INSIDE OF ME

PROVO A RAGGIUNGERTI - Josh

Tutto quello che intendo fare, è andare da Sarah. Voglio solo parlarle e provare a riportarla da me. Magari avrà un po' di pietà presentandomi in questo stato; ubriaco marcio e disperato.

Mi accorgo che è già mattina, quando una volta aperta la porta, vengo quasi accecato dalla forte luce del sole.
Ora capisco perché i vampiri odiano tanto quella palla di fuoco ed escono solo durante la notte. Tutto questo bagliore sta bruciando anche me.
Istintivamente, porto una mano sugli occhi quasi a volermeli coprire, non ce la faccio neanche a tenerli aperti, sarà per il fatto che mi sento ancora molto stordito o perché ho anche un mal di testa così terribile, che se potessi mi staccherei il cervello e lo butterei via da qualche parte. Probabilmente farei anche un grosso affare, dato che non tengo più il lume della ragione.
Che cosa sto facendo? Correre da lei così, a quest'ora... magari starà ancora dormendo. Mi prenderà per un pazzo psicotico, un aggettivo negativo in più che segnerà sull'agenda.
Devo smetterla di torturarmi con tutte queste paranoie. Devo andare fino in fondo. Se fallirò anche stavolta, le giurerò che uscirò dalla sua vita per sempre o forse, proverò a giurarlo a me stesso, ma sarò sincero. Non voglio perderla prima di sapere se c'è ancora una minima possibilità per noi.

Nel frattempo che navigo in tutti questi pensieri, un po' ciondolante, raggiungo la macchina, l'ultima e l'unica rimasta parcheggiata.
Mi viene in mente subito Karim; chissà che cosa avrà pensato vedendo Sarah uscire da sola stanotte. Lui non mi ha scritto niente, si sarà fatto gli affari suoi come solito e questa è una cosa che apprezzo tanto.
Vorrei accendermi una sigaretta prima di entrare in macchina, giusto per perdere qualche minuto e pensare a quale tattica usare per fare in modo che lei non mi cacci via e mi lasci parlare, ma il mio stomaco mi sta pregando di non farlo. Mi rigiro tra le mani il pacchetto di sigarette, ancora indeciso se prenderne una o no e lo caccio di nuovo in una delle tasche.

Entro in macchina, tirando una botta decisa al volante con entrambi i palmi delle mani e mi sfogo di nuovo buttando la testa proprio su quel povero volante che sto massacrando e borbotto tra me e me. << Ma che cazzo sto facendo... Sono ridicolo... >>
Sbuffo, sbuffo e per l'ennesima volta sbuffo, mi arriva un altro conato ed inizio a pensare che la cosa migliore, sarebbe quella di partire e tornarmene a casa, buttarmi sul letto e dormire fino a domani. Invece, mi rimetto in sesto, accendo il motore e parto.

Sto sfrecciando alla velocità della luce, un po' incosciente da parte mia, dato l'alto stato alcolico che ho in corpo, ma con tutte le stronzate che ho fatto nella mia vita, magari questa sarà l'ultima che farò.
Il mio unico pensiero ora, è solamente quello di correre da lei e voglio farlo il più in fretta che posso. Dio Sarah, quanto mi stai mancando... se solo tu lo sapessi...

Sono arrivato, mi parcheggio sotto casa sua. Alzo lo sguardo per vedere se ha le tapparelle alzate e la risposta è positiva. Mantengo fisso gli occhi verso la sua finestra per non so quanti secondi, indeciso se scendere o meno.
Ho l'ansia di una sua reazione negativa, ho paura di mandare di nuovo tutto al diavolo. Quando arrivo a toccare qualcosa di bello, lo distruggo sempre, è così ogni volta e lei è per me la cosa più preziosa che abbia mai trovato.
La voglio con me ma, allo stesso tempo, non la voglio più. Non voglio trascinarla ancora più giù nel mio stesso inferno. Sono combattuto tra il fare di tutto per riaverla e tra il non fare.
Altri capogiri si stanno impossessando di nuovo della mia testa a causa della mia stupida sbronza di questa notte, l'acidità di stomaco, che si era da poco attenuata, sta ripartendo peggio di prima. Ma va bene, questo l'ho voluto io.

Sbatto la portiera della mia auto e mi incammino verso il suo portone. Sono deciso e sicuro di quello che sto per fare e, qualsiasi cosa lei deciderà del nostro destino, lo accetterò.