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Dadda's pov

Il pisolino mi ha fatto veramente bene.
Non ho dormito molto la notte scorsa, continuavo a svegliarmi da incubi che sembravano sempre più reali, anche se per fortuna non sono sfociati in attacchi di panico.

So che mi ha detto di svegliarlo se qualcosa non andava bene, ma farlo alzare per degli inutili incubi mi sembrava.. stupido.
Non voglio mettergli un peso in più sulle spalle

Faccio la skin care e mi vesto, pensando a tutte le fantastiche occasioni sprecate che ho avuto oggi per dirgli quello che voglio veramente da lui, da noi.

-Ci sei? Dai che faremo ritardo- prendo la giacca e lo aspetto alla porta
-Muovi il tuo bellissimo culo fuori dalla camera- gli tiro una pacca sul fondoschiena quando passa e mi fa il dito medio mentre corre verso le scale

Awed's pov

Porto il mio fantastico e nuovo fiammante serpente con me a teatro: non potrò tenerlo con me sul palco, ma sicuro ci terrà compagnia nei camerini.

Arrivati vado un secondo in bagno e, non appena torno dai ragazzi, li trovo a usare il mio serpente come corda per saltare
-OOOOO COSA FATE- caccio un urlo e Dadda fa un salto indietro dallo spavento

-È colpa di Riccardo-
-È colpa di Dadda- si incolpano all'unisono, indicandosi l'un l'altro

-Due bambini siete- prendo il serpente dalle mani di Riccardo e glielo tiro in testa, prima a lui e poi al mio ragazzo

-Ben vi sta, la prossima volta uso mirtillo come swiffer se lo rifate- hanno la faccia scioccata
Non lo farei mai ovviamente, ma tanto vale minacciarli lo stesso.

-Ragazzi siete pronti? Cinque minuti e andate sul palco- ci chiamano, e andiamo verso il sipario

-Vale la stessa cosa di ieri sera- Dadda mi afferra per un braccio
-Va bene tranquillo- lo bacio e io e Riccardo saliamo sul palco.

A metà spettacolo, quando passa tra i ragazzi nel pubblico, lo vedo esitare una o due volte come se volesse rispondere a una qualche domanda, ma ogni volta va avanti come se niente fosse

Finiamo lo spettacolo e prima di tornare in hotel facciamo alcune foto con i fan, che così conoscono il mio nuovo animale e mi fanno praticamente un servizio fotografico con lui.

Torniamo in hotel ma stasera siamo troppo stanchi per bere qualcosa, quindi accompagnamo Riccardo in camera sua e poi andiamo nella nostra

Entriamo in camera a mezzanotte emmezza, e sono abbastanza stanco da riuscire ad addormentarmi dopo poco che avrò toccato il letto.

Dadda è piuttosto silenzioso da qualche minuto, so che non sarà niente di che ma non mi sembra da lui essere così schivo anche dopo una giornata stancante.

-Puoi andare prima tu in bagno, ti aspetto qua- mi sorride, indicandomi la porta del bagno
Non voglio preoccuparmi inutilmente o essere troppo apprensivo, ma sento che non sta bene

Faccio come mi dice, cambiandomi il più in fretta possibile per tornare da lui.

Dadda's pov

Ho cercato di ignorare i commenti che mi hanno fatto a teatro.
Erano solo due, forse fatti con buone intenzioni, ma sono stati come un pugno in piena faccia.

'Grande Dadda ti seguo da quando eri norm- cioè etero'.
'Dadda ti prego non sposare Simone sposa me, sono meglio sono una ragazza'.

Non so perché mi abbiano fatto così male; un'altra cosa, a cui Riccardo mi aveva già messo in guardia, è di non leggere i commenti.

I commenti e i dm sono un campo minato, la maggior parte delle volte sono dei fan carini e gentili che ci scrivono, ma ci sono quelle volte in cui mi ritrovo messaggi pieni di insulti

Volevo rispondere a qualcuno, ringraziarli di essere venuti o mettere like alla storia in cui mi hanno taggato, ma sono finito a leggere insulti verso me e il mio essere bisessuale.

