11.

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Awed's pov

Riccardo mi risponde subito al telefono, e gli racconto tutto quello che è successo stasera

-Ti giuro che è stato come stare in paradiso per tutto il momento in cui era senza maglia- mi butto sul divano, ricordando la bellezza di Dadda senza maglia

-Comunque, non sono sicuro che abbia lasciato qua la margherita di proposito, ma se lo avesse fatto allora vuol dire che potrei avere una chance?-

-Simone- inizia -Secondo me sei cieco, perché se presti attenzione anche un secondo a come ti guarda capisci che potresti fare qualunque cosa, e lui sarebbe ancora lì ad aspettarti-

-Mamma mia un poeta sei diventato-
mi guardo la mano che avevo intrecciato con Dadda, e la stringo leggermente a pugno per cercare di ricreare quella sensazione di sicurezza.

-Simo veramente però, secondo me puoi baciarlo. So che può fare paura, ma fidati che potrà prenderla solo bene-

-Ok ma.. e se poi non gli piaccio veramente? Cioè siamo migliori amici dopotutto, se vuole restare solo così e sa che io lo amo sarebbe tutto più complicato-

-Da quanto vedo, ricambierà sicuro il bacio. Potrebbe avere qualche difficoltà ad iniziarlo- sembra incerto se argomentare ulteriormente questa affermazione, ma non lo fa

-Comunque, anche se non riuscisse a iniziarlo lui, puoi farlo tu. E secondo me il prima possibile che qua anche io soffro le vostre pene d'amore- ride

-Beh domani sera usciamo dopo cena, magari posso portarlo in un posto più tranquillo e provare a baciarlo?-

-Secondo me sarebbe perfetto, portalo in un parco, ha sicuro l'atmosfera adatta.-

-Va bene, però non so se avrò il coraggio di baciarlo. Farò il possibile per alleviare la tua pena prometto- rido

-Cosa ti serve per baciarlo? Una spinta divina?- ride, prendendomi un po' per il culo

-Solo quello mi farà cambiare idea- sto allo scherzo

-In quel caso- inizia, con voce solenne -Come arcivescovo del mondo gay risvegliato in Simone alla vista del sergente Deniel, ti dò la mia benedizione per fare il tuo volere. Vai adesso, figlio mio, e bacia Deniel direttamente sulle labbra-

scoppiamo a ridere, ma dopo qualche minuto chiudiamo la chiamata perché qualcuno gli ha suonato a casa.

Non so se così coraggioso da baciarlo, ma l'intenzione c'è, e resterà ogni volta che vedrò le sue labbra perfette.

Dadda's pov

Dopo venti minuti sono a casa di Riccardo. È tardi e avrei dovuto avvisarlo, ma sono troppo su di giri per farlo.

Suono al campanello e mi fa salire senza chiedere nulla.

Mi apre e, mentre entro di scatto in casa sua, sento che borbotta qualcosa simile a 'Secondo round' ma non ci presto attenzione.

Mi giro nella sua direzione, e mi passo una mano tra i capelli
-Scusa per essere venuto qua, ma devo raccontarti cos'è successo stasera, ho bisogno di una mano-

Mi fa cenno di sedermi sul divano, ma resto in piedi a girare per il soggiorno
-Cos'è successo?-
Gli racconto tutto quello che avevo fatto e che Simone aveva fatto in questi giorni; delle mani intrecciate, dei mignoli intrecciati, della macchina, e di come mi aveva guardato da scemo quando ero senza maglia

-Beh non è strano che ti fissi, hai visto il petto tamarro che ti ritrovi?-

-Sì ma.. è la prima volta che mi fa così effetto che qualcuno mi faccia dei complimenti simili. Non so cosa fare Richi, vorrei provare a.. non lo so, fare un passo avanti e dirgli quello che provo ma ho paura-

mi butto sul divano accanto a lui
-É che vorrei baciarlo, ma ho paura.
Non so perché, ma è come se se lo facessi mi respingerebbe.
E questo non ha senso, perché sento che anche lui potrebbe essere d'accordo ma-

Mi mette una mano sul ginocchio, per fermare il mio fiume di parole
-Daniel, prima di parlare respira con me ok?-
Non mi ero accorto di star respirando veloce, ero troppo preso nel pensare un modo corretto per dichiararmi a Simone.

Rimaniamo qualche minuto in silenzio, e il mio respiro si stabilizza seguendo quello di Riccardo.

-Grazie e scusa-
-Ma che hai da scusarti, tranquillo Dadda. Ora, se vuoi un piano, su quello sono d'aiuto- mi tranquillizza

-Ok ma come faccio a sapere con certezza che non mi respingerà? Forse ho confuso degli atti di amicizia per amore-

-Da fuori, posso dirti che al 99 per cento ricambierà il bacio fidati. Voi due potrete anche essere ciechi, ma io no-

Gli prendo gli occhiali e me li metto
-Su questo non ci conterei, sei una cazzo di talpa- rido

-Dà qua che non ci vedo scemo- mi dà una pacca sulla spalla e si riprende gli occhiali

-Se vuoi esserne sicuro, allora lascia fare a lui la prima mossa. Ma secondo me nel momento giusto lo farete insieme-

-Per questo sono qua, voglio capire quand'è il momento perfetto. Non voglio che sia una cazzata come un bacio sulla porta, deve essere indimenticabile; e devo trovarlo per domani sera-

Non mi fa nessuna domanda a riguardo, come se lo sapesse già

-Potreste andare in un parco e poi baciarlo là, in una zona poco trafficata e tranquilla. Vedi che lì sarà il momento e il luogo perfetto-

-Eh sì tua madre il parco, quello perfetto è sempre pieno di gente-

mi guarda divertito
-Camminate un po' e vedi che troverete un posto isolato la sera-

-Va bene va bene farò come mi hai detto- gli sorrido, pieno di gratitudine

-E ti conviene, qua è una rottura da quanto avete le fette di prosciutto sugli occhi voi due innamorati sventurati- ride, e mi racconta di cone ha baciato per la prima volta Jasmine, così da darmi coraggio.

Quando esco da casa sua, sono sollevato e deciso; deciso di baciare Simone, o almeno rivelargli i miei sentimenti.

E poi, volevo avere almeno un giorno per riprendermi se mi avesse rifiutato, dopo domani abbiamo un'altro spettacolo.

le stelle nei tuoi occhi l Dadda x AwedDove le storie prendono vita. Scoprilo ora