscisse a preparare dei semplici pancakes.

"Ti aiuto io"

Presi le sue mani tenendole tra le mie aiutandolo nella cucina a ritmo della canzone presente al momento, finendo qualche minuto dopo.

"Ed adesso... abbiamo finito"

Sorrisi staccandomi leggermente da lui tenendomi al bordo del tavolo mentre lo sguardo di Ale percorreva tutto il mio corpo lentamente.

Ci risiamoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora