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Dadda's pov

La foto che mi ha mandato Simone mi ha scaldato il cuore oltre a rischiare di farmi piangere, non pensavo l'avesse tenuta, soprattutto accanto al trofeo dell'isola.

Mi è mancato tantissimo in quel periodo, so che stava bene ma non potergli parlare o vederlo è stata una tortura.

Non sapevo ancora quello che provavo per lui in quel periodo, ma anche solo ripensare a quel periodo mi fa venire voglia di abbracciarlo.

Gli mando un selfie, scrivendo che sarei passato da lui domani  mattina per le 11:30, e metto il telefono nello zaino

Dobbiamo solo fare venti minuti di macchina, in cui chiacchiero tranquillamente con Riccardo.

-Quindi, non voglio sapere cose troppo specifiche- non distoglie gli occhi dalla strada
-Ma com'è andata ieri sera con il signor Awed?- sospira come se non fosse la prima volta che dice queste cose

-Sicuro che te ne posso parlare? Avevi detto di volerne restare fuori- lo guardo e abbasso un po' il finestrino mentre sporadiche immagini di ieri sera mi tornano in mente

-Sì, ma sei mio fratello e so quando sei così felice per qualcosa da volerne parlare sempre- mi tira una pacca sulla spalla
-Quindi vai, racconta-

Sfrego le mani dopo aver preso un tiro dalla sigaretta elettronica
-Mi ha portato un mazzo di tulipani rosa e rossi- sorrido raggiante

-Eeeeeh, Simone?- si gira a guardarmi, incredulo
-Guarda la strada cretino- rido
-Sì Simone mi ha portato i fiori con i colori dell'amore puro e tenero-

-Certo perché ora tu sai i significati dei colori dei fiori- inizia a ridere
-Certo, ho la guida a casa- ribatto sulla difensiva

-E poi, cosa ancora più bella, quando gli ho fatto scegliere il film da vedere ha messo Dirty Dancing- mi appoggio al poggiatesta, guardando il tettuccio sorridendo

-Ma sei serio?- vedo che è felice
-Sì, non siamo riusciti a finirlo ma si è ricordato il mio film preferito-

continuo a raccontargli la serata di ieri, tenendo per me le parti più belle, e dopo altri dieci minuti di macchina siamo arrivati.

-Ok ci siamo Dadda, metti via i tuoi pensieri impuri su Simone che dobbiamo iniziare a registrare-
-Tua mamma impura- rido ed esco dalla macchina per fare la intro del video

-VARA IL BRACCIO PIÙ TAMARRO DEL PARAGUAY- entro nella macchina e gli dò la mano.

Stiamo cercando la via d'uscita dalla seconda villa, abbiamo già esplorato tutto e registrato la conclusione del video, ma ci siamo persi il punto d'uscita

-Oh Richi sei sicuro che sia di là?- mi sembra di aver visto questa stanza per la terza volta negli ultimi cinque minuti

-Fidati Nataniel, è solo grande la villa tutto qua-
Gira due volte a destra e troviamo finalmente l'uscita.

Siamo fuori e ci incamminiamo verso la macchina, ma dopo poco metto male il piede e inciampo, cadendo di traverso su un albero sbattendo la testa sul tronco

-Porco Diaz che male- mi tiro su a sedere piano. Devo aver perso i sensi perché non mi ricordo di essere caduto

Mi metto la mano sulla spalla destra che mi fa un male allucinante

-Tutto ok Dadda? Dai alzati che andiamo al pronto soccorso- Riccardo è inginocchiato accanto a me, ha il telefono in mano, sbloccato sulla tastiera per comporre i numeri

Strizzo gli occhi, mandando via la foschia che li annebbia e guardando male l'albero
-Cosa il pronto soccorso, sto bene tranquillo-
Cerco di alzarmi ma mi tiene giù

-Prima di alzarti aspetta un attimo, poi andiamo al pronto soccorso non si discute-
-Ma non è niente- provo a rialzarmi e questa volta mi aiuta

