JOSH
Sarah sta uscendo dal locale. Mantengo lo sguardo fisso su quella bellissima figura ed è così triste vederla scappare via da me in questo modo, allontanarsi di fretta e furia ed avere come suo ultimo ricordo, solo quel volto minaccioso e pieno di odio. Quello non è lo sguardo dolce della mia Sarah. Quello era uno sguardo che riservava solo a me. Quegli occhi limpidi ed innocenti che stavano prendendo sempre più maggior sicurezza, grazie al mio starle accanto.
Certo, sono stato uno stronzo a trattarla in quel modo stasera, ma non chiedevo più di un semplice ballo per Victor. Non l'avrei mai lasciata nelle sue mani. Se solo avesse provato a sfiorarla, l'avrei ucciso. Ma Sarah non ha voluto lasciarmi parlare. No, lei è così fottutamente testarda! Ha voluto pensare solamente che quel ballo privato, potesse significare qualcosa di più. Ma non era così. Ho sempre avuto rispetto per lei, non le avrei mai fatto un torto simile e ora non saprei neanche come rimediare a tutto questo casino. Sarah mi odia e non mi vuole più vedere, ma non la posso biasimare. Però mi ha fatto incazzare, lei farebbe perdere la pazienza anche al più pacato di questo mondo, ha un carattere che in pochi hanno. Ma è lei e non l'avrei mai divisa con nessuno.
Mi sono innamorato di Sarah dal primo momento che ho sfiorato la sua mano. La prima sera che, tutta impacciata, si è presentata al locale e ha recitato la parte della ragazza sexy e sfrontata, giusto per avere un lavoro perché era in difficoltà. La trovavo così buffa, era dolce e con lei riuscivo a tirare fuori una parte di me che mai prima ero riuscito a tirare fuori. Forse, lei riusciva a farmi sentire bello dentro, mi sapeva rendere migliore di quello che sono o che ero. Mi dava tanto. Ma ora mi ha tolto tanto e anche se dovessi andare in capo al mondo a cercarla, credo che sarei io stesso il primo a non riuscire a perdonarla e a non volere il suo perdono. Ma ho bisogno di lei. Ho bisogno dei suoi sorrisi, ho bisogno di sentirla ancora vicino a me. Lei è dentro di me e difficilmente riuscirò a farla andare via.
Tiro fuori la grossa somma che mi aveva da poco dato Victor e glielo passo, <<Victor, perdonami per tutto questo casino. Mi sembra giusto ridarti l'assegno. Non credo che rivedremo più Sarah, qua dentro. >>
Lo guardo cupamente, il mio unico pensiero era lei e non quei dannati soldi.Lui percepisce quanto sia amareggiato e date le circostanze, quanto mi senta imbarazzato. Mi da una pacca amichevole sulla spalla.
<< Caro Josh, mi dispiace più per te che per me. Ma voglio che tenga questo assegno. Per quanto il Fire Phoenix stia andando alla grande, questi soldi potranno sempre farti comodo in futuro. E per la ballerina, non ti preoccupare. Vorrà dire che la prossima volta, ti chiederò la mia solita Meg. Riprenditi, ok? E non fartela scappare.>>
Annuisco, ma nonostante lui non voglia l'assegno indietro, non ho intenzione di tenerlo. Così glielo restituisco ugualmente. Victor sospira, guardandomi rassegnato.
<< Ok, non insisto più. Alla prossima, caro Josh.>>
Lo saluto e anche lui se ne va, lasciandomi solo, nel più totale silenzio di questo locale e con l'unico pensiero rimasto incessante nella mia mente; Sarah.Fortunatamente, Victor ed io siamo amici da un po' di tempo e forse, è stato l'unico a volermi aiutare a non farmi chiudere definitivamente il locale e rimanere così in mezzo ad una strada, visto che nessuno della mia famiglia ha mai pensato di aiutarmi. Per loro, sono sempre stato la pecora nera.
Sarebbe andato tutto in fallimento, a causa del mio ex socio ed ex migliore amico Michael, che aveva deciso di mollare ogni cosa di punto in bianco, lasciandomi in mezzo ad un sacco di problemi, per scappare a Las Vegas e ricominciarsi una vita. Perciò, Victor frequenta il locale da quando ho avuto la bella idea di metterlo in piedi insieme a Mike, all'incirca un anno fa. E mi dispiace che abbia dovuto assistere ad una sceneggiata simile. Mi solleva solo il fatto che non se la sia presa.Non so che cosa fare. Me ne resto ancora un po' qua, fermo immobile, pensando che forse, c'è qualcosa che in realtà posso fare. Decido di dirigermi verso il bar. Non c'è nessun altro, sono completamente solo. Quanto vorrei che lei fosse qua con me, magari proprio davanti al bar a sorseggiare un paio di cocktail e stringerla, stringerla fortemente a me. Questa è l'unica cosa che vorrei in questo dannato momento. Mi sento impazzire, lei mi fa impazzire! Penso che l'unica via che faccia lenire un po' il dolore e scacciarla via dai miei pensieri per un po', sia scolarsi qualcosa di forte tutto d'un fiato.
Mi metto dietro al bancone, facendo finta di essere il barista ed inizio uno stupido ridicolo monologo tra me e me. << Dove sei piccola...>> mentre prendo la prima bottiglia di Jack Daniel's ed inizio a scolarmela.
I primi sorsi mi fanno bruciare la gola e mi viene un conato. << Che schifo...>> ma continuo a buttar giù come se, improvvisamente, fosse diventata acqua minerale.I primi effetti di stordimento iniziano a farsi sentire e lei non cenna ad andare via dalla mia testa. Non ho neanche cenato stanotte ciò, vuole dire, che avrò una sbornia maggiore e che domani avrò la testa scoppiata.
Penso che mi manca mangiare insieme a lei stanotte. L'avrei aspettata come abbiamo sempre fatto. Mi ha sempre divertito vederla ridere stancamente, preparandosi a tirarmi qualche patatina addosso o ascoltare i suoi racconti della serata o gli stupidi discorsi con le altre ballerine o vederla felice della sua esibizione sul palco. Tutto ciò mi manca e tanto. Ma come potrei fare per riaverla con me?Sono ancora attaccato al collo di questa bottiglia, trovando il coraggio di scolarmela tutta. Ha un saporaccio e mi sento un gusto schifoso in bocca, credo che di li a poco andrò a vomitare. Purtroppo, ne è rimasto solo qualche goccio.
I pensieri iniziano a farsi sempre più annacquati, ma dentro mi sento talmente nero da voler scaraventare il Jack Daniel's per terra. E lo faccio.
Neanche il tempo di pensarci un secondo di più, che la bottiglia è frantumata in una miriade di pezzetti di vetro sul pavimento. << Cazzo!>> questa è l'unica parola che mi esce spontaneamente dalla bocca, facendo un saltello all'indietro. Questo è l'effetto 'Sarah'. Come ha potuto pensare così male di me? Se solo sapesse quanto la odio in questo esatto momento!Mi sento talmente ubriaco da accasciarmi sul bancone e so che quello che sto per fare non dovrei farlo; prendo il telefono e le mando un messaggio.
TO: SARAH
Ho bisogno di te...
(Messaggio non consegnato)
Messaggio non consegnato? Ma come... mi ha bloccato. Ho fatto una cazzata, ho fatto l'ennesima cazzata. Sono ubriaco e triste e non ci sto più capendo nulla. Per di più, lei ha deciso di togliere ogni contatto con me. Mi ha voluto cacciare definitivamente dalla sua vita. Forse, dovrei davvero lasciarla andare e iniziare a pensare che non sia mai esistita, ma la rivoglio. Niente ha più senso senza di lei.
In tutta la mia vita, ne ho combinate di ogni, ho sempre fatto un sacco di casini e non ho mai versato una lacrima. Non sono mai stato in grado di piangere, neanche al funerale di mia madre.
Sono sempre stato un tipo freddo, arrogante, presuntuoso e che ha sempre dato poco valore alle cose. Mi sono sempre piaciute le donne più grandi e sposate. Un paio di volte, mi sono fatto anche beccare da qualche marito un po' troppo assente. Venivo preso a pugni, ma nonostante ciò, ridevo con la bocca piena di sangue in faccia a quei poveri falliti. Per questo, la decisione di mettere su un night, invece di andare al college e fare una vita normale perché, alla fine, mi sono reso conto di essere io, il fallito. Sarah, in qualche modo, nel poco tempo che siamo stati insieme, stava riuscendo a cambiarmi. Lei era diversa da tutte e con lei mi sentivo diverso. Ma ora che non c'è più...
Non voglio tornare ad essere ciò che ero prima.Per la prima volta nella mia vita, sto imparando a piangere. Piango tutto ciò che non ho pianto prima. È come se le lacrime stavano lì pronte e in attesa di voler uscire. Sul mio volto sento una novità; lacrime calde che scendono, iniziando a bagnare le mani che tengo saldamente appoggiate al bancone.
Sono solo e perciò non devo darmi un contegno, posso finalmente sfogarmi. Ma ho bisogno di calmarmi, perché sto delirando senza controllo.
Tento di prendere il pacchetto di sigarette, tirandolo fuori da una tasca dei jeans e me accendo una, almeno è quello che provo a fare. La vista diventa sempre più sfocata e mi sento barcollare più del dovuto, se solo provo a tirarmi su.
Faccio i primi tiri e mi viene da tossire. Butto la sigaretta per terra e la schiaccio con una rabbia indescrivibile accumulatasi, la schiaccio come se fosse la testa di qualche stronzo.
Ma nella mia mente malata, sta per arrivare un'ulteriore cosa impossibile da fare; decido di uscire dal locale.
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INSIDE OF ME
Literatura Feminina✨Il primo libro che apre la trilogia "Inside Of Me"✨ Two loves, a fate, one choice 💞 Prima di "Inside Of You - Far away" e "Forever Us" 🦋 Tutto ha inizio da qui. Trama Sarah Rodgerson è una semplice ragazza e molto insicura di 24 anni, trasferita...