Non capisco perché ora, perché dopo più di un mese da che lo abbiamo detto ai fan mi ritrovo messaggi del genere

Ho provato a farmeli scivolare addosso come fanno Riccardo e Simone, ma non ci riesco: restano attaccati a me, ripetendosi all'infinito

Mi metto le mani sulle orecchie, cercando di reprimere inutilmente gli insulti che sento a ogni battito del cuore, che sta andando sempre più velocemente.

Sento un formicolio invadermi il corpo e le gambe mi cedono, facendomi finire inginocchiato per terra

No no no no non oggi perché oggi, non voglio rovinare questa bellissima giornata.
Stava andando tutto così bene da giorni, perché devo sempre rovinare tutto?

-Simone- sussurro, non riuscendo a alzare di più la voce. Mi manca già il respiro.
Chiudo gli occhi, cercando di non fare uscire le lacrime

-Simone- lo dico più forte, e credo di averlo urlato perché lo sento correre da me, spalancando la porta del bagno

-Ci sono, eccomi sono qua- lo sento mettersi accanto a me, circondandomi le spalle con un braccio

-Simo fanno male- continuo a tenere gli occhi chiusi, ma le mie guance sono ormai bagnate.
Cerco di respirare più piano ma non ci riesco, ho il petto in fiamme e sento i polmoni restare vuoti.

-Lo so, ma ora seguimi e andrà tutto bene- mi prende le mani, che sono strette a pugno per terra, e le tiene tra le sue

-Mi dispiace è troppo difficile- sto provando a seguirlo da più di cinque minuti, ma non riesco a fare come lui.
Continuo ad annegare senza via di fuga, e le lacrime continuano a sgorgare dagli occhi

-Va tutto bene Daniel, cerca solo di seguire me d'accordo? Proviamoci insieme- continua imperterrito a respirare con la tecnica che mi ha detto giorni fa, e dopo svariati tentativi riesco finalmente a seguirlo

-Sei al sicuro con me- mi passa una mano sulla guancia, e per la prima volta da settimane mi lascio completamente crollare su di lui.

Seppellisco il viso nella sua spalla singhiozzando, lasciando che le lacrime escano libere, senza controllo.

Lascio che mi abbracci, che mi passi una mano tra i capelli e l'altra sulla schiena.
Accolgo le parole dolci e gentili che mi mormora all'orecchio come aria fresca

-Sono qui Daniel, sono qui- non riesco a frenare il pianto, ha preso il sopravvento su di me e non faccio nulla per fermarlo, se non stringermi a Simone ancora di più.

Mi faccio confortare dalle sue braccia per un'infinità di tempo, e quando ho finito le lacrime rimango abbracciato a lui, scosso ancora da qualche singhiozzo

-Mi dispiace, non volevo farti questo- ho la gola che brucia
-Non volevo pesarti in nessun modo io- mi interrompo, sentendolo scuotere la testa veementemente

-Va tutto bene Daniel, non devi dispiacerti di nulla. Sono qui per te ricordi?- mi traccia un piccolo fiore sulla spalla col dito.

Rimaniamo così ancora un po', finché non mi tiro indietro e lui non mi mette le mani sul collo, passando con il pollice le righe umide lasciate dalle lacrime

-Andiamo a darti una sciacquata e dopo andiamo a dormire, te la senti?- mi dà un bacio sulla fronte, e appena annuisco si è alzato in piedi e mi tende una mano.

Lo seguo in bagno e mi passo l'acqua in faccia più volte, mi porta il mio ricambio e mi aspetta sul letto mentre mi vesto

-Visto? Tutto bene- mi abbraccia ancora una volta prima di spegnere le luci e andare a letto, dove vedo che sono le due di mattina passate.

-Grazie- mi stringo più che posso a lui
-Ti amo Simone, non lo dirò mai abbastanza- appoggio la testa sul suo petto, e mi tira a sé

-Ti amo anche io Daniel, dormi bene- mi bacia sulla testa e dopo qualche istante mi addormento, sfinito dalla giornata e dalle ultime ore.

Sono consapevole di dovergli una spiegazione domani mattina, soprattutto dopo le svariate volte che ho ripetuto di essere normale senza un motivo apparente per lui.

Ma per ora rimango al caldo delle sue braccia.
Sarà un problema e un discorso di domani.

le stelle nei tuoi occhi l Dadda x AwedDove le storie prendono vita. Scoprilo ora