-Niente ma, sei svenuto almeno un check devi fartelo fare- mi mette il braccio sotto la spalla e mi aiuta a camminare mentre torniamo alla macchina

-Non sarà niente vedrai, solo tempo sprecato- siamo arrivati alla macchina e apro la portiera
-Sono un dottore, so il fatto mio- ribatte
-Sì ma in fisioterapia, mica in medicina-

-Guarda, sulla spalla sono sicuro che ti spunterà un'altro segno da aggiungere alla collezione che ti ha lasciato Simone ieri sera- mi tira una pacca sulla spalla non dolorante.

Decido di scrivere a Simone quello che mi è successo, non voglio che si preoccupi troppo ma deve saperlo

Vedo che non ha ancora visto il messaggio che gli ho mandato, probabilmente starà dormendo come al solito.

Sorrido al pensiero e provo a dormire anche io, ma vengo rimproverato da Riccardo che si ostina a tenermi sveglio in caso mi fossi procurato una commozione.

La mia affermazione è confermata tre ore emmezza dopo quando, finite le visite, mi dicono che ho una lieve commozione celebrare, e che le vertigini e il mal di testa passeranno presto

-Visto? Nulla di grave- dico a Riccardo mentre mi metto la cintura
-Meglio aver controllato no?- mi porta a casa e ci salutiamo.

Sotto consiglio del medico metto dell'arnica sulla spalla e il dolore resta, ma è più attutito.

Mi cambio e, prima di andare in palestra per un allenamento serale leggero, chiamo un ristorante a cui andavamo sempre io e Simone e prenoto per due per domani.

Awed's pov

Mi sveglio che è già buio, mi passo le mani sugli occhi e mi alzo dal letto, trascinandomi in cucina dove metto su l'acqua per la pasta.

Mentre aspetto che bolla, prendo il telefono e guardo i messaggi che mi sono arrivati, prima di Riccardo e poi  dal mio ragazzo

'Ciao Simo, Dadda sta bene non preoccuparti più di quanto fai di solito ok? Hanno detto che è tutto a posto'
Sono confuso, e mi faccio prendere dal panico all'istante.

Cosa gli è successo? Si è fatto male?
Lo chiamo immediatamente, ho bisogno di sapere se sta bene

-Ciao Simo, ti sei svegliato eh?- lo sento dire al telefono, tranquillo
Almeno sta bene.

-Cos'è successo? Stai bene? Perché sei all'ospedale?- non gli lascio il tempo di rispondere, gli faccio una domanda dietro l'altra

-Calmati Simo, non è successo nulla. Sono solo andato a sbattere contro un albero e sono caduto, finisce lì. Riccardo mi ha obbligato ad andare a fare un controllo in ospedale-

-E ci mancherebbe altro! Mica puoi andare in giro a sbattere contro le cose e fare finta di nulla-
sospiro, sono più tranquillo ora

-Almeno non hai fatto altri sforzi dopo, vero?-
aspetto la sua risposta ma non arriva
-Vero?- ripeto, con un po' più di veemenza di prima

-Beh sono andato in palestra, ma quello non conta-
Mi viene voglia di tirargli uno schiaffo

-Cretino che non sei altro vieni subito qua da me che hai bisogno di riposare- cerco di fare la voce autorevole, ma non funziona come speravo.

-No tranquillo, ti ho già detto che passo domani mattina non preoccuparti. Ora mangia e rilassati ci vediamo domani ti amo-

-Incosciente- borbotto, appena chiusa la chiamata.
Guardo i messaggi che mi ha mandato e il primo che vedo è un suo selfie: è bellissimo

Si era messo la sigaretta dietro all' l'orecchio e sorrideva sereno.
Faccio uno screen e metto la foto come sfondo, prima di leggere il resto e cucinare la pasta, aspettando che domani arrivi più in fretta per poterlo abbracciare e rimproverare.

le stelle nei tuoi occhi l Dadda x AwedDove le storie prendono vita. Scoprilo